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È arrivata: l'intelligenza artificiale ormai fa parte del mondo del lavoro in Italia

Tra utilizzo autonomo e regole aziendali (che non ci sono), l'IA generativa sta cambiando le nostre abitudini quotidiane

di Francesco Pungitore*

 

L'introduzione dell'intelligenza artificiale generativa nelle aziende sta cambiando il panorama lavorativo italiano. Molti utilizzano autonomamente strumenti come ChatGPT, Bing Chat, Dall-E, mentre altri ricevono una guida più o meno strutturata dalle loro aziende. Tuttavia, solo poche organizzazioni di grandi dimensioni hanno implementato regole precise per l'utilizzo di queste tecnologie, come nel caso di Samsung che ha vietato l'uso di dati aziendali riservati nei chatbot.

Secondo una recente ricerca di The Adecco Group (Global Workforce of the Future), il 68% dei lavoratori d'ufficio in Italia sfrutta l'intelligenza artificiale generativa. Le applicazioni sono variegate: dalla ricerca rapida di informazioni (25%) all'apprendimento di nuove competenze (23%), dallo sviluppo di idee innovative (21%) alla riduzione del carico di lavoro (18%). Questi strumenti si stanno evolvendo in veri e propri motori di ricerca avanzati, capaci di generare testi, grafici e analisi di dati.

L'importanza della supervisione umana

Nonostante l'efficacia di questi strumenti, è fondamentale mantenere una supervisione umana. I chatbot possono commettere errori, fornendo dati inaccurati o inventati, con una frequenza che varia dal 3 % al 27 % secondo uno studio della startup Vectara. Errori spesso difficili da rilevare. Alcuni chatbot, tuttavia, hanno iniziato a fornire le fonti delle loro affermazioni, un passo importante per garantire l'affidabilità delle risposte.

 

La domanda di formazione in IA

Dalla ricerca di The Adecco Group emerge una forte richiesta da parte dei lavoratori italiani di corsi di formazione sull'uso dell'intelligenza artificiale generativa. Sebbene sia possibile apprendere autonomamente, la formazione aziendale è preferibile per avere regole condivise, evitare problemi e aumentare l'efficienza generale. È in aumento la popolarità di corsi specializzati, come quelli per diventare esperti in “prompting”, una competenza ormai considerata una nuova forma di programmazione.

La formazione dei dipendenti non dovrebbe limitarsi alla mera capacità di utilizzare questi strumenti, ma dovrebbe anche concentrarsi su come integrare al meglio l'IA generativa nei processi aziendali. Questo approccio non solo aumenta la produttività, ma aiuta anche a ridefinire i modelli di lavoro in modo più efficiente e innovativo.

In breve, l'intelligenza artificiale generativa sta rapidamente diventando un pilastro fondamentale nel mondo del lavoro italiano, promettendo di rivoluzionare i metodi di lavoro tradizionali, aprendo nuove frontiere.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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