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Intelligenza Artificiale: argomento politico chiave a livello globale

Investimenti, etica e competenze: anche l'Italia si adegua alla rivoluzione globale dell'IA

di Francesco Pungitore*

 

Gli Stati Uniti si preparano a investire 140 milioni di dollari per la creazione di sette nuovi centri di ricerca sull'intelligenza artificiale (IA), come annunciato dalla Casa Bianca. Questo importante finanziamento proviene dalla National Science Foundation e sottolinea l'impegno dell'amministrazione Biden nel promuovere un'innovazione responsabile. In questo contesto, la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha recentemente convocato un incontro con i CEO delle principali aziende del settore, tra cui Google, Microsoft, Anthropic e OpenAI, per discutere i rischi associati all'IA e la necessità di garantire la sicurezza dei prodotti basati su questa tecnologia. Harris ha sottolineato che il settore privato ha la responsabilità etica, morale e legale di assicurare la sicurezza dei loro prodotti, inclusa l'IA.

L'iniziativa si basa sui passi compiuti dall'amministrazione Biden, come il progetto per una Carta dei diritti dell'AI, il Quadro di gestione del rischio dell'IA e una tabella di marcia per la creazione di una risorsa nazionale per la ricerca sull'IA. La Casa Bianca ha anche invitato le quattro aziende a essere responsabili riguardo ai diritti dei cittadini e alla sicurezza, data la loro posizione di leader nel settore dell'innovazione statunitense.

Inoltre, l'amministrazione sta lavorando attivamente per affrontare i problemi di sicurezza nazionale sollevati dall'IA, in particolare nel campo della cybersicurezza, biosicurezza e sicurezza in generale, collaborando con esperti governativi.

Nel frattempo, in Europa, gli eurodeputati si preparano a votare sull'Artificial Intelligence Act, una proposta di regolamento che definisce la sicurezza e la legalità delle applicazioni di intelligenza artificiale secondo la futura legislazione comunitaria. La votazione avrà luogo l'11 maggio in una riunione congiunta delle commissioni per il Mercato interno e la protezione dei consumatori (Imco) e per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe).

Queste iniziative dimostrano che l'IA è diventata l'argomento politico chiave a livello globale, con i governi di tutto il mondo che cercano di garantire un'innovazione responsabile e sicura per il bene pubblico e per proteggere la società, l'economia e la sicurezza.

 

Intelligenza Artificiale: l'Italia si unisce alla corsa globale con una crescita del 32% in un anno

Il settore dell'intelligenza artificiale in Italia ha registrato una crescita del 32% nell'ultimo anno, raggiungendo un valore di 500 milioni di euro, come annunciato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in apertura della RomeCup 2023. L'evento, organizzato dalla Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con l'Università Campus Bio-Medico di Roma, è stato ideato come un momento di confronto tra scuole, università, imprese e istituzioni.

Urso ha sottolineato l'importanza del settore dell'IA per le imprese italiane di ogni dimensione, che investono in Intelligent data processing, Language AI e Computer vision. Tuttavia, le numerose applicazioni di queste tecnologie hanno anche sollevato un ampio dibattito etico in Italia e in Europa.

Il ministro ha dichiarato che l'Italia è impegnata nell'analisi e nella composizione delle proposte di Regolamento sull'AI, attualmente in fase di elaborazione a livello dell'Unione Europea. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy intende essere parte attiva in questi processi, come già avvenuto per la definizione del Programma strategico per la IA 2022-2024.

Urso ha anche sottolineato l'impegno dell'Italia nello sviluppo di un approccio organico alle tecnologie emergenti, al fine di consentire al Paese di guardare al futuro con fiducia e difendere, in ogni circostanza, modelli e valori che pongano al centro la persona.

Questi sviluppi evidenziano come l'Italia stia cercando di posizionarsi come un attore chiave nel settore dell'IA a livello globale, unendosi agli sforzi degli Stati Uniti e dell'Unione Europea per promuovere un'innovazione responsabile e sicura nell'ambito dell'intelligenza artificiale. La crescita del settore in Italia e l'impegno del governo nel promuovere un'IA responsabile e centrata sulla persona contribuiranno a mantenere il Paese al passo con gli sviluppi globali in questo campo cruciale.

 

Intelligenza Artificiale in Italia: una risorsa fondamentale per la competitività

Circa il 94% delle aziende italiane ritiene che l'utilizzo dell'intelligenza artificiale sarà fondamentale per rimanere competitive nei prossimi anni, secondo la Trustworthy AI Survey realizzata da Deloitte in collaborazione con ABI Lab e SIpEIA. La ricerca, condotta su un campione di 47 imprese nazionali e multinazionali operanti in diversi settori, rivela però che la gestione dei rischi collegati all'uso di questa tecnologia e la presenza di processi e metodologie per garantire il rispetto dei principi etici appaiono ancora sottovalutate.

Attualmente, il 40% delle aziende in Italia ha soluzioni IA già in fase di produzione e il 23% soluzioni in fase di sperimentazione. Le ragioni alla base di questo interesse includono la riduzione dei costi (34% delle aziende), il miglioramento dei processi decisionali (33%) e il miglioramento dei prodotti e servizi esistenti (27%). Per raggiungere questi obiettivi, le aziende implementano principalmente soluzioni di Intelligent Data Processing (50% dei casi), chatbot e assistenti virtuali (48%) e Natural Language Processing (44%), prevalentemente attraverso la metodologia Agile e un modello di servizio ibrido che prevede sia lo sviluppo delle tecnologie internamente all'azienda, sia l'esternalizzazione di alcune attività.

Nonostante l'entusiasmo per l'IA, la ricerca evidenzia la necessità di una maggiore attenzione ai rischi etici e di gestione associati all'utilizzo di queste tecnologie. Le aziende italiane devono investire nella creazione di processi e metodologie che garantiscano il rispetto dei principi etici e la gestione dei rischi legati all'IA, come la protezione dei dati personali, la trasparenza e l'accountability.

Inoltre, l'Italia, insieme agli altri paesi europei, deve lavorare per creare un quadro normativo solido e coerente che promuova l'innovazione responsabile e sicura nel campo dell'intelligenza artificiale. La collaborazione tra governi, aziende, università e organizzazioni non governative sarà cruciale per sviluppare linee guida e regolamenti che proteggano i cittadini e promuovano la crescita sostenibile del settore.

In sintesi, l'intelligenza artificiale rappresenta un'opportunità fondamentale per la competitività delle aziende italiane, ma è essenziale affrontare i rischi etici e di gestione associati al suo utilizzo. Investire in processi e metodologie adeguate e collaborare a livello nazionale ed europeo per la creazione di un quadro normativo solido è fondamentale per garantire un futuro prospero e responsabile per l'IA in Italia.

 

Nuove opportunità di lavoro

L'irruzione massiccia dell'intelligenza artificiale (IA) nel mondo del lavoro sta rivoluzionando il panorama delle professioni e delle competenze richieste alle imprese. Per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall'IA e affrontare le sfide che essa comporta, le aziende dovranno implementare una serie di competenze specifiche e investire nella formazione continua dei propri dipendenti.

Tra le principali competenze legate all'IA che le imprese dovranno sviluppare, troviamo una serie di profili ben definiti.

  • Competenze tecniche: le aziende necessiteranno di esperti in IA in grado di progettare, sviluppare e gestire soluzioni basate sull'intelligenza artificiale. Queste competenze includono la conoscenza di linguaggi di programmazione, come Python e Java, la padronanza di framework e librerie specifiche per l'IA, come TensorFlow e PyTorch, e l'esperienza nella gestione di infrastrutture cloud e big data.
  • Data Science e Analytics: l'analisi dei dati è fondamentale per sfruttare le potenzialità dell'IA. Le aziende dovranno quindi investire in data scientist e analisti di dati che siano in grado di raccogliere, elaborare e interpretare grandi quantità di informazioni per estrarre informazioni utili e supportare decisioni basate sui dati.
  • Competenze in etica e governance dell'IA: le aziende dovranno affrontare le sfide etiche e di gestione dei rischi associate all'utilizzo dell'IA, il che richiederà competenze specifiche nella valutazione e mitigazione dei rischi, nonché nella definizione di linee guida etiche e politiche interne per l'uso responsabile delle tecnologie di intelligenza artificiale.
  • Competenze in cybersecurity: la crescente diffusione dell'IA aumenta anche la necessità di proteggere le infrastrutture e i dati delle aziende da attacchi informatici. Le imprese dovranno quindi investire in professionisti della sicurezza informatica con competenze specifiche nella protezione dei sistemi basati sull'IA.
  • Soft skills: con l'adozione dell'IA, le soft skills diventano sempre più importanti per garantire una collaborazione efficace tra dipendenti e sistemi basati sull'intelligenza artificiale. Tra le soft skills più richieste troviamo la capacità di comunicazione, il pensiero critico, la capacità di apprendimento continuo e l'adattabilità al cambiamento.

Per sviluppare queste competenze, le imprese dovranno investire nella formazione e nello sviluppo professionale dei propri dipendenti, promuovendo programmi di apprendimento continuo, formazione on-the-job e collaborazioni con università e centri di ricerca specializzati. Inoltre, le aziende dovranno adottare strategie di reclutamento mirate per attrarre talenti con le competenze necessarie nel campo dell'IA, garantendo al contempo la diversità e l'inclusione all'interno delle loro organizzazioni.

In conclusione, l'irruzione massiccia dell'IA nel mondo del lavoro richiede un cambiamento nelle competenze e nelle professioni all'interno delle imprese. Per affrontare questa trasformazione, le aziende dovranno adottare un approccio proattivo e strategico nello sviluppo delle competenze tecniche, analitiche, etiche e di cybersecurity, oltre a valorizzare le soft skills dei propri dipendenti. Investendo nella formazione, nella ricerca e nello sviluppo professionale, le imprese saranno in grado di trarre vantaggio dalle opportunità offerte dall'intelligenza artificiale, migliorando la competitività e assicurando un futuro di successo nel panorama globale in continua evoluzione.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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