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Nuovi modelli OpenAI: l’intelligenza artificiale compie un balzo cognitivo con o3 e o4

L’ecosistema ChatGPT si arricchisce con i modelli di ragionamento avanzato: con prestazioni superiori nella gestione di compiti complessi e nell’interazione multimodale

di Francesco Pungitore*

 

Con l’introduzione dei nuovi modelli o3, o4 Mini e o4 Mini-High, OpenAI inaugura una nuova fase evolutiva nell’ambito dell’intelligenza artificiale conversazionale, segnando una svolta significativa non solo per gli utenti di ChatGPT, ma per l’intero ecosistema applicativo basato su modelli linguistici generativi. La transizione da una generazione basata su GPT-4 all’attuale assetto modulare evidenzia un riposizionamento strategico: non più un singolo modello dominante, ma un sistema distribuito in grado di offrire risposte differenziate, intelligenti e performanti in funzione del compito.

Con o3 il cuore dell’intelligenza ragionante

Il modello o3 rappresenta, nella nuova gerarchia, il vertice cognitivo. È progettato per simulare processi di ragionamento umano in modo raffinato e coerente, dimostrandosi particolarmente adatto per attività che richiedono elaborazione logica, analisi concettuale e generazione di idee complesse. La sua architettura privilegia la profondità rispetto alla velocità, rendendolo ideale per attività di brainstorming avanzato, scrittura tecnica, progettazione concettuale e risoluzione di problemi STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).

Tra i suoi punti di forza, si evidenziano la capacità di costruzione sequenziale del pensiero, l’uso strategico di strumenti integrati (come la scrittura di codice, l’analisi di immagini e la navigazione web) e l’idoneità a compiti multidisciplinari ad alta intensità cognitiva. Il modello o3 è, di fatto, la versione che più si avvicina alla simulazione di un’intelligenza “agente”, in grado non solo di rispondere, ma di pianificare e intraprendere micro-task in autonomia.

 

o4 Mini e o4 Mini-High: velocità, versatilità, visione

Accanto a o3, OpenAI ha introdotto due varianti ottimizzate del nuovo ciclo: o4 Mini, orientato a offrire un equilibrio tra capacità di ragionamento e rapidità di risposta, e o4 Mini-High, specializzato nella generazione di codice e ragionamento visivo. Quest’ultimo si distingue per la sua efficacia nella costruzione di componenti grafici dinamici, interfacce interattive e simulazioni 3D, grazie alla piena integrazione di strumenti come Canvas e React.

Il modello o4 Mini-High è il prodotto di elezione per l’interazione multimodale: è in grado di processare e integrare testo, immagini e codice in un flusso continuo, favorendo un approccio progettuale alla creatività computazionale. La possibilità di visualizzare in tempo reale l’output di codice, combinato con controlli interattivi, posiziona questo modello come un alleato strategico per sviluppatori, designer, educatori e professionisti delle tecnologie creative.

 

Verso una nuova epistemologia dell’IA

La direzione intrapresa da OpenAI suggerisce un cambiamento di paradigma: dall’assistente generico si passa a modelli modulari, agentici e contestualmente intelligenti. In questa visione, l’IA non è più soltanto uno strumento reattivo, ma diventa sempre più un co-protagonista nei processi decisionali e creativi, capace di adattarsi al tipo di input e di anticipare le esigenze dell’utente.

Se, come annunciato, queste tecnologie costituiranno la base per la futura architettura GPT-5, il percorso tracciato appare chiaro: intelligenze artificiali sempre più capaci di “pensare” con noi, accorciando la distanza tra idea e realizzazione.

 

 

*Giornalista e docente, esperto in intelligenza artificiale applicata all’educazione e alla comunicazione

 

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