di Francesco Pungitore*
Mentre la tecnologia avanza, a passi da gigante, la percezione pubblica di quanto sta accadendo subisce gli effetti distorti dei titoli sensazionalistici dei media. Una tendenza particolarmente evidente nel campo dell'intelligenza artificiale e della robotica. La narrativa dominante di certa stampa sembra essere quella di un futuro in cui queste tecnologie schiacceranno l'umanità, incarnando le nostre peggiori ombre. Tuttavia, una disamina più approfondita rivela che molte di queste storie che circolano in maniera incontrollata sul Web non sono altro che fake news.
Il “drone ribelle”
Prendiamo, ad esempio, la notizia del 2 giugno 2023 riguardante la presunta “ribellione” di un drone militare intelligente che avrebbe addirittura “ucciso” il suo operatore. Questa storia, diffusa ampiamente in Rete, si è rivelata totalmente falsa. L'origine del fatto era un commento ipotetico del colonnello USA Tucker Hamilton che descriveva uno scenario meramente teorico. Tuttavia, media come il Guardian, Vice e il Times di Londra hanno riportato il tutto con titoli allarmistici e ingannevoli, trasformando una teoria spiegata a parole dal palco di un meeting in una tragedia realmente accaduta. Questo episodio mette in luce la facilità con cui le informazioni possono essere del tutto errate e la difficoltà di eliminare tali manipolazioni una volta che si diffondono.
Il robot di Tesla
Un altro esempio recente è la storia del “robot impazzito” che avrebbe intenzionalmente aggredito un ingegnere della Tesla. Pubblicata pochi giorni fa dal Daily Mail, questa notizia era basata su un incidente avvenuto non oggi, ma nel 2021, in cui un impiegato Tesla aveva subito un infortunio alla mano in un normale incidente di lavoro. Tuttavia, il tam-tam mediatico ha trasformato il tutto in un “attacco” da parte di un robot intelligente di ultima generazione. Ancora una volta, notizie manipolate per creare uno scenario di paura e confusione, distaccato dalla realtà.
Comprensione e consapevolezza
Il proliferare di fake news nel campo dell'intelligenza artificiale e della robotica non è soltanto una fonte di paura irrazionale, ma rappresenta un ostacolo significativo alla piena comprensione di queste tecnologie emergenti. Queste distorsioni mediatiche, infatti, non solo generano un clima di confusione, ma impediscono anche una visione realistica delle potenzialità e dei limiti che caratterizzano le nuove frontiere tecnologiche.
In un contesto dominato da sensazionalismo e informazioni fuorvianti, è imperativo puntare su una maggiore consapevolezza. Questo implica un duplice sforzo: da un lato, una formazione mirata che permetta di comprendere appieno le capacità delle macchine e dei modelli di intelligenza artificiale; dall'altro, un impegno costante nell'informazione, per garantire che il pubblico riceva notizie verificate.
Le tecnologie emergenti, come l'intelligenza artificiale e la robotica, portano con sé un vasto spettro di potenzialità, dalla risoluzione di problemi complessi all'ottimizzazione di processi, attività e servizi in diversi settori. Tuttavia, è fondamentale riconoscere anche i loro limiti, inclusa la necessità di supervisione umana e di regolamentazioni etiche. Comprendere questi aspetti non solo ci permetterà di sfruttare al meglio le loro capacità, ma anche di mitigare i rischi e le problematiche associate.
In conclusione, l'approccio migliore per navigare in un mondo sempre più tecnologicamente avanzato è quello di unire verità, consapevolezza e formazione. Solo così sarà possibile sfruttare appieno le opportunità offerte da queste tecnologie, evitando al contempo le trappole della disinformazione. Investire in educazione e informazione è l’unica scelta responsabile.
*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale