Leggere un libro di Daniela Rabia è sempre un'esperienza piena di significato. Non c'è solo la fantasia del racconto. Emerge, su tutto, lo spazio dell'interiorità più profonda dell'autrice. Una donna sensibile e coraggiosa, nello stesso tempo, capace di confrontarsi a viso aperto con “la pietra cieca e sorda” (come direbbe Primo Levi) dell'esistenza umana. “A un metro da voi” è, in ordine di tempo, l'ultima fatica letteraria della scrittrice calabrese. Una storia calata nella nostra attualità più recente. Il 2020 verrà ricordato come l'anno del “distanziamento sociale”, tristissima formula che definisce i vincoli imposti dagli Stati per limitare la virulenza del Covid-19. Per Daniela Rabia è comunque l'occasione per ripensare un realistico vissuto di quotidianità che va a intrecciarsi con le speranze, i sogni, la tensione verso il futuro tipici di un giovane studente universitario nei giorni cupi del coronavirus. Proponiamo di seguito una intervista registrata via Skype realizzata da Francesco Pungitore. “A un metro da voi”, Libereria edizione, è introdotto dalla prefazione dello scrittore Olimpio Talarico. [17 giugno 2020]