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Splinternet: cos’è?

Il progetto russo e cinese di un Internet scollegato dall’Occidente 

di Francesco Pungitore*

 

In un mondo sempre più connesso, la tendenza di alcuni Stati a cercare una propria sovranità digitale sta portando alla creazione di un nuovo fenomeno: lo “splinternet”. Questa espressione descrive l’idea di una frammentazione dell'Internet globale in molteplici reti nazionali o regionali, governate da regole, leggi e infrastrutture diverse. La Russia è il caso più eclatante, con il suo progetto di disconnessione dal World Wide Web, ed emerge come uno dei protagonisti principali di questa trasformazione. Ma non è l'unica nazione a percorrere questa strada.

L'aspirazione russa verso l'indipendenza digitale

Da anni, la Russia esprime preoccupazioni riguardo la propria dipendenza dalla rete Internet mondiale, vedendo nella sovranità digitale non solo uno strumento di controllo dell'informazione interna, ma anche una necessità di sicurezza nazionale. Iniziative legislative per la creazione di infrastrutture Internet indipendenti ed esercitazioni di cybersicurezza dimostrano la determinazione del Cremlino di poter operare una rete autonoma, capace di isolarsi in caso di necessità o di minaccia esterna.

 

Le sfide della disconnessione

Nonostante l'intenzione di raggiungere un'autarchia digitale, la Russia si scontra con diverse sfide, tra cui la dipendenza da tecnologie e infrastrutture straniere. Il tentativo di disconnessione dal Web globale evidenzia problemi logistici e tecnici significativi, come la necessità di microprocessori indipendenti, una sfida che anche altre potenze come la Cina stanno affrontando con investimenti massivi.

Lo “splinternet”, peraltro, non è un concetto esclusivo della Russia. Paesi come la Cina e la Corea del Nord perseguono obiettivi simili, mirando a proteggere le proprie informazioni sensibili da interferenze esterne e da leggi extraterritoriali, come quelle americane, che potrebbero consentire l'accesso a dati critici. Questa tendenza evidenzia una crescente preoccupazione per la sicurezza delle informazioni e per l'autonomia nella gestione delle reti digitali.

 

Le implicazioni dello splinternet

La frammentazione di Internet presenta complesse implicazioni sia per gli utenti che per le aziende di tutto il mondo. Se da un lato potrebbe aumentare la sicurezza dei dati nazionali, dall'altro potrebbe limitare e compromettere le comunicazioni internazionali. Inoltre, lo “splinternet” pone sfide significative per l'economia digitale globale, influenzando il commercio, i servizi cloud e la diffusione tecnologica.

Dunque, l’idea stessa di uno “splinternet” lo qualifica come una delle mosse strategiche di riassetto degli equilibri geopolitici mondiali nel nostro tempo, testimoniando il delicato equilibrio tra la necessità di sicurezza, il desiderio di sovranità digitale e i valori originari di un Internet aperto e universale.

 

La multipolarità

La determinazione di Paesi come Russia, Cina e Corea del Nord nel loro progetto di sviluppare reti Internet indipendenti e sovrane evidenzia chiaramente una frattura geopolitica in crescita nel panorama internazionale, sottolineando un conflitto tra l'Occidente e queste nazioni che aspirano a definire un “nuovo ordine mondiale”. L’obiettivo è di ridimensionare l'influenza e il controllo esercitato dagli Stati Uniti sulle infrastrutture digitali e sulla geopolitica globale. Pertanto, l'ambizione di questi Stati di creare uno “splinternet”, va vista non solo come una questione di sicurezza nazionale o di sovranità digitale, ma anche come una dichiarazione politica di indipendenza e di sfida al dominio tecnologico e culturale occidentale. Attraverso la creazione di un Internet frammentato e sotto il controllo statale, Russia, Cina e Corea del Nord non solo intendono proteggere i propri dati e la propria informazione da occhi esterni, ma rivendicano anche un ruolo da protagonisti in un mondo che vogliono multipolare, dove il controllo e la gestione dell'informazione diventano strumenti fondamentali di potere, egemonia e influenza a livello globale.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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