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L'educazione al senso: la logoterapia a scuola

Oltre la sofferenza: la lezione sempre attuale di Viktor Frankl 

di Francesco Pungitore*

 

L'adolescenza è un periodo di transizione complesso, durante il quale i ragazzi sperimentano cambiamenti emotivi, fisici e sociali significativi. Molti di loro affrontano sfide e difficoltà alle quali non sono preparati e che, pertanto, comportano molteplici aspetti di dolore e di sofferenza (sotto forma di stress, ansie, sentimenti di inadeguatezza e di insoddisfazione). Emozioni che non comprendono perché nessuno li ha mai educati a farlo. Immersi in una società che esalta la felicità e il successo, storditi dai social media, che esibiscono una visione ideale e distorta della realtà, i giovani non hanno altri modelli ai quali riferirsi. Non gli vengono forniti nell’alveo familiare. Non gli arrivano dalla scuola. Alla loro sofferenza, quindi, gli adolescenti non riescono a dare un senso e, molto spesso, il loro disagio iniziale sfocia gradualmente nella depressione. 

Dal disagio alla depressione.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione è la principale causa di malattia e disabilità tra i giovani di età compresa tra i 10 e i 19 anni. Sempre l’Oms stima che circa il 10-20 per cento dei giovani in tutto il mondo sperimentino sintomi di depressione durante l'adolescenza. Più grave lo scenario negli Stati Uniti dove circa il 30 per cento dei giovani di età compresa tra i 13 e i 18 anni ha riportato sintomi di depressione significativi. In Italia, uno studio condotto dall'Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che il 9,2% dei ragazzi tra i 11 e i 15 anni ha riportato sintomi depressivi. Peraltro, non è affatto raro, in età adolescenziale, che la depressione precipiti nel suicidio. Ecco alcuni dati e numeri:

  • secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 90 per cento dei suicidi tra i giovani è associato a disturbi mentali, in particolare la depressione;
  • uno studio condotto negli Stati Uniti ha rilevato che i giovani con disturbi dell'umore come la depressione hanno un rischio 30 volte maggiore di suicidio rispetto ai loro coetanei senza tali disturbi;
  • in Europa, il 90 per cento dei suicidi tra i giovani è associato a problemi di salute mentale, tra cui la depressione;
  • in Italia, un rapporto dell'Istat ha rilevato che il 35 per cento dei giovani che hanno commesso suicidio nel 2019 aveva una diagnosi di disturbo mentale, in particolare disturbi dell'umore come la depressione.

È importante notare che la maggior parte degli adolescenti con depressione non degenera nel suicidio. Tuttavia, la depressione aumenta il rischio di pensieri suicidi e di tentativi di suicidio. Pertanto, è importante prestare attenzione ai segnali di allarme e intervenire precocemente per ridurre il rischio di suicidio tra gli adolescenti.

 

Dare un senso alla sofferenza.

Per molti di questi ragazzi potrebbe risultare non solo utile ma radicalmente risolutiva la lezione di Viktor Emil Frankl (1905-1997), psichiatra, neurologo e filosofo austriaco, noto soprattutto per la sua teoria della logoterapia e per la sua esperienza nei campi di concentramento durante l'Olocausto. Secondo Viktor Frankl, la sofferenza è parte integrante della vita umana e non può essere evitata. Tuttavia, Frankl credeva che la sofferenza in sé non fosse il problema principale. Ciò che conta davvero è come gli individui interpretano e danno un senso alla loro sofferenza. Nato a Vienna, Frankl si laureò in medicina nel 1930 e in seguito si specializzò in neurologia e psichiatria. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Frankl fu deportato nei campi di concentramento nazisti, tra cui Auschwitz e Dachau. Durante la prigionia, Frankl continuò a lavorare come medico, cercando di aiutare i suoi compagni di prigionia a sopravvivere. Dopo la sua liberazione nel 1945, Frankl tornò a Vienna e iniziò a sviluppare la sua teoria della logoterapia, basata sulla convinzione che il bisogno fondamentale dell'essere umano sia quello di trovare un senso nella vita. Nel 1946, fondò l'Istituto di Logoterapia a Vienna e iniziò a scrivere libri sulla sua teoria. Frankl si trasferì negli Stati Uniti nel 1949, dove continuò a sviluppare la sua teoria e a insegnare la psichiatria alla Harvard Medical School e alla University of Pittsburgh School of Medicine. Nel corso della sua carriera, Frankl scrisse numerosi libri, tra cui "La ricerca del senso" (1946), "Psicoterapia e umanismo" (1967) e "L'uomo in cerca di senso" (1946), che è considerato uno dei suoi lavori più importanti. Frankl morì nel 1997, all'età di 92 anni, lasciando dietro di sé un'eredità di pensiero e di lavoro che ha continuato ad influenzare la psicologia e la filosofia fino ad oggi.

 

Trovare uno scopo nella vita.

Frankl sosteneva che la sofferenza può essere vista come un'opportunità per crescere e per trovare un senso nella vita. Egli affermava che le persone che soffrono ma che riescono a trovare un senso nella propria sofferenza hanno maggiori probabilità di superarla e di continuare a vivere una vita significativa. Nel suo libro "La ricerca del senso", Frankl racconta la sua esperienza nei campi di concentramento durante l'Olocausto. Egli osservò che le persone che erano in grado di trovare un senso nelle loro vite, anche in quelle circostanze terribili, avevano maggiori probabilità di sopravvivere. Per Frankl, la necessità di dare un senso alla sofferenza era fondamentale per la salute mentale e il benessere delle persone. Egli sosteneva che la ricerca di un senso nella vita è una delle motivazioni fondamentali dell'essere umano e che la mancanza di un senso può portare alla disperazione e alla depressione. In sintesi, secondo Viktor Frankl, la sofferenza è inevitabile nella vita umana, ma ciò che conta davvero è come gli individui interpretano e danno un senso alla loro sofferenza.

 

I tre principi della logoterapia.

La logoterapia è, dunque, una forma di psicoterapia basata sulla convinzione che il bisogno fondamentale dell'essere umano sia quello di trovare un senso nella vita. Secondo Frankl, le persone che hanno un senso di scopo e di significato sono più resistenti alle difficoltà della vita e hanno maggiori probabilità di ottenere una vita soddisfacente. La logoterapia si concentra, quindi, sul trovare un senso nella vita. Frankl ha sviluppato il concetto di "volontà di significato", ovvero il desiderio intrinseco di trovare un senso nella propria vita. Egli affermava che il significato della vita è unico per ogni individuo e che questo significato può essere trovato in ogni situazione, anche in quelle più difficili e dolorose. Su queste premesse, Frankl ha, di conseguenza, estrapolato e descritto tre principi fondamentali della logoterapia.

  1. Il primo principio è che la vita ha un significato, anche quando sembra priva di senso.
  2. Il secondo principio è che gli esseri umani hanno la libertà di scegliere come affrontare la vita, nonostante le circostanze.
  3. Il terzo principio è che la persona deve trovare un senso nella propria vita, attraverso il perseguimento di obiettivi e la realizzazione di valori personali.

La logoterapia si basa sulla conversazione e sulla riflessione, piuttosto che sulla diagnosi o sulle prescrizioni di farmaci. L'obiettivo è di aiutare le persone a scoprire il proprio senso di scopo e di significato nella vita, così da migliorare la propria salute mentale e il benessere generale. Può essere utilizzata per affrontare una vasta gamma di problemi, tra cui la depressione, l'ansia, il lutto e lo stress.

 

La logoterapia a scuola.

Introdurre la logoterapia a scuola potrebbe essere importante per diversi motivi. In primo luogo, la logoterapia sarebbe un valido aiuto per gli studenti impegnati a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stessi, dei propri valori e delle proprie aspirazioni. Potrebbe condurli a prendere decisioni più consapevoli e ad avere una visione più chiara della propria vita, riducendo la sofferenza legata alle scelte da compiere per il proprio futuro. In secondo luogo, la logoterapia fornirebbe agli studenti gli strumenti concettuali (sotto forma di paradigmi-idee) per comprendere il dolore in modo più profondo e autentico, insegnando loro a trovare un senso e un significato nella vita anche di fronte alle difficoltà. I ragazzi sarebbero chiamati a sviluppare una maggiore resilienza e a superare le sfide della vita con maggiore forza interiore. In terzo luogo, la logoterapia potrebbe essere utile per combattere l'ansia e la depressione, problemi che spesso colpiscono gli studenti in età adolescenziale. Insegnando agli studenti a trovare un senso nella propria vita, la logoterapia li aiuterebbe a superare la sensazione di vuoto e di disperazione che spesso accompagna questi disturbi, fornendo loro uno strumento prezioso per affrontare le difficoltà della vita. Infine, l'introduzione della logoterapia a scuola contribuirebbe a creare un ambiente più positivo e costruttivo, incentrato sulla ricerca di un senso nella vita e sulla valorizzazione della persona in sé stessa, indipendentemente dalle sue performance nozionistiche (voto, prestazione, competizione con gli altri) o sociali. Un modo ulteriore per realizzare un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso delle diversità, favorendo il benessere degli studenti e il loro successo scolastico.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione, perfezionamento post laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione digitale

 

LINK CORRELATI

  • "La logoterapia a scuola: un nuovo approccio educativo" - un articolo che spiega come la logoterapia può essere utilizzata per promuovere lo sviluppo personale degli studenti: https://www.psihope.it/la-logoterapia-a-scuola-un-nuovo-approccio-educativo/

 

  • "La logoterapia a scuola: insegnare ai ragazzi a dare un senso alla vita" - un articolo che descrive come la logoterapia può essere utilizzata per aiutare gli studenti a trovare un senso nella propria vita: https://www.educationalstore.it/la-logoterapia-a-scuola-insegnare-ai-ragazzi-a-dare-un-senso-alla-vita/

 

  • "La logoterapia a scuola: un approccio educativo innovativo" - un articolo che fornisce alcuni esempi di come la logoterapia può essere applicata in ambito scolastico: https://www.guidapsicologi.it/articoli/la-logoterapia-a-scuola-un-approccio-educativo-innovativo

 

  • "La logoterapia nella scuola secondaria di secondo grado" - un articolo che descrive come la logoterapia può essere utilizzata in una scuola secondaria di secondo grado: https://www.sipsicologia.it/la-logoterapia-nella-scuola-secondaria-di-secondo-grado/
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