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Meta apre il metaverso ai minorenni: opportunità e sfide della realtà virtuale

La società madre di Facebook estende l'accesso a Horizon World anche ai giovani tra i 13 e i 17 anni, promettendo misure di sicurezza solide e controlli parentali

di Francesco Pungitore*

 

Meta, la società madre di Facebook, ha annunciato l'apertura del metaverso agli adolescenti tra i 13 e i 17 anni, residenti negli Stati Uniti e in Canada. La decisione arriva mesi dopo il lancio di Horizon World, l'applicazione dell'azienda dedicata al mondo virtuale. Inizialmente, la piattaforma era stata lanciata solo per gli utenti maggiorenni, ma ora si estende anche ai più giovani con misure di sicurezza “solide” e controlli parentali.

Metaverso: cos’è

Il metaverso è una realtà virtuale condivisa, dove gli utenti possono interagire tra loro e con l'ambiente tramite avatar digitali. Si tratta di un'evoluzione delle attuali esperienze online, offrendo un'immersione più profonda e coinvolgente. Una tecnologia che promette di rivoluzionare diversi ambiti della vita quotidiana, tra cui l'intrattenimento, l'istruzione e il lavoro.

Le applicazioni pratiche del metaverso sono molteplici: potrebbe essere utilizzato per la formazione professionale, con simulazioni immersive e interattive; per l'insegnamento, con lezioni virtuali e ambienti di apprendimento dinamici; o per la collaborazione tra team di lavoro geograficamente distanti. Tuttavia, l'apertura del metaverso ai minorenni solleva anche preoccupazioni riguardo la sicurezza, la privacy e l'esposizione a contenuti inappropriati.

In risposta alle critiche, Meta ha dichiarato di aver implementato un sistema di classificazione dei contenuti per garantire un'esperienza adeguata all'età degli utenti adolescenti. Inoltre, l'azienda ha ribadito che le sue norme vietano agli adolescenti di partecipare a mondi o eventi destinati agli adulti.

Nonostante le misure di sicurezza adottate da Meta, alcuni esperti e organizzazioni a tutela dei bambini esprimono preoccupazione per l'apertura del metaverso ai più giovani. I senatori statunitensi Richard Blumenthal e Ed Markey hanno inviato una lettera aperta a Mark Zuckerberg, chiedendo di fermare i piani di espansione per i ragazzi, sostenendo che l'accesso ad uno “spazio digitale pieno di potenziali danni” è una cattiva idea.

Il futuro del metaverso appare ricco di opportunità, ma non senza sfide. Sarà fondamentale per le aziende come Meta garantire la sicurezza e il benessere dei propri utenti, soprattutto dei più giovani, mentre si naviga in questo “nuovo mondo” della realtà virtuale.

 

Come funziona?

Navigare nel metaverso richiede l'uso di dispositivi e tecnologie specifiche. Per immergersi completamente in questa realtà virtuale condivisa, gli utenti necessitano di un visore VR (realtà virtuale) e, in alcuni casi, di controller per le mani. Questi dispositivi consentono di visualizzare l'ambiente virtuale e interagire con esso in modo intuitivo e naturale. Tra i visori VR più popolari sul mercato ci sono l'Oculus Rift e l'Oculus Quest, entrambi prodotti da Meta.

Una volta indossato il visore VR, gli utenti possono creare il proprio avatar digitale, che li rappresenta nel metaverso. Gli avatar possono essere personalizzati in termini di aspetto e abbigliamento, e possono interagire con altri utenti, oggetti virtuali o ambienti. Le interazioni nel metaverso possono avvenire tramite chat testuali, chiamate vocali o videochiamate, a seconda delle preferenze e delle possibilità offerte dalla piattaforma.

Per accedere al metaverso, gli utenti devono scaricare e installare applicazioni specifiche, come Horizon World di Meta. Queste applicazioni forniscono l'interfaccia e gli strumenti necessari per esplorare e interagire con il mondo virtuale. All'interno del metaverso, gli utenti possono partecipare a eventi, visitare luoghi virtuali, creare e condividere contenuti o addirittura costruire mondi personalizzati.

È importante sottolineare che l'esperienza nel metaverso può variare a seconda delle prestazioni e delle caratteristiche del dispositivo utilizzato. Mentre i visori VR di fascia alta offrono un'esperienza più immersiva e coinvolgente, dispositivi meno avanzati potrebbero limitare alcune funzionalità o ridurre la qualità dell'immagine. In ogni caso, l'obiettivo del metaverso è quello di fornire un'esperienza digitale condivisa che avvicini le persone e superi le barriere geografiche e temporali.

 

Una nuova “caverna” di Platone?

L'espansione del metaverso e la crescente immersione nella realtà virtuale sollevano quesiti filosofici profondi, come ad esempio un possibile parallelismo con il mito della caverna di Platone. Nel suo dialogo “La Repubblica”, il filosofo greco racconta di prigionieri costretti a vivere in una caverna, incatenati e in grado di vedere solo le ombre proiettate sul muro di fronte a loro, senza mai conoscere la realtà che sta dietro quelle ombre.

Il metaverso potrebbe essere interpretato come una nuova “caverna” in cui gli utenti sono immersi in un mondo virtuale e interagiscono con rappresentazioni digitali della realtà, piuttosto che con la realtà stessa. In questo contesto, gli avatar e gli oggetti virtuali potrebbero essere visti come le ombre sulla parete della caverna, mentre il mondo reale rimane celato dietro questa realtà simulata.

Questa prospettiva solleva importanti questioni etiche e filosofiche riguardo al nostro rapporto con la realtà e al ruolo della tecnologia nella nostra vita quotidiana. Se il metaverso diventa una parte sempre più integrante della nostra esistenza, come riusciremo a distinguere tra la realtà virtuale e quella fisica? In che modo l'esperienza nel metaverso influenzerà la nostra percezione del mondo reale e le nostre relazioni interpersonali?

Il dibattito sulla nuova “caverna” di Platone evidenzia la necessità di riflettere sulle implicazioni sociali, psicologiche e filosofiche dell'immersione nella realtà virtuale. Man mano che il metaverso si evolve e si espande sarà importante mantenere un equilibrio tra il mondo digitale e il mondo reale, affinché la tecnologia migliori la nostra vita senza distorcere la nostra percezione della realtà.

 

Conclusioni

In conclusione, l'apertura del metaverso ai minorenni e la diffusione crescente della realtà virtuale sottolineano la necessità di un uso consapevole e responsabile delle nuove tecnologie. Il metaverso offre un'enorme gamma di opportunità in termini di istruzione, lavoro, intrattenimento e socializzazione, ma porta con sé anche sfide significative riguardanti la sicurezza, la privacy e l'esposizione a contenuti inappropriati, oltre alle implicazioni filosofiche e psicologiche dell'immersione in mondi virtuali.

Per sfruttare al meglio le potenzialità del metaverso e delle tecnologie emergenti, è fondamentale promuovere l'educazione digitale con particolare attenzione alle possibili conseguenze dell'utilizzo di queste piattaforme. Gli utenti, soprattutto i più giovani, dovrebbero essere incoraggiati a riflettere criticamente sul loro rapporto con la tecnologia e a bilanciare il tempo trascorso nel mondo virtuale con esperienze e relazioni nel mondo reale.

Allo stesso tempo, è cruciale che le aziende come Meta e gli sviluppatori di metaversi adottino misure di sicurezza adeguate e responsabili, prestando particolare attenzione alla tutela dei dati personali e al benessere degli utenti. Inoltre, è importante che gli enti regolatori e i decisori politici lavorino per creare un quadro normativo che garantisca un'esperienza sicura e positiva per tutti, senza soffocare l'innovazione e lo sviluppo delle tecnologie.

In definitiva, il futuro del metaverso e della realtà virtuale dipenderà dalla nostra capacità di utilizzare queste tecnologie in modo consapevole e responsabile, tenendo sempre presente l'importanza di preservare e valorizzare le esperienze e i valori del mondo reale.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

 

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