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L'intelligenza artificiale in classe: se parlerà a Didacta

Da strumento di supporto a catalizzatore di esperienze dinamiche e creative, l'IA si fa spazio nel mondo della scuola

di Francesco Pungitore*

 

La Fiera Didacta Sicilia, prevista dal 12 al 14 ottobre a Misterbianco, Catania, si prepara a svelare le ultime novità nel campo dell'innovazione scolastica. Focus particolare sull'intelligenza artificiale. Il mondo dell'educazione, dunque, si interroga sulle reali potenzialità di questa tecnologia. L'evento, che vedrà la partecipazione di esperti, docenti e aziende leader nel settore, rappresenta un punto di partenza per capire come l'IA possa essere integrata efficacemente nei percorsi didattici.

L'IA come strumento di supporto didattico

L'intelligenza artificiale non è solo un tema di discussione negli eventi e nei convegni, ma sta diventando sempre più uno strumento concreto nelle mani dei docenti. Gli agenti conversazionali, ad esempio, vengono utilizzati per promuovere l'acquisizione delle conoscenze disciplinari, supportare gli studenti nella fruizione dei servizi educativi e guidarli attraverso percorsi di apprendimento a distanza. Ma l'IA può anche essere un mezzo attraverso il quale gli alunni stessi possono sviluppare competenze di programmazione e pensiero computazionale, come evidenziato da diverse attività di coding e robotica educativa.

 

Creare esperienze dinamiche e creative

Nonostante la tecnologia non possa insegnare all'uomo a essere umano, essa può sicuramente creare un ambiente che genera esperienze estremamente dinamiche e creative. L'IA, se utilizzata correttamente, può facilitare l'acquisizione di abilità di riflessione e relazione, creando condizioni favorevoli per un apprendimento più profondo e significativo.

In un processo simile allo “scaffolding”, la tecnologia deve essere in grado di ritirarsi gradualmente, lasciando spazio, passo passo, all'individuo di costruire e riflettere autonomamente sulle proprie esperienze di apprendimento. Lo “scaffolding” è un termine utilizzato in pedagogia per descrivere un processo di apprendimento guidato in cui l'insegnante fornisce supporto strutturale agli studenti durante la fase di nuovo apprendimento. Questo concetto è stato introdotto per la prima volta da Jerome Bruner, psicologo e teorico dell'educazione, e si basa sulla teoria del costruttivismo, che sostiene che gli individui costruiscano attivamente la propria conoscenza e comprensione attraverso esperienze e riflessioni su tali esperienze.

Nello “scaffolding”, l'insegnante guida gli studenti attraverso un compito o un concetto che potrebbe essere al di fuori della loro portata se affrontato in modo indipendente. Il supporto fornito può assumere diverse forme, come spiegazioni, dimostrazioni, suggerimenti e feedback, e viene gradualmente ridotto man mano che lo studente diventa più competente e guadagna maggiore autonomia nel compito.

Ecco alcune caratteristiche chiave dello “scaffolding” in un contesto educativo.

  • Supporto temporaneo: l'insegnante fornisce assistenza temporanea agli studenti per aiutarli a raggiungere un livello di comprensione o di abilità che non sarebbero in grado di raggiungere da soli.
  • Adattamento: l'insegnante adatta il livello di supporto alle esigenze individuali dello studente, fornendo più aiuto quando lo studente sta lottando e riducendo il supporto man mano che lo studente diventa più capace.
  • Focalizzazione: l'insegnante aiuta lo studente a concentrarsi sui principali compiti e obiettivi di apprendimento, spesso facilitando la comprensione e la pratica di concetti o abilità specifici.
  • Graduale ritiro del supporto: man mano che lo studente diventa più competente, l'insegnante riduce gradualmente il livello di supporto, permettendo allo studente di assumersi più responsabilità per il proprio apprendimento.
  • Promozione dell'autonomia: l'obiettivo finale dello “scaffolding” è promuovere l'autonomia e la competenza dello studente, permettendogli di applicare in modo indipendente le abilità e le conoscenze acquisite.

Similmente allo “scaffolding”, l'intelligenza artificiale può essere implementata nell'ambito educativo con l'obiettivo di fornire un supporto strutturato e adattivo agli studenti durante il loro percorso di apprendimento, guidandoli attraverso nuovi concetti e abilità, e gradualmente concedendo loro maggiore autonomia man mano che acquisiscono competenze e sicurezza.

 

Oltre la tecnologia, l'umanità

È fondamentale ricordare che, mentre l'IA può offrire strumenti e risorse preziose, l'elemento umano rimane centrale nel processo educativo. La tecnologia deve essere vista come un mezzo per potenziare e arricchire l'esperienza didattica, non come un sostituto dell'insegnamento e dell'apprendimento umano. I docenti rimangono una componente cruciale nel guidare, supportare e ispirare gli studenti, fornendo un contesto in cui la tecnologia e l'umanità possono coesistere e arricchirsi a vicenda.

 

Un futuro da esplorare

Mentre la Fiera Didacta Sicilia si appresta a presentare le ultime innovazioni nel campo dell'educazione e dell'intelligenza artificiale, il viaggio verso l'integrazione piena e significativa dell'IA nelle aule è appena iniziato. Le sfide, le opportunità e le scoperte che attendono il mondo dell'educazione sono numerose e richiedono una continua sperimentazione e, soprattutto, una riflessione profonda su come la tecnologia possa essere utilizzata per accrescere positivamente, e non sostituire, l'esperienza umana di insegnamento e apprendimento.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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