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Yoshua Bengio e l’intelligenza artificiale: prudenza e regolamentazione

“La democrazia è sicura in un mondo dominato dall'IA?”

di Francesco Pungitore*

 

Yoshua Bengio, noto come uno dei padri fondatori dell'intelligenza artificiale, ha segnato il campo della ricerca sull'IA fin dagli anni '90 e 2000. Il suo lavoro ha contribuito alla creazione di chatbot avanzati come ChatGPT e Bard. Nato in Francia nel 1964 e cresciuto in Canada, Bengio iniziò a programmare all'età di 11 anni, spinto dalla letteratura e dai programmi televisivi di fantascienza. Tra i suoi interventi più recenti spiccano gli appelli a regolamentare lo sviluppo della ricerca tecnologica.

Più che temere un'insurrezione delle macchine, Bengio si preoccupa delle possibili “interferenze” umane indirizzata a usare l'IA come strumento per scopi illeciti o pericolosi. A marzo, insieme ad altri importanti scienziati, ha firmato una lettera esortando le aziende tecnologiche a “mettere in pausa” l’espansione dell’intelligenza artificiale fino a quando l'industria non sarà d'accordo su specifiche regolamentazioni.

Velocità sconcertante

Bengio confessa di non aver previsto la rapidità con cui l'IA si è evoluta. Questa accelerazione, accentuata dall'enorme investimento industriale nel deep learning, ha portato a sviluppi che il noto scienziato descrive come “straordinari”. Ma non è solo questo aspetto a preoccuparlo; c'è anche l'enorme scala dei dati e la complessità dei modelli.

Uno dei temi centrali dell'IA, secondo Bengio, è il “problema dell'allineamento”. Esso si riferisce alla necessità di far sì che le macchine operino in modo allineato con le intenzioni e i desideri umani. Ad esempio, un sistema può essere progettato per riconoscere i volti, ma può involontariamente discriminare certe etnie a causa di dati di addestramento sbilanciati.

Con l'IA che diventa sempre più potente, Bengio solleva domande sul futuro della democrazia. Se utilizzate impropriamente, queste tecnologie possono essere sfruttate per manipolare le elezioni o per servire ad altri scopi nefasti? “La democrazia è sicura in un mondo dominato dall'IA? No”, avverte.

 

L'appello alla regolamentazione

Per Bengio, la soluzione risiede in una regolamentazione efficace, sottolineando la necessità di un intervento governativo e di standard globali per lo sviluppo e l'uso dell'IA. Sebbene alcune aziende tecnologiche abbiano già preso misure in questa direzione, lo scienziato franco-canadese ritiene che serva un impegno collettivo a livello mondiale.

Concludendo, Yoshua Bengio intende contribuire a garantire un futuro in cui l'IA sia utilizzata per il bene dell'umanità. Pur avendo dedicato la sua carriera allo sviluppo di questa tecnologia, è ora determinato a far sì che essa sia utilizzata in modo sicuro e responsabile.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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