di Francesco Pungitore*
OpenAI si prepara a immettere tre nuovi upgrade di ChatGPT sul mercato. Ancora non si sa con quale scansione temporale, ma le anticipazioni che arrivano dagli USA vedono in rampa di lancio le versioni 5, 6 e 7 del famoso chatbot. Tra le novità più rilevanti che arriveranno con la versione 6 (ma siamo ancora in attesa della 5), ci sarà la trasformazione dell'assistente IA in un vero e proprio “agente”. Ma che significa? Immaginate una intelligenza artificiale che non solo pianifica il vostro viaggio, ma prenota, compra i biglietti, sceglie l’hotel e tutto quello che serve...
Una tecnologia rivoluzionaria
La tecnologia degli agenti digitali diffusi su larga scala segnerà un'evoluzione radicale rispetto ai tradizionali chatbot. Mentre questi ultimi si sono dimostrati utili per fornire risposte e informazioni su richiesta, gli agenti digitali andranno molto oltre. Potranno, infatti, interagire con altri software, siti web, conti bancari e servizi online per compiere azioni concrete: dall’organizzazione di riunioni all'acquisto di prodotti, dall'interazione con dispositivi smart al lavoro in ufficio. In pratica, gli agenti digitali saranno in grado di agire “autonomamente” nell'interesse dell'utente, basandosi sulle sue istruzioni e preferenze.
Per comprendere come ChatGPT-6 potrà operare in completa autonomia, è essenziale esplorare i concetti di apprendimento profondo (deep learning), apprendimento per rinforzo da umano (learning from human feedback, LfHF) e la loro integrazione in modelli di linguaggio di dimensioni precedentemente inimmaginabili.
Al cuore di ChatGPT giace l'apprendimento profondo, una branca dell'apprendimento automatico che utilizza reti neurali con molteplici strati (o “profondità”) per elaborare dati complessi. I modelli di linguaggio come ChatGPT si basano sull'architettura dei Transformer, introdotta per la prima volta nel 2017. I Transformer sono particolarmente efficaci nell'elaborazione del linguaggio naturale (NLP) perché riescono a gestire sequenze di dati (come testi) considerando il contesto di ogni elemento all'interno della sequenza. Questo significa che il modello può comprendere il linguaggio in modo più naturale e fluido, permettendogli di generare risposte coerenti e contestualmente appropriate.
Un'altra tecnica fondamentale è l'apprendimento per rinforzo da umano, che permette al modello di affinare le sue capacità decisionali basandosi sul feedback umano. In questa configurazione, gli output generati dal modello vengono valutati da esseri umani, i quali forniscono feedback positivo o negativo. Questo feedback viene poi utilizzato per “rinforzare” il modello, aiutandolo a imparare quali azioni sono preferibili in determinate situazioni. Ciò sarà cruciale per lo sviluppo di agenti capaci di prendere decisioni informate ed eseguire compiti specifici senza la necessità di supervisione diretta.
Dal punto di vista dell'architettura informatica, ChatGPT-6 richiederà una potenza di calcolo enorme e infrastrutture dati sofisticate. Le reti neurali alla base dei modelli di linguaggio di ultima generazione sono addestrate su dataset di dimensioni colossali, spesso composti da miliardi di parole raccolte da internet. Questo processo richiede centinaia di GPU (unità di elaborazione grafica) o TPU (Tensor Processing Units) che lavorano in parallelo per settimane o mesi.
In termini di programmazione, lo sviluppo di questi modelli implicherà l'uso di linguaggi di programmazione ad alto livello come Python, insieme a framework specializzati per l'apprendimento automatico come TensorFlow o PyTorch. Questi strumenti forniranno (già forniscono) le API (interfacce di programmazione delle applicazioni) e le librerie necessarie per costruire, addestrare e implementare modelli di reti neurali profonde.
Per agire come veri agenti autonomi, i modelli come ChatGPT-6 dovranno essere integrati con varie API e servizi web. Questo permetterà agli agenti di interagire con sistemi di prenotazione, piattaforme di e-commerce, calendari e altri strumenti online per eseguire compiti nel mondo reale. L'integrazione richiederà una solida comprensione dei protocolli di comunicazione web, come REST o GraphQL, e delle norme di sicurezza per proteggere le informazioni sensibili degli utenti.
Dunque, la trasformazione di ChatGPT in un agente digitale autonomo si dovrà basare su un complesso insieme di tecnologie di apprendimento automatico, architetture informatiche avanzate, e pratiche di programmazione sofisticate. Questo salto in avanti nell'IA aprirà nuove frontiere per l'applicazione della tecnologia in vari ambiti, promettendo di trasformare radicalmente il modo in cui interagiamo con i sistemi digitali.
Senza supervisione: chi rischia?
Questa trasformazione si basa su avanzamenti significativi nell'intelligenza artificiale, in particolare nell'apprendimento automatico e nella comprensione del linguaggio naturale. Grazie a questi progressi, ChatGPT-6 e le versioni successive saranno capaci di comprendere contesti complessi, prendere decisioni informate ed eseguire compiti specifici senza supervisione umana diretta.
Il passo avanti tecnologico rappresentato dagli agenti digitali è immenso. Le professioni più a rischio sono quelle che riguardano compiti di gestione come segreteria, addetti al desk o servizio clienti. Questi ruoli potrebbero essere notevolmente trasformati o addirittura sostituiti dagli agenti digitali, capaci di gestire un volume di lavoro molto più ampio e senza la necessità di pause. La sfida maggiore sarà quella di garantire una transizione equa per i lavoratori colpiti da questi cambiamenti, attraverso la formazione e il ricollocamento professionale. Allo stesso tempo, bisognerà affrontare questioni etiche e di privacy legate all'uso degli agenti digitali, assicurando che operino sempre nel rispetto dei diritti e delle preferenze degli utenti.
Conclusioni: robot, spazio e oltre
In conclusione, l'introduzione degli agenti digitali rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo tecnologico, con implicazioni profonde per il futuro del lavoro e per la società nel suo insieme. Mentre ci avviciniamo al lancio delle nuove versioni di ChatGPT, c’è attesa e curiosità per vedere come questi aggiornamenti trasformeranno il nostro modo di vivere e lavorare. Una delle applicazioni più promettenti e potenzialmente rivoluzionarie degli agenti digitali si trova nel campo della robotica.
L'integrazione degli agenti digitali in sistemi robotici avanzati apre scenari inediti per la ricerca scientifica, l'esplorazione spaziale e le operazioni di soccorso in ambienti pericolosi. Robot dotati di intelligenza artificiale avanzata potranno essere inviati in luoghi inospitali per l'uomo, come il fondo degli oceani, zone radioattive o pianeti esterni al nostro sistema solare. Qui, gli agenti digitali potrebbero svolgere compiti di esplorazione, raccolta di dati, manutenzione o costruzione di infrastrutture senza mettere a rischio vite umane.
Nel contesto dei viaggi interplanetari, ad esempio, robot guidati da agenti digitali potrebbero preparare il terreno per l'arrivo degli umani, costruendo basi abitabili, installando sistemi di supporto vitale e conducendo esperimenti scientifici. La capacità di questi agenti di apprendere, adattarsi e operare autonomamente sarebbe cruciale in ambienti dove le comunicazioni con la Terra sono limitate da lunghi ritardi o dove le condizioni possono cambiare rapidamente e in modi imprevedibili.
Inoltre, l'uso di agenti digitali in robotica promette di migliorare significativamente la sicurezza e l'efficienza nel lavoro in ambienti ostili sulla Terra. Robot autonomi potrebbero essere impiegati per riparare condotte sottomarine, pulire aree contaminate da sostanze tossiche o eseguire operazioni di ricerca e soccorso in zone colpite da disastri naturali, dove ogni minuto può fare la differenza tra vita e morte.
La sfida principale nell'applicazione degli agenti digitali alla robotica riguarda non solo l'avanzamento tecnologico necessario per realizzare tali sistemi, ma anche le questioni etiche e di sicurezza connesse al loro impiego.
In ultima analisi, l'impiego di agenti digitali in contesti così avanzati non solo testimonia il loro potenziale di trasformazione del nostro modo di vivere e lavorare, ma solleva anche interrogativi profondi sul futuro del rapporto tra umanità e tecnologia. Mentre proseguiamo in questa direzione, sarà essenziale affrontare queste sfide con un approccio equilibrato, che valorizzi i benefici di tali innovazioni pur tenendo conto delle loro implicazioni più ampie.
*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale