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La realtà nascosta: da Kant all’Intelligenza Artificiale 

La questione gnoseologica e quella ontologica, tra percezione e pensiero

di Francesco Pungitore*

 

La domanda su ciò che possiamo conoscere ha tormentato i filosofi per secoli. Immanuel Kant, nella sua “Critica della ragion pura”, ha espresso l'idea che gli oggetti in sé, al di là della nostra percezione sensoriale, ci siano del tutto ignoti. Possiamo conoscere solo la realtà fenomenica, mentre il noumeno, ciò che si trova al di là della realtà sensibile, ci resta ignoto. Ma come questa riflessione si riflette nella modernità, in particolare nell'era dell'Intelligenza Artificiale e della Realtà Virtuale?

La percezione della realtà nell'Era Digitale

L'Intelligenza Artificiale e la Realtà Virtuale stanno cambiando radicalmente la nostra esperienza del mondo. La percezione della realtà, quel processo psichico che opera la sintesi dei dati sensoriali in forme dotate di significato, è ora mediata da tecnologie che possono alterare, ampliare o persino sostituire le nostre esperienze sensoriali. La Realtà Virtuale può creare mondi che “sembrano” reali, nei quali è possibile muoversi e interagire, ma che sono completamente illusori, sfidando la nostra comprensione di “ciò che è” di “ciò che non è”.

 

Il cambiamento ontologico

Le tecnologie emergenti non solo stanno cambiando la nostra percezione della realtà, ma stanno anche influenzando il nostro pensiero e i paradigmi ontologici che ci definiscono in quanto umani. L'Intelligenza Artificiale può simulare il pensiero: ma potrà anche andare oltre, creando nuove forme di ragionamento e conoscenza? Questo quesito solleva domande profonde sulla natura dell'essere, del pensiero e su ciò che significa essere “umani” in un mondo in cui anche le macchine possono “pensare”.

 

Un dialogo con Kant

La riflessione kantiana sulla conoscenza trova nuove risonanze nell'era digitale. Se Kant sottolineava l'inaccessibilità del noumeno, oggi ci troviamo di fronte a una “realtà virtuale” modellata da “intelligenze artificiali” che sconvolgono radicalmente i paradigmi gnoseologici e ontologici tradizionali e aprono orizzonti esaltanti, misteriosi e complessi da decifrare. La distinzione tra fenomeno e noumeno diventa ancora più sfumata quando la realtà virtuale creata dall'uomo può sembrare più reale della realtà stessa.

 

Una nuova frontiera filosofica

Le domande sollevate da Kant continuano a essere rilevanti oggi e richiedono nuovi approfondimenti e interpretazioni. L'Intelligenza Artificiale e la Realtà Virtuale stanno creando una nuova frontiera filosofica, in cui le vecchie distinzioni tra vero e falso, essere e nulla, reale e irreale, umano e macchina, fenomeno e noumeno sono messe in discussione. La filosofia, in questo contesto, ha il compito di esplorare nuovi e mutevoli confini e di cercare di conquistare terreno su livelli e dimensioni di studio e di ricerca che risultano sempre più complessi e sfuggenti.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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