di Francesco Pungitore*
La scelta della piattaforma di messaggistica giusta può influenzare significativamente la nostra comunicazione quotidiana. WhatsApp e Telegram sono due dei principali concorrenti sul mercato, ognuno con le proprie peculiarità e funzionalità distintive. Confrontiamo WhatsApp e Telegram sotto vari aspetti per decidere quale app può soddisfare al meglio le nostre esigenze.
Un po’ di storia
WhatsApp è stato lanciato nel 2009 da Jan Koum e Brian Acton, ex dipendenti di Yahoo. L'idea era di creare un'app che mostrasse gli stati degli utenti accanto ai loro nomi nell'elenco dei contatti, ma presto si è evoluto in un sistema di messaggistica completa. WhatsApp ha guadagnato rapidamente popolarità per la sua semplicità, affidabilità e per la crittografia end-to-end introdotta nel 2016, che garantisce che solo il mittente e il destinatario possano leggere i messaggi inviati. Nel 2014, WhatsApp è stato acquisito da Facebook (ora Meta Platforms) per circa $19 miliardi, una delle acquisizioni più grandi nel mondo della tecnologia.
Telegram è stato lanciato nel 2013 dai fratelli Nikolai e Pavel Durov, noti per aver fondato il social network russo VKontakte. L’app si è distinta per il suo focus sulla sicurezza e sulla privacy, offrendo funzionalità come le chat segrete criptate e i messaggi che si autodistruggono. La piattaforma ha anche introdotto i bot di Telegram, consentendo agli utenti e agli sviluppatori di creare programmi che possono svolgere una vasta gamma di funzioni all'interno dell'app. La resistenza di Telegram alla censura e il suo impegno per la libertà di espressione hanno attirato utenti in aree con restrizioni Internet severe.
Entrambe le app hanno visto una crescita esponenziale degli utenti negli anni, diventando strumenti indispensabili per la comunicazione personale e professionale in tutto il mondo. Mentre WhatsApp rimane la piattaforma di messaggistica più popolare a livello globale con miliardi di utenti, Telegram continua a crescere, attratto da coloro che cercano maggiore privacy e controllo sulle loro conversazioni digitali.
Funzionalità e innovazioni
Telegram spicca per la sua vasta gamma di funzionalità innovative, tra cui chat vocali fino a 5.000 partecipanti, modalità silenziosa, canali con capacità illimitata di utenti, supporto multi-account, personalizzazione dell'interfaccia utente, adesivi animati, strumenti di modifica video, media che scompaiono dopo la visualizzazione, sondaggi e messaggi fissati. Inoltre, permette la condivisione di file fino a 2GB e presenta un robusto sistema di bot per automatizzare varie funzioni.
Privacy e sicurezza
WhatsApp è rinomato per la sua crittografia end-to-end standard, che protegge chat, chiamate audio e video, documenti, foto e messaggi vocali. Telegram, d'altra parte, offre una chat segreta con crittografia end-to-end, autosovrapposizioni di messaggi e la possibilità di creare account anonimi. Telegram si distingue anche per la sua garanzia di proteggere la privacy degli utenti, rifiutando di cedere le chiavi di crittografia a governi e offrendo una taglia di $200.000 a chiunque riesca a violare la sua sicurezza.
Popolarità e base di utenti
WhatsApp rimane l'app di messaggistica più popolare con oltre 2,7 miliardi di utenti attivi, facilitando la comunicazione con amici, familiari e colleghi già presenti sulla piattaforma. Telegram, nonostante una base di utenti più piccola, ha guadagnato popolarità per le sue funzionalità avanzate e il focus sulla privacy, raggiungendo oltre 700 milioni di utenti attivi.
Entrambe le app offrono una solida compatibilità cross-platform, ma Telegram va oltre permettendo l'accesso simultaneo da dispositivi multipli. Mentre WhatsApp si affida alla memorizzazione locale dei dati, con opzioni di backup su cloud, Telegram utilizza un’archiviazione basata su cloud, garantendo l'accesso ai dati da qualsiasi dispositivo e una sincronizzazione fluida dei messaggi.
Condivisione di file e qualità delle chiamate
Telegram permette di inviare file fino a 2GB senza compressione, mantenendo la qualità originale dei media, il che lo rende ideale per fotografi, videomaker e creatori di contenuti. WhatsApp, invece, comprime i file media e limita la condivisione di video a 16MB. Per quanto riguarda le chiamate vocali e video, WhatsApp offre chiamate criptate di alta qualità fino a quattro partecipanti, mentre Telegram supporta chiamate di gruppo molto più ampie, fino a 1.000 partecipanti per le chiamate vocali e 30 per le videochiamate.
Intelligenza artificiale
WhatsApp ha iniziato a implementare l'IA principalmente per migliorare la sicurezza e l'efficienza della piattaforma. Ciò include algoritmi per rilevare e bloccare automaticamente le attività sospette o il contenuto dannoso, oltre a ottimizzare la gestione dei dati per garantire una consegna dei messaggi rapida e affidabile anche in condizioni di rete instabili.
Telegram, d'altra parte, ha spinto l'uso dell'IA ben oltre, sfruttandola non solo per la sicurezza e l'efficienza ma anche per arricchire l'esperienza utente con funzionalità innovative. I bot di Telegram, basati su IA, sono un chiaro esempio di questa direzione: permettono agli utenti di automatizzare compiti, accedere a servizi e informazioni in tempo reale, e persino partecipare a giochi interattivi. Questi bot possono essere sviluppati e personalizzati da chiunque abbia le competenze tecniche necessarie, aprendo una vasta gamma di possibilità per personalizzare e migliorare l'interazione degli utenti con la piattaforma.
Conclusioni
La scelta tra WhatsApp e Telegram dipende dalle esigenze specifiche di comunicazione, privacy e funzionalità. Se si privilegia la facilità d'uso, una vasta base di utenti e una solida crittografia end-to-end per una comunicazione quotidiana, WhatsApp potrebbe essere la scelta migliore. Per coloro che cercano funzionalità avanzate, maggiore controllo sulla privacy e la condivisione di file di grandi dimensioni, Telegram si rivela una alternativa utilissima e di tutto rispetto.
*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale