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L'attualità del “learning by doing” di John Dewey nell'era dell'Intelligenza Artificiale

Come l'apprendimento basato sull'esperienza potrà plasmare il nostro futuro tecnologico e umano: il valore e la rilevanza degli istituti professionali di secondo grado in Italia

di Francesco Pungitore*

 

In un'epoca in cui l'intelligenza artificiale e le nuove tecnologie stanno radicalmente trasformando il mondo del lavoro e la società in generale, la pedagogia di John Dewey, incentrata sul “learning by doing”, assume un'importanza cruciale. Questo modello pedagogico, che pone l'esperienza al centro dell'apprendimento, non è solo un retaggio del passato, ma una bussola per navigare nel futuro. Emergono oggi con chiarezza il valore e la rilevanza degli istituti professionali di secondo grado in Italia che, avendo nel loro DNA didattico l'accento sulla concretezza dell'azione e sulla preparazione immediata alle sfide del mercato del lavoro, incarnano perfettamente la filosofia del “learning by doing” e si posizionano come avamposti essenziali dell'educazione, particolarmente in un'epoca in cui la tecnologia e l'intelligenza artificiale stanno ridefinendo i confini tra uomo e macchina.

Dewey e l'esperienza: oltre la teoria

John Dewey, filosofo e pedagogista americano, ha sottolineato l'importanza dell'esperienza come mezzo di apprendimento e sviluppo. A differenza di modelli più tradizionali, che vedono l'educazione come un semplice trasferimento di informazioni, Dewey ha proposto un approccio olistico, in cui l'apprendimento avviene attraverso l'interazione con l'ambiente. In questo contesto, l'individuo non è un mero esecutore materiale, ma un agente attivo che plasma e viene plasmato dal mondo circostante.

L'approccio di Dewey è particolarmente rilevante quando si tratta di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale. Ad esempio, nell'apprendimento di linguaggi di programmazione o nell'uso di algoritmi, l'esperienza pratica è fondamentale. Piattaforme come Codecademy o progetti come Google's DeepMind utilizzano metodi basati sull'esperienza per formare nuovi talenti e sviluppare soluzioni innovative.

 

Il valore etico dell'apprendimento esperienziale

L'apprendimento basato sull'esperienza non è solo una questione di efficacia, ma anche di etica. Come sottolineato da filosofi come Paulo Freire, l'educazione non dovrebbe essere un “atto bancario” in cui il sapere viene depositato negli studenti. Piuttosto, dovrebbe essere un processo di costruzione consapevole della realtà, che permette all'individuo di partecipare attivamente alle scelte sul futuro tecnologico e sociale.

In un mondo in cui l'intelligenza artificiale e la tecnologia avanzata stanno diventando sempre più pervasivi, è imperativo adottare un modello pedagogico che non solo prepari gli individui alle sfide del futuro, ma li renda anche consapevoli dei loro ruoli come costruttori di quel futuro. Il “learning by doing” di Dewey offre una via promettente, fornendo gli strumenti per un apprendimento che è al tempo stesso pratico, etico e profondamente umano.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

 

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