rivista di opinione, ricerca e studi filosofici
rivista di opinione, ricerca e studi filosofici

Il respiro del Destino nella penna di Paulo Coelho

La profondità spirituale e il viaggio umano in un inno alle potenzialità dell'anima

di Francesco Pungitore

 

In un'epoca caratterizzata dalla frenesia incessante e dalla lotta continua contro il tempo, pochi scrittori riescono a farci fare un passo indietro, invitandoci a riflettere sulla vera essenza della vita, con la stessa sensibilità e delicatezza di Paulo Coelho. Attraverso un linguaggio che sfiora il sacro, Coelho ha l'arte di dar voce all'universale, di tessere intricati intrecci di emozioni e sapere, e, ancora una volta, egli ci regala una perla di saggezza e introspezione con il suo racconto “Maktub - Destino” (ed. La nave di Teseo).

Il trionfo della vita

La vita di Coelho non è stata un percorso lineare e privo di ostacoli; al contrario, è stata una via lastricata di difficoltà e prove. Tuttavia, proprio in questo vortice di dolori e sofferenze, l'autore ha forgiato un suo crogiolo alchemico, dando forma ad una filosofia di ricca e profonda, che affonda le radici nella speranza e nella ricerca incessante di un destino, di un senso che trascende il quotidiano.

Questo acuto senso del destino permea il libro “Maktub”, fungendo da bussola nel viaggio emozionale del lettore. A pagina 29, ci imbattiamo in una frase che non solo risuona, ma vibra, nell'anima di chi legge: “Se sei vivo, è perché non sei ancora arrivato dove devi arrivare”. Queste parole detengono una potenza straordinaria, capaci di aprire varchi tra mondi, di illuminare orizzonti sconosciuti alla comune comprensione umana.

 

Fede e Felicità

La frase evoca memorie di una mia ricerca sociologica svolta in giovinezza, una collaborazione stimolante con il prof. Eugenio Fizzotti, un sacerdote salesiano dalla mente aperta e lungimirante. Insieme, abbiamo esplorato le profondità di comunità spirituali etichettate come “new age”, sondando le loro originali interpretazioni del senso della vita e della ricerca del divino.

Un giorno, Fizzotti condivise con me una riflessione che risuona potente come un'eco: “Se sono felici, vuol dire che anche loro, a modo loro, hanno trovato Dio. In ogni caso, la loro vita è piena, ed è un bene”. Questa saggezza sembra trovare una risonanza profonda nel racconto di Coelho, un promemoria che la fede, in qualsiasi forma si manifesti, possiede il potere di fortificarci di fronte agli alti e bassi della vita, di permetterci di accogliere l'esistenza a braccia aperte.

 

Un invito ad abbracciare l'ineffabile

Continuando a navigare attraverso le pagine di “Maktub”, non si può fare a meno di innamorarsi della profondità della narrazione, di lasciarsi avvolgere da questa danza tra il divino e l'umano che Coelho orchestra con maestria. Ogni parola, ogni frase, ci invita ad aprire il nostro cuore, ad esplorare l'infinito potenziale dell'anima.

In “Maktub - Destino”, Paulo Coelho non solo scrive, ma dipinge con le parole, creando un quadro vibrante di emozioni, di fede e di umanità. Un invito, una provocazione, una benedizione; un viaggio che promette di ispirare, di scuotere e, soprattutto, di emozionare.

 

Stampa | Mappa del sito
© 2015 - Essere & Pensiero - Testata giornalistica online ai sensi dell'art. 3-bis del d.l. 63/2012 sull'editoria convertito in legge n. 103/2012 - Direttore Responsabile: Francesco Pungitore