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La rivoluzione dell'intelligenza artificiale nella moda

Come l'IA sta aprendo nuovi orizzonti e sollevando questioni fondamentali sulla rappresentazione della diversità e dell'identità umana

di Francesco Pungitore*

 

L'intelligenza artificiale ha lentamente fatto breccia nel settore della moda, dimostrando la propria efficacia attraverso l'uso di algoritmi avanzati e tecniche di machine learning. Grazie alla capacità di analizzare dati di vendita e tendenze, l'IA è ora in grado di generare prototipi per nuovi capi di abbigliamento, offrendo ai designer una base su cui lavorare. Questa tecnologia ha inoltre reso possibile la previsione di tendenze in ogni categoria di prodotto, migliorando la gestione delle scorte e delle strategie di prezzo.

Nuovi protagonisti emergono: Lalaland e Deep Agency

Due startup olandesi, Lalaland e Deep Agency, stanno guidando questa rivoluzione. Lalaland, fondata da Michael Musandu nel 2019, punta a rendere la moda più inclusiva, mentre Deep Agency offre la possibilità di creare modelli virtuali a un costo accessibile. Un importante contratto con Levi’s testimonia l'interesse delle grandi aziende del settore per queste innovative applicazioni dell'IA.

 

Dalla logistica alla creatività: l'IA prende il palcoscenico

L'intelligenza artificiale, per molto tempo rimasta dietro le quinte dei processi logistici e creativi, sta ora diventando sempre più visibile nel nostro quotidiano. La proliferazione di piattaforme gratuite che permettono di creare immagini realistiche ha dato vita a una vera e propria ondata di contenuti generati dall'IA, invadendo i social media con immagini e video “fashion fake” che mescolano la realtà con la fantasia.

 

L'iper-realtà dell'IA: sfida o insidia alla diversità umana?

La recente decisione di Levi’s di utilizzare modelli iper-realistici generati dall'IA ha sollevato un dibattito sulla rappresentazione della diversità umana. Se da un lato l'IA offre la possibilità di sperimentare una vasta gamma di fisicità e tratti estetici, dall'altro pone la questione della sostituzione dell'umanità con l'intelligenza artificiale.

 

Il dilemma della rappresentazione “ideale”

Il rischio è che un'iniziativa nata per promuovere la diversità e l'inclusione possa finire per generare nuovi canoni di bellezza non meno problematici di quelli esistenti. Se una persona creata con l'IA rappresenta un qualcosa di “ideale”, come influenzeranno queste immagini la nostra percezione della realtà a lungo termine?

Mentre l'Intelligenza Artificiale si afferma come strumento sempre più influente nel mondo della moda, è fondamentale rimanere consapevoli delle sue potenziali implicazioni. Per quanto potente e innovativa, l'IA non deve mai farci dimenticare l'unicità e la diversità dell'umanità.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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