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L'ascesa dell'intelligenza artificiale nel giornalismo: tra innovazione e sfide

Come le macchine stanno rivoluzionando la produzione, la modifica e la distribuzione delle notizie

di Francesco Pungitore*

 

Nell'era digitale, l'intelligenza artificiale (IA) sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel campo del giornalismo, aiutando a filtrare, scrivere, editare e distribuire le notizie.

La tendenza è chiara nei grandi organi di stampa come il New York Times, che utilizza l'apprendimento automatico per gestire l'accesso ai suoi contenuti. Il quotidiano newyorkese sfrutta l'IA per determinare quanti articoli gratuiti mostrare ai lettori prima di introdurre un paywall, ottimizzando così l'equilibrio tra l'accessibilità dell'informazione e la sostenibilità economica del servizio.

Parallelamente, Bayerischer Rundfunk, un'emittente pubblica tedesca, sta sfruttando l'intelligenza artificiale per moderare i commenti online, mentre Associated Press (AP) la impiega per creare “liste di inquadrature” dei video, identificando chi e cosa è presente in ogni clip. AP si avvale inoltre dell'IA per il “rilevamento di eventi”, esaminando i social media alla ricerca di notizie.

Le potenzialità dell'IA non si limitano alla gestione di contenuti esistenti. Come rilevato da Nick Diakopoulos della Northwestern University durante una recente conferenza a Perugia, l'IA sta assumendo ruoli sempre più creativi nel processo di raccolta delle notizie. Diakopoulos ha dimostrato come ChatGPT, un chatbot di successo sviluppato da OpenAI, possa essere utilizzato per valutare la notiziabilità dei documenti di ricerca. Reuters, da parte sua, fa affidamento su macchine per cercare pattern notiziabili in grandi insiemi di dati.

Non mancano esempi di utilizzo dell'IA nel processo di editing e scrittura. Semafor, una startup del settore, utilizza l'IA per correggere le storie, mentre l'azienda britannica Radar AI crea articoli basati sui dati per giornali locali, generando oltre 400.000 storie parzialmente automatizzate dal 2018. A novembre, la società di media norvegese Schibsted ha lanciato uno strumento di IA che riduce lunghi articoli in brevi pacchetti adatti per la piattaforma social Snapchat.

Il ricorso all'automazione nel giornalismo non è una novità. Le redazioni hanno fatto affidamento su algoritmi per generare articoli fin dal 2014, quando il Los Angeles Times ha introdotto un algoritmo per generare report sui terremoti. Altre testate, come AP e il Washington Post, utilizzano tecnologie intelligenti per trasformare dati e statistiche in articoli dettagliati.

Anche in Europa, l'automazione sta prendendo piede. L'agenzia di stampa portoghese Lusa, ad esempio, ha utilizzato sistemi di giornalismo automatico per produrre i resoconti delle elezioni politiche nel 2015. Reuters, France-Presse e la norvegese NTB continuano a produrre notizie in automatico, mentre l'agenzia olandese ANP sfrutta l'IA per semplificare gli articoli e riscriverli con un linguaggio più accessibile.

La rapida diffusione dell'intelligenza artificiale nel settore del giornalismo presenta sia opportunità che sfide. Da un lato, l'automazione può aumentare l'efficienza delle redazioni, consentire la copertura di un maggior numero di eventi e liberare i giornalisti da compiti ripetitivi, permettendo loro di concentrarsi su storie più complesse e di maggiore impatto. D'altro canto, la dipendenza crescente dall'IA solleva questioni etiche e pratiche.

Una di queste riguarda la qualità delle notizie prodotte. Le macchine possono effettivamente emulare l'intuizione, la curiosità e la capacità di collegare fatti apparentemente non correlati che caratterizzano il lavoro dei giornalisti umani? Allo stesso modo, la modifica di contenuti basata sull'IA può comportare il rischio di distorsioni o manipolazioni involontarie.

Un'altra questione riguarda l'accesso alle informazioni. Mentre l'IA può rendere le notizie più accessibili, l'uso dei paywall può limitare la disponibilità di informazioni per coloro che non possono permettersi di pagare. Inoltre, l'impiego di algoritmi per personalizzare le notizie può dare origine a “bolle informative” che limitano l'esposizione a una gamma di punti di vista.

Infine, c'è la questione dell'occupazione. Mentre l'IA può liberare i giornalisti da compiti ripetitivi, c'è anche il rischio che tanti posti di lavoro possano essere automatizzati.

In conclusione, l'IA ha il potenziale per rivoluzionare il campo del giornalismo, ma è essenziale un approccio riflessivo e responsabile per garantire che queste innovazioni favoriscano la trasparenza, la qualità e l'accessibilità dell'informazione.

 

Gli studi e le ricerche

Esistono diversi studi che esaminano l'impatto dell'intelligenza artificiale nel giornalismo. Uno di questi è il report “News Automation: The rewards, risks and realities of machine journalism” pubblicato da WAN-IFRA (World Association of News Publishers) nel 2019.

Questo studio esamina i benefici, i rischi e le realtà del giornalismo automatizzato, esaminando l'uso dell'IA nelle redazioni di tutto il mondo. L'analisi ha rivelato che l'IA viene spesso utilizzata per svolgere compiti ripetitivi e di basso livello, liberando i giornalisti per compiti più importanti.

Uno dei punti chiave del rapporto è l'enfasi sull'importanza di un equilibrio tra l'automazione e l'intervento umano. Mentre l'automazione può aumentare l'efficienza e la produttività, i giornalisti umani sono ancora essenziali per garantire l'accuratezza, il contesto e l'interpretazione dei dati.

Il rapporto ha anche esaminato i potenziali rischi del giornalismo automatizzato, tra cui la perdita di posti di lavoro, la possibile riduzione della qualità del giornalismo e la questione della responsabilità delle notizie generate da macchine.

Allo stesso modo, un altro studio degno di nota è “Artificial Intelligence and Journalism” pubblicato dal Tow Center for Digital Journalism della Columbia University nel 2018. Questo studio esamina le implicazioni etiche e pratiche dell'uso dell'IA nel giornalismo e suggerisce possibili strade per l'integrazione efficace dell'IA nelle redazioni.

Rilevante è anche il rapporto “Putting Europe’s Robots on the Map: Automated journalism in news agencies”, pubblicato dal Reuters Institute dell'Università di Oxford, che esamina l'uso della tecnologia di automazione del giornalismo nelle agenzie di stampa europee.

L'uso dell'IA nel giornalismo è un campo di ricerca attivo e in continua evoluzione, con studiosi e professionisti che cercano di capire come sfruttare al meglio queste tecnologie per migliorare il lavoro giornalistico senza compromettere la qualità o l'etica del settore.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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