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Intelligenza Artificiale: una rivoluzione nel mondo del lavoro

Il cambiamento sarà radicale: il caso del tabloid tedesco Bild

di Francesco Pungitore*

 

L'era dell'intelligenza artificiale

“L'intelligenza artificiale (IA) è la tecnologia che si comporta come l'intelligenza umana, capace di risolvere problemi complessi, apprendere e adattarsi”. Così ha spiegato Junichi Rekimoto, direttore dei laboratori scientifici della Sony a Kyoto e tra i maggiori esperti mondiali in materia, in una intervista televisiva a Mediaset. Parlando alla Camera di Commercio di Roma in occasione dell'evento di avvicinamento a Maker Faire Rome, ha sottolineato l'importanza della IA come strumento di supporto e sostegno per l'uomo.

La sfida del cambiamento

Il pericolo della IA, per Rekimoto, sta nella possibilità di una dipendenza eccessiva che potrebbe portare a perdere il senso di ciò che siamo e dobbiamo fare. È importante, dunque, che questa tecnologia sia usata per migliorare le nostre abilità, per preservare e tramandare culture, tradizioni e conoscenze, o per superare barriere apparentemente insormontabili. La tecnologia, peraltro, ha il potenziale per creare nuove professioni, ma può anche far scomparire quelle esistenti, un fenomeno già osservato durante la rivoluzione industriale.

 

Il futuro del lavoro nell'era dell'IA

Il cambiamento nel mondo del lavoro è inevitabile, con molte professioni destinate a sparire, sostituite dalla IA. Tuttavia, Rekimoto sostiene che l'introduzione di questa tecnologia darà vita a nuovi lavori, molti dei quali basati sulla creatività in diversi settori. Le emozioni, la compassione e i valori etici rimangono tuttavia elementi distintivi dell'essere umano, impossibili da eguagliare per l'IA.

 

Il “caso” Bild

In merito alle professioni che scompaiono, un esempio significativo arriva da Bild, il tabloid tedesco più venduto in Europa. Come segnala il sito di Repubblica, la redazione di Bild sta per sostituire diverse figure professionali con l'IA in un tentativo di ridurre i costi e migliorare la redditività del giornale. Questa decisione, che potrebbe portare a centinaia di licenziamenti, fa di Bild il primo grande media a iniziare una sostituzione su larga scala di figure professionali umane con sistemi di intelligenza artificiale.

 

La nuova era del giornalismo digitale

Il piano di riorganizzazione di Bild prevede la scomparsa di funzioni come quelle di caporedattore, impaginatore, correttore di bozze, segretariato e editor fotografici. L'amministratore delegato del gruppo, Mathias Döpfner, sostiene che per rimanere economicamente sostenibili, il risultato del settore dei media tedeschi deve migliorare di circa 100 milioni di euro nei prossimi tre anni. Questo cambiamento segna l'inizio della “terza fase del digitale”, una nuova comprensione del giornalismo di qualità nell'era digitale.

 

L'importanza dell'equilibrio

Nonostante i cambiamenti in corso, sempre Junichi Rekimoto incoraggia le nuove generazioni a rimanere in contatto con le cose reali della vita, non solo con quelle generate dall'IA. Per coloro che trovano difficoltà a comprendere l'innovazione, Rekimoto afferma: “L'intelligenza artificiale è un buon amico e un ottimo strumento per l'uomo, non bisogna averne timore, ma trovare il modo di utilizzarla”.

 

Conclusioni

L'intelligenza artificiale ha, dunque, il potenziale per trasformare drasticamente il mondo del lavoro. Mentre porta con sé sfide significative, offre anche opportunità per l'innovazione e il progresso. Mentre ci adattiamo a questo nuovo mondo, è fondamentale ricordare il valore e le capacità uniche dell'essere umano.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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