di Francesco Pungitore*
In un'era dominata dalla rapida evoluzione tecnologica, l'intelligenza artificiale emerge come una delle frontiere più affascinanti e controverse. Spesso associata a visioni distopiche di un futuro in cui le macchine dominano l'umanità, l'IA solleva interrogativi cruciali sul nostro rapporto con la tecnologia. È fondamentale sospendere il giudizio (sia esso positivo o negativo) e analizzare l'IA per ciò che realmente è, con un approccio fenomenologico che ci permetta di osservare questa tecnologia senza i filtri delle paure e dei miti.
L'importanza di un approccio fenomenologico
Utilizzare l'epochè, un concetto filosofico che implica la sospensione del giudizio per osservare e analizzare un fenomeno nella sua essenza, ci permette di vedere l'IA non come una minaccia, ma come un insieme di strumenti capaci di migliorare la nostra vita quotidiana. I diversi tools, ormai integrati in vari aspetti della nostra esistenza, facilitano compiti complessi e migliorano l'efficienza delle nostre attività.
Il ruolo cruciale del linguaggio naturale
Un aspetto fondamentale dell'IA è la sua capacità di comprendere e generare linguaggio naturale, rendendo l'interazione con le macchine sempre più intuitiva. Questo progresso abbatte le barriere comunicative tra uomo e tecnologia, trasformando il dialogo rigido e codificato in un'interazione fluida e accessibile. L'IA, attraverso il linguaggio naturale, diventa un ponte tra la creatività umana e le capacità computazionali delle macchine.
Strumenti e metodi per l'educazione
È importante sottolineare l'importanza di strumenti specifici come ChatGPT, DALL-E, MidJourney, che rappresentano solo alcune delle numerose applicazioni di IA disponibili oggi. Questi modelli non solo supportano diverse attività, dalla creatività al business, ma sono anche fondamentali per l'educazione. L'IA può velocizzare processi burocratici, supportare la didattica, fornire valutazioni e feedback personalizzati, e promuovere l'inclusione scolastica.
Esempio pratico: il modello C.I.R.
Un esempio pratico di applicazione dell'IA a scuola è l’utilizzo del modello C.I.R. (Contesto, Intento, Risposta) per creare prompt efficaci. Questo metodo consente di personalizzare gli input iniziali in base alle esigenze specifiche di ciascun docente e studente. Ad esempio, un insegnante di storia può utilizzare l'IA per creare un'unità didattica interdisciplinare sulla Rivoluzione Industriale, ottenendo una scaletta dettagliata per le lezioni, attività pratiche, suggerimenti per materiali multimediali e idee per progetti finali.
Oltre il dibattito: agire per il futuro
Mentre molte nazioni, Usa e Cina in primis, stanno già facendo business con l'IA, creando sistemi avanzati e investendo massicciamente in questa tecnologia, è fondamentale che anche noi ci impegniamo attivamente nel plasmare il nostro futuro. Come sottolinea Dennis Gabor, fisico e ingegnere: “Il futuro non può essere previsto, ma i futuri possono essere inventati”. Questo concetto ci invita a influenzare attivamente il nostro destino attraverso l'uso consapevole e innovativo dell'IA.
Conclusione
L'IA rappresenta una sfida e un'opportunità straordinaria. Educare le nuove generazioni all'uso consapevole di questa tecnologia è essenziale per costruire un futuro in cui l'umanità possa beneficiare appieno delle sue potenzialità, senza farsi sopraffare dai timori. Solo comprendendo e utilizzando le nuove tecnologie in modo etico e responsabile, potremo davvero creare un futuro migliore per tutti.
*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale