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L’EDITORIALE L'Italia: il Paese dell'oggi

Soffochiamo il futuro tra le righe del gossip e delle polemiche inutili

di Francesco Pungitore*

 

Ormai faccio fatica a leggere i giornali. Provo quasi un senso di fastidio. Sfoglio qualche pagina tra una rapida e contemporanea occhiata ai titoli online e un orecchio teso a captare le notizie dei telegiornali. Tutto mi riporta sempre allo stesso punto: l'Italia è diventata il Paese dell'oggi, ostinatamente attaccato al presente, impermeabile a qualsiasi pensiero rivolto al futuro. Il dibattito pubblico e politico pare avere perso la vista, diventato cieco nei confronti dei temi di rilevanza, quelli strutturali, che richiedono un esame approfondito e non un rapido passaggio di occhiata. Il futuro? Un vago concetto distante da questo presente costellato di gossip, polemiche, nani e ballerine.

Insensibili alla macroeconomia

La Banca d'Italia ha pubblicato il “Bollettino Economico”, un documento ricco di informazioni cruciali sull'andamento dell'economia italiana. Si parla di rischi per la crescita, di conflitto in Ucraina, di inflazione. Ma chissà se qualcuno ha avuto la cura di leggere queste righe, o se si è soffermato solo sul titolo, prima di passare alla notizia sull'ultimo scandalo della starlette del momento.

 

La demografia e l'indifferenza

L'Istat, nel suo ultimo rapporto, descrive una crisi demografica che si aggrava. Nuove nascite in calo, saldo naturale negativo. In un Paese capace di prendersi cura del suo futuro, questi sarebbero temi di primaria importanza. Ma nella nostra nazione dell'oggi, questi dati passano inosservati, soffocati da un muro di polemiche sterili e di dibattiti inutili.

 

L'esodo dal Sud

Confcommercio riporta, per l’ennesima volta, i numeri del drammatico calo dei residenti nel Sud, con una perdita di oltre 900mila unità dal 1995 al 2023. Ma forse si è ritenuto più importante dedicare spazio all'ultimo capriccio di qualche influencer, piuttosto che riflettere su queste tragiche dinamiche sociali.

 

L'esportazione di capitali umano

L'Italia, come ricorda l'Istat, esporta non solo beni e servizi, ma anche capitale umano. Circa un milione di italiani, di cui un quarto laureati, hanno lasciato il Paese tra il 2012 e il 2021. Eppure, sembra che le partenze di questi giovani altamente formati non meritino l'attenzione che si riserva a una nuova polemica politica di poco conto.

 

La sfida del domani

Dovremmo parlare di queste cose, di lavoro, di sviluppo, di futuro. Ma sembra che l'Italia preferisca rimanere il Paese dell'oggi, rifiutando di affrontare le sfide del domani. E allora, continuiamo a sfogliare i giornali, a guardare titoli “gridati” sul web, ad ascoltare distrattamente i telegiornali. Dopotutto, chi ha bisogno del futuro quando si ha il presente?

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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