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Il futuro negato

L'emergenza silente della povertà educativa e quell’amara convinzione che “studiare non serve”

di Francesco Pungitore*

 

Un recente articolo pubblicato dall’ANSA mette in luce i dati della crisi educativa in Italia, particolarmente accentuata nelle regioni meridionali. La povertà in questione non riguarda solo l'abbandono scolastico; si manifesta anche come un problema culturale che limita l'accesso dei giovani a mostre, cinema, libri e sport. Questa forma di povertà è strettamente legata alle condizioni economiche e sociali delle famiglie e ha un impatto diretto sul futuro del Paese.

La spirale viziosa

La povertà economica e quella educativa si alimentano a vicenda, creando un ciclo vizioso difficile da interrompere. Secondo l'associazione “Con i Bambini” quasi 1,4 milioni di minori in Italia vivono in povertà assoluta e altri 2,2 milioni sono in povertà relativa. Questo fenomeno ha un impatto devastante sullo sviluppo delle competenze di base, contribuendo all'aumento dei giovani NEET (Not in Employment, Education or Training).

 

Un'Italia a due velocità

Il Sud Italia è particolarmente colpito da questa crisi. Regioni come la Campania, la Sardegna, la Calabria e la Sicilia mostrano tassi elevati di dispersione scolastica. Ad esempio, la percentuale di giovani che abbandonano la scuola è del 21,1% in Sicilia e del 17,6% in Puglia, ben al di sopra della media nazionale del 12,7%. Queste cifre sono un campanello d'allarme che non può essere ignorato.

 

La fuga dei cervelli

Secondo dati recenti pubblicati dal Quotidiano del Sud, un neolaureato in Italia guadagna in media 1.384 euro al mese (1.250 euro netti), mentre un suo coetaneo nell'Unione Europea può aspettarsi quasi 2.000 euro (1.963 euro netti). Questa disparità salariale è una delle principali motivazioni che alimentano la cosiddetta “fuga dei cervelli”. Stime del Ministero dell'Università e dati ISTAT rivelano che tra l'8% e il 10% dei laureati italiani sceglie di emigrare. In particolare, dal 1995 ad oggi, oltre 1,6 milioni di giovani, principalmente provenienti da regioni come Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, hanno lasciato il Sud Italia. Di questi, il 6% ha scelto di lavorare all'estero in settori come medicina, ingegneria e ICT.

Questa emigrazione di talenti è particolarmente preoccupante in un contesto di povertà educativa crescente. Non solo sottrae al Paese risorse umane qualificate che potrebbero contribuire al suo sviluppo, ma invia anche un messaggio scoraggiante ai giovani: che l'investimento nell'educazione non paga in termini di opportunità di carriera in Italia. In un Paese già afflitto da un tasso di laureati del 28% contro una media OCSE del 40%, la fuga dei cervelli rappresenta un ulteriore impoverimento del capitale umano e culturale, aggravando il ciclo di povertà educativa e limitando le prospettive future.

 

L'etica dell'educazione

In un'epoca in cui l'intelligenza artificiale e la tecnologia avanzata stanno trasformando il nostro modo di vivere e di lavorare, l'educazione assume un ruolo ancora più cruciale. È un diritto fondamentale che dovrebbe essere garantito a tutti, indipendentemente dal contesto socio-economico. La filosofia dell'educazione, da Socrate a Paulo Freire, ci insegna che l'educazione è la chiave per liberare l'individuo e, di conseguenza, rendere migliore la società nel suo insieme.

Il sistema educativo attuale, tuttavia, sembra non essere in grado di rispondere alle esigenze emergenti. Non basta più dire agli studenti che lo studio è importante per il loro futuro; è fondamentale mostrare loro quel futuro in modo concreto. La scuola deve diventare un luogo che non solo impartisce conoscenza, ma che anche ispira e motiva, un ambiente in cui gli studenti possono vedere e toccare le possibilità che l'educazione può aprire.

 

Costruire il futuro insieme ai giovani

Immaginiamo una scuola in cui la teoria viene costantemente integrata dalla pratica, dove gli studenti possono sperimentare direttamente le applicazioni reali di ciò che apprendono. In questo modo, gli studenti non solo acquisirebbero competenze pratiche, ma vedrebbero anche come il loro impegno possa avere un impatto positivo sul mondo. In un'era dominata dalla tecnologia, è fondamentale che la scuola prepari gli studenti a diventare non solo consumatori, ma anche creatori e critici consapevoli di tale tecnologia. L'educazione all'intelligenza artificiale, alla programmazione e all'etica digitale dovrebbe essere integrata nel curriculum, affinché gli studenti possano comprendere le implicazioni etiche e sociali delle nuove tecnologie e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro guidato da principi etici. Rinnovare il paradigma educativo non è solo una necessità pragmatica, ma anche un imperativo etico. Se vogliamo che la prossima generazione sia in grado di affrontare le sfide del futuro, dobbiamo fornire loro gli strumenti per farlo. E questo inizia con una scuola che non solo insegna, ma che ispira, che non solo informa, ma forma; una scuola che rende gli studenti consapevoli del loro potenziale e li rende partecipi attivi nella costruzione del loro futuro e, di conseguenza, del futuro dell'umanità.

 

Un cambiamento radicale

Per affrontare questa crisi, è necessario un impegno collettivo che vada oltre le misure palliative. La democrazia digitale e l'uso consapevole delle nuove tecnologie possono essere strumenti potenti per colmare questo divario educativo. Occorre lavorare insieme per garantire che l'educazione sia un pilastro su cui costruire un futuro sostenibile e inclusivo, specialmente nelle regioni più svantaggiate come il Sud Italia.

La povertà educativa è una sfida che richiede un'azione immediata e concertata. Ignorarla sarebbe un fallimento etico e politico, e una perdita di potenziale umano che l'Italia non può permettersi.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale.

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