rivista di opinione, ricerca e studi filosofici
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Omeopatia e Intelligenza Artificiale

Informazioni scientifiche illuminanti dietro una ricerca indiana

di Giovanni De Giorgio* 

 

L'intelligenza artificiale può contribuire al miglioramento dell'attività omeopatica? Prima di rispondere a questa domanda, desidero chiarire due punti. Primo punto: l'intelligenza artificiale è una risorsa molto importante che va sfruttata responsabilmente, adeguatamente, eticamente. Secondo punto: l'omeopatia è una disciplina seria che oggigiorno viene avvalorata da diverse ricerche scientifiche autorevoli su cui c'è poco da ridere e ironizzare. Siccome l'ironia pungente viene spesso utilizzata per svalutare la medicina omeopatica, con educata controironia intendo citare di seguito un autorevole articolo scientifico di A. Chimthanawala dal titolo inequivocabile (“Covid-19: cases cured with Homoeopathy”), articolo peraltro presente in un importante database dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO COVID-19 Research Database)[1]. E' chiaro il concetto? La citazione di un articolo presente nel database dell'OMS e che tratta di Covid 19 e di casi curati con l'omeopatia, beh, dovrebbe bastare a ridimensionare l'atteggiamento ironico e asprigno che potrebbe manifestarsi - e talvolta si manifesta chiaramente e senza alcun serio motivo - per ridicolizzare l'omeopatia, osteggiarla a vanvera e svalutarla persino con l'accompagnamento dell'inopportuno ridacchiamento. Per quanto mi riguarda, non mi piace ridacchiare inopportunamente, e non ridacchio per svalutare, ma col sorriso sereno e pacifico invito educatamente l'eventuale osteggiatore a ridimensionarsi, a ridacchiare di meno, a non scansare l'omeopata scientificamente ferrato che non ridacchia affatto, a evitare di intrecciare argomentazioni tatticamente retoriche con lo scopo di nascondere informazioni scientifiche illuminanti, a riflettere prima di svalutare in quattro e quattr'otto l'omeopatia in ogni luogo, incluso qualche salotto o salottino dove l'atmosfera è sempre favorevole all'antiomeopatico di turno, dove il punzecchiatore può punzecchiare comodamente gli omeopati, dove il pappagallino può parlare e sparlare comodamente per ridicolizzare la medicina omeopatica con le solite frasi fatte, imparate a memoria e ripetute col tono tipico del pappagallismo scientifico e intellettuale. Invece di ridicolizzare, l'ironico e antiomeopatico pappagallo dovrebbe meditare, e se dovesse leggere questo articolo, farebbe bene a cliccare sul link[2] per acquisire informazioni che probabilmente gli faranno passare la voglia di ironizzare e pappagallare.  Fine della controironia? Nemmeno per sogno! All'ironico punzecchiatore che vorrebbe svalutare l'omeopatia assieme all'intelligenza artificiale, e magari vorrebbe svalutare l'accoppiata in quattro e quattr'otto, vorrei gentilmente suggerire di fare bene i conti giacché i calcoli sono molto complicati e non possono ridursi in un semplice raddoppio del quattro, dell'otto o dell'ottantotto. Ancora una volta, con gentilissima controironia, vorrei dire a Tizio di non punzecchiare e a Caio di non farsi pungere perché, se è vero che l'utilizzazione irresponsabile dell'intelligenza artificiale potrebbe creare una situazione simile all'affondamento del Titanic, è pur vero che la situazione titanica non si verificherebbe mai, e dico, mai, in assenza di irresponsabilità, imprudenza, superficialità. Di questo ne ho già parlato in un precedente articolo[3]. Pertanto, col sorriso sulla bocca, e senza ridacchiare ironicamente, invito Tizio, Caio e Sempronio a evitare le critiche sterili e le pappagallate. E il pappagallo grande, sia ben chiaro, non pensi di saper parlare meglio di quello piccolo! Intelligenti pauca. Continuando a sorridere serenamente e pacificamente, senza alcun sarcasmo, dico che certe critiche sterili e asprigne offendono l'intelligenza naturale e pure quella artificiale. Ed allora ben vengano le critiche assennate, prive di asprezza, magari accompagnate da un sorriso dolce e sereno. L'uomo assennato pensa, parla, agisce assennatamente, spesso si muove lentamente perché apprezza il valore della saggia lentezza, del “dinamismo lento” e del “dinamismo spirituale” che è ben diverso dal “dinamismo materiale”; egli naviga dinamicamente e spiritualmente, anche a rilento, prudentemente, aumenta la velocità soltanto se non corre alcun rischio, pensa, e quando sta al timone di un transatlantico titanico e culturalmente potente, ripensa, perché non vuole rischiare di affondare e di far affondare il progresso culturale. Per agevolare la navigazione, omeopatia e intelligenza artificiale potrebbero salire a bordo della nave, in verità, sono già salite e stanno già dando una mano all'equipaggio che è addestrato, competente e spiritualmente dinamico. Per quanto mi riguarda, pur essendo fermamente convinto che la relazione medico-paziente sia fondamentale, pur essendo fermamente convinto che il medico non possa essere sostituito da un computer, pur essendo fermamente convinto che la relazionalità “naturale” non sia paragonabile a quella “artificiale”, pur essendo fermamente convinto che il “dinamismo spirituale” sia molto diverso da quello “materiale” e “ingegnerizzato”, pur essendo convinto di tutto ciò, auguro buona navigazione a coloro che intendono salire a bordo del transatlantico per viaggiare piacevolmente e saggiamente, e mentre rifletto sulle tante pagine che mi consentono di prendere atto di quanto sia interessante l'interazione tra omeopatia e intelligenza artificiale, viaggio anch'io, responsabilmente, e con gli occhi della mia mente viaggiante leggo e rileggo il titolo inequivocabile di un autorevole articolo scientifico[4] :Homoeopathic Chatbot: a  simplified and accurate case-receving and repertorising application. L'articolo è pubblicato su “Indian Journal of Psychology” Book No.11, 2023. Gli autorevoli autori dell'articolo sono i seguenti: Akhila.D, Anita.S.P Department of Repertory, affiliated: Bharati Vidyapeeth (Deemed to be University), Homoeopathic Medical College, Dept. Of Post Graduate & Research Centre, Pune; Sunita S D Department of Computer Engineering, Bharati Vidyapeeth (Deemed to be University), College Of Engineering, Pune, India. Ebbene, detto ciò, chi ha voglia di continuare a ridacchiare e pappagallare, lo faccia pure, ma prima di farlo, per favore, rifletta un pochino su questo mio modesto articolo che ho scritto serenamente e umilmente, senza ridacchiare, utilizzando soltanto una quantità misurata di ironia gentilissima e cortese, sorridente. Mi piace avere il sorriso sulla bocca, sereno e pacifico, che aiuta a vivere, pensare e ad esprimersi gentilmente. Con tutte le mie forze, cerco di sorridere e di far sorridere... senza ridacchiare...  [14 gennaio 2024]                                                                                                                           

 

*medico chirurgo, omeopata e agopuntore, membro del comitato scientifico dell'Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale.

 

[1]    https://search.bvsalud.org/global-literature-on-novel-coronavirus-2019-ncov/resource/en/covidwho-1215931

[2]    https://search.bvsalud.org/global-literature-on-novel-coronavirus-2019-ncov/resource/en/covidwho-1215931

[3]    https://www.esserepensiero.it/argomenti/approfondimenti/navigare-tra-gli-iceberg-dell-innovazione-le-due-facce-dell-intelligenza-artificiale/

[4]             https://scholar.googleusercontent.com/scholar?q=cache:YSnxfkFDubwJ:scholar.google.com/+homoeopathy+artificial+intelligence&hl=it&as_sdt=0,5

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