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Pnrr, e se l'Europa (per una volta) avesse ragione?

L’ennesima occasione “storica” sprecata? Speriamo di no…

di Francesco Pungitore*

 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano sta vivendo momenti difficili: le risorse Ue, che dovevano essere impiegate principalmente per colmare il divario tra Nord e Sud, rischiano di essere restituite al mittente, sprecate in progetti di dubbia utilità o frammentate in una miriade di micro-appalti. Ad oggi, quasi 80.000 progetti hanno un valore inferiore a 70.000 euro, mettendo a dura prova la burocrazia e l'efficienza delle amministrazioni locali. L'Europa osserva con preoccupazione la situazione e chiede conto delle decisioni prese dall'Italia.

La clamorosa “gaffe” degli stadi

Recentemente, l'Unione Europea ha bocciato gli interventi sugli stadi di Firenze e Venezia, giudicandoli non idonei a ricevere finanziamenti nell'ambito dei Piani Urbani Integrati. La situazione mette in luce l'incapacità di destinare correttamente le risorse del Pnrr a progetti di reale interesse per il Paese, preferendo invece investire in infrastrutture di dubbia necessità.

 

Fondi al Sud: un'opportunità storica

Il Pnrr rappresenta un'occasione unica per investire ingenti risorse nel Sud Italia, puntando su settori cruciali come la sanità, le infrastrutture e il lavoro. Nonostante la clausola del 40% delle risorse destinate alle regioni del Mezzogiorno, spesso questa quota non viene raggiunta a causa della mancanza di domande e progetti adeguati. Di conseguenza, il rischio è che il Pnrr non solo non risolva il divario Nord-Sud, ma addirittura lo accresca.

 

Conclusioni: un appello alla politica

È fondamentale che la politica italiana esca dalle logiche di palazzo e si impegni con decisione per realizzare investimenti significativi e di ampio respiro, con particolare attenzione al Sud del Paese. L'Europa ci guarda e, forse, ha ragione nel chiederci conto delle scelte fatte finora. Per rilanciare l'Italia nella sua interezza, è necessario dare priorità a progetti che abbiano un reale impatto sul territorio e sulla vita delle persone, mettendo da parte interessi personali e partitici.

 

Appendice: cos'è il Pnrr

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è un programma di investimenti e riforme volto a rilanciare l'economia europea dopo la crisi causata dalla pandemia di COVID-19. L'iniziativa fa parte del più ampio strumento Next Generation EU, che prevede una dotazione complessiva di 750 miliardi di euro per sostenere gli Stati membri dell'Unione Europea.

 

Cifre in campo

L'Italia è destinataria di circa 191,5 miliardi di euro, suddivisi tra sovvenzioni (circa 68,9 miliardi) e prestiti (circa 122,6 miliardi). Questi fondi devono essere impiegati per realizzare progetti e interventi nel periodo 2021-2026, con un piano dettagliato che identifichi gli obiettivi, le riforme e gli investimenti previsti.

 

Ambiti di intervento finanziati dall'UE

Il Pnrr italiano si articola in sei missioni principali, che coprono diversi settori strategici.

  1. Digitalizzazione, innovazione e competitività: questo ambito comprende investimenti in infrastrutture digitali, formazione per lo sviluppo di competenze digitali, ricerca e sviluppo, e sostegno alle piccole e medie imprese.
  2. Transizione verde e lotta ai cambiamenti climatici: in questo settore si prevedono interventi per migliorare l'efficienza energetica, promuovere le energie rinnovabili, potenziare la mobilità sostenibile e tutelare la biodiversità.
  3. Infrastrutture per la mobilità sostenibile: l'obiettivo è quello di migliorare il trasporto pubblico, potenziare la rete ferroviaria, incentivare l'uso di veicoli a basso impatto ambientale e sviluppare infrastrutture per la mobilità dolce (come piste ciclabili e percorsi pedonali).
  4. Istruzione e formazione: questo ambito prevede investimenti nella formazione del personale docente, nella digitalizzazione delle scuole e nell'innovazione didattica, con particolare attenzione all'inclusione sociale e alla riduzione della dispersione scolastica.
  5. Coesione sociale e territoriale: in questo settore si punta a rafforzare il sistema sanitario, migliorare l'accesso ai servizi essenziali, promuovere la rigenerazione urbana e sostenere l'occupazione, in particolare nelle aree più svantaggiate del Paese.
  6. Salute: il Pnrr prevede interventi per rafforzare la rete ospedaliera, promuovere la prevenzione e la telemedicina, e investire nella ricerca e nell'innovazione nel settore della salute.

 

L'obiettivo del Pnrr è quindi quello di promuovere lo sviluppo sostenibile e inclusivo del Paese, contribuendo alla ripresa economica e al rafforzamento delle capacità produttive, con particolare attenzione al Mezzogiorno e alle aree più svantaggiate del territorio italiano.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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