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Verso un nuovo modello educativo? Il Ministro della Pubblica Istruzione chiede (finalmente) psicologi in ogni scuola

L’intervento arriva dopo un grave episodio di violenza a scuola, ma i segnali erano già preoccupanti da diverso tempo

di Francesco Pungitore*

 

Il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara, ha riconosciuto oggi l'importanza di una questione che, personalmente, ribadisco da diversi mesi con ripetuti interventi: la necessità urgente di introdurre la figura dello psicologo in ogni scuola italiana. L'intervento arriva in seguito a un gravissimo episodio di violenza. In un liceo di Abbiategrasso, una professoressa è stata aggredita e ferita da uno studente. 

Bullismo e aggressioni in aumento nell’era post-Covid

“Dopo l'esperienza del Covid, gli episodi di bullismo si stanno moltiplicando, proprio perché si è interrotta quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo”, ha commentato Valditara. I report settimanali ricevuti dal Ministro rivelano un fenomeno inquietante: l'aumento delle aggressioni nei confronti dei docenti. In risposta, il Ministro ha dichiarato che l'avvocatura dello Stato è già stata coinvolta in diversi casi per fornire difesa legale. Di fronte a gravi episodi come quello di Abbiategrasso, lo Stato si costituirà come parte civile nel processo.

“Non riesco a immaginare - ha proseguito Valditara - come un insegnante possa essere aggredito in una classe: questo testimonia un problema sociale rilevante ed è in parte anche conseguenza di quello che è successo negli anni passati con il Covid. La scuola è invece una grande comunità educante e il rapporto di personalizzazione è decisivo”.

Valditara ha espresso solidarietà e vicinanza alla professoressa aggredita in un videomessaggio su Facebook, sottolineando che la questione del benessere mentale dei nostri studenti non può più essere sottovalutata. Ha enfatizzato l'importanza di riflettere sull'introduzione dello psicologo a scuola, in un momento in cui il disagio dei ragazzi, anche a causa del Covid, è aumentato significativamente.

 

Creare un sistema più resiliente e inclusivo

Data l’apertura del Ministro, sul punto occorre subito precisare che la figura dello psicologo a scuola non dovrà essere relegata in un ruolo marginale di mero esperto a sportello o a gettone, ma dovrà diventare una presenza fissa e un punto di riferimento per alunni e docenti di ogni singolo istituto. La sfida è decisiva: costruire un sistema scolastico più resiliente e inclusivo, capace di riconoscere e affrontare i problemi e i disturbi degli studenti, in modo da garantire un ambiente di apprendimento sicuro per tutti. In molti Paesi occidentali, la figura dello psicologo scolastico è già ampiamente riconosciuta e integrata nel sistema educativo. Prendendo ad esempio gli Stati Uniti, nel sistema scolastico pubblico ogni distretto ha uno o più psicologi scolastici che offrono servizi di consulenza, supervisionano i programmi di intervento e formazione per gli insegnanti, e conducono valutazioni psico-educative. Anche in nazioni come il Regno Unito, il Canada e l'Australia, lo psicologo scolastico ha un ruolo ben definito nel sistema educativo.

Confrontando l'Italia con questi Paesi, si può notare un ritardo nell'integrazione di questa figura nelle scuole. La richiesta del Ministro Valditara rappresenta un importante passo avanti per colmare questa lacuna, mettendo l'accento sull'importanza del benessere mentale degli studenti e dei docenti nel contesto scolastico.

Lo psicologo scolastico avrebbe un ruolo fondamentale non solo nei confronti degli alunni, ma anche dei docenti. Per gli studenti, potrebbe offrire sostegno individuale e di gruppo, affrontare temi legati al benessere emotivo e mentale, contribuire a gestire situazioni di bullismo e supportare l'inclusione degli alunni con bisogni speciali. Inoltre, in situazioni di emergenza o crisi, come con la recente pandemia, potrebbe fornire un sostegno indispensabile per gestire l'ansia e lo stress.

Per quanto riguarda i docenti, lo psicologo scolastico potrebbe offrire formazione su temi come la gestione dello stress, la comunicazione efficace, il riconoscimento dei segnali di sofferenza psicologica nei loro studenti e tecniche di gestione della classe. Inoltre, potrebbe essere un punto di riferimento per i docenti, fornendo consulenza e supporto in situazioni complesse o difficili.

 

Conclusioni

In conclusione, viviamo un momento storico cruciale, in cui stiamo gradualmente uscendo dalla pandemia e affrontando le sue ripercussioni sulle nostre vite, in particolare quelle dei nostri giovani. Oggi la priorità delle nostre scuole non può che essere il benessere e la salute mentale dei nostri ragazzi.

In questo contesto, la figura dello psicologo nelle scuole diventa non solo auspicabile, ma necessaria. Parliamo di un investimento fondamentale per il futuro della nostra società.

L'appello del Ministro della Pubblica Istruzione è un passo nella giusta direzione, ma è solo l'inizio. Non si può più tardare né tergiversare sul punto: la salute mentale dei nostri ragazzi deve essere al centro delle politiche scolastiche. Non possiamo permetterci di ignorare questa necessità e ci auguriamo tutti che questo messaggio risuoni forte e chiaro in tutto il Paese.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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