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Arriva GPT-5?

Sam Altman parla del futuro tecnologico 

di Francesco Pungitore*

 

Pronti al lancio di ChatGPT-5? Le recenti dichiarazioni di Sam Altman al Forum di Davos hanno acceso i riflettori su quello che potrebbe essere un gigantesco balzo in avanti nel campo dell’IA. Il nuovo modello promette di essere non solo una semplice evoluzione dell’attuale versione GPT più avanzata, ma una vera rivoluzione nel panorama dell'intelligenza artificiale.

Un salto generazionale

Secondo Altman, GPT-5 si rivelerà come un “salto generazionale” in termini di capacità e potenzialità. Mentre GPT-4 ha già mostrato notevoli progressi rispetto ai suoi predecessori, la quinta incarnazione del modello si preannuncia come un cambiamento di paradigma, con un incremento esponenziale nell'ambito della “general intelligence”. Questo indica una capacità migliorata di gestire problemi complessi, fornendo risposte e soluzioni più accurate e affidabili.

 

Un nuovo nome per una nuova era?

Interessante è l'ipotesi, sollevata dallo stesso Altman, che GPT-5 possa essere lanciato con un nome diverso. Questa possibilità suggerisce non solo un rebranding, ma forse una riconfigurazione fondamentale dell'approccio di OpenAI verso la sua tecnologia flagship. Il termine “flagship” in riferimento alla tecnologia si riferisce generalmente a un prodotto o servizio che rappresenta il culmine delle capacità e delle realizzazioni di un'azienda in un particolare settore. Un prodotto flagship è spesso il più avanzato, dotato delle ultime innovazioni e delle migliori caratteristiche disponibili. Serve come punto di riferimento per l'azienda, dimostrando le sue competenze, il suo valore e la sua visione tecnologica. In molti casi, un prodotto flagship è anche quello che l'azienda utilizza per stabilire o mantenere una posizione di leadership nel suo mercato. Ad esempio, nel contesto dell'intelligenza artificiale, un modello come GPT-5 potrebbe essere considerato un prodotto flagship per OpenAI, rappresentando il meglio delle loro ricerche, innovazioni e competenze tecnologiche. In questo caso, forse ci troviamo di fronte a una nuova direzione strategica nell'ambito dell'intelligenza artificiale.

 

Integrazione avanzata con dispositivi e applicazioni

L'interesse di Altman non si ferma alla mera potenza computazionale. Egli prevede un futuro dove GPT-5 sarà più profondamente integrato nei nostri dispositivi e nelle applicazioni quotidiane. Una prospettiva che implica una transizione verso interazioni più naturali e intuitive, superando i confini delle tradizionali interfacce utente e trasformando il modo in cui interagiamo con la tecnologia.

 

Superare le attuali criticità

Un altro aspetto cruciale evidenziato da Altman è il superamento di alcune delle principali limitazioni attuali, come il problema delle “allucinazioni” e la gestione di dati protetti o non aggiornati. Questi miglioramenti potrebbero significare una maggiore affidabilità e precisione, elementi fondamentali per l'adozione su larga scala dell'IA.

In breve, le prospettive delineate a Davos da Altman per GPT-5 e oltre riflettono una visione futuristica dell'uso della tecnologia. Paragonando l'impatto di queste innovazioni a quelli di grandi cambiamenti del passato, Altman suggerisce che stiamo entrando in un'era dove il nostro rapporto con i computer e l'IA sarà radicalmente diverso e più immersivo. Si aprono nuove prospettive in diversi settori, dalla programmazione alla vita quotidiana.

Le anticipazioni di Sam Altman a Davos non sono solo una finestra su ciò che GPT-5 potrebbe offrire, ma delineano un futuro in cui l'intelligenza artificiale sarà sempre più al centro delle nostre vite.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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