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Google lancia Gemini e prova a battere ChatGPT 

Definito “eccezionalmente capace nel gestire compiti complessi” può generare contenuti di qualsiasi tipo

di Francesco Pungitore*

 

Con un annuncio a sorpresa, Google ha lanciato in queste ore la sua nuova, potentissima IA: Gemini. Si presenta in tre versioni (Nano, Pro e Ultra) con capacità crescenti. La Pro è attualmente in esecuzione su Bard, mentre Ultra, l’adattamento più potente, verrà lanciato nel 2024. Questo modello di intelligenza artificiale si presenta con la promessa di essere “multimodale” e di superare le capacità del principale avversario sul mercato: ChatGPT di OpenAI. A differenza di quest’ultimo, che si concentra sul testo, Gemini è un modello “nativamente multimodale” e cioè capace di lavorare anche con immagini, video e audio, con un approccio più completo e integrato alla generazione di contenuti. Per quanto riguarda la disponibilità, la nuova versione di Bard con Gemini Pro è attiva da poche ore in inglese in più di 170 paesi, ma non in Europa. Google afferma che il ritardo è dovuto alla regolamentazione piuttosto che all'ingegneria, in quanto l'azienda sta lavorando per garantire il rispetto delle leggi locali prima del lancio in altre aree.

Prestazioni e benchmark

Il modello “Pro” di Gemini, già in distribuzione, ha superato GPT-3.5 in numerosi benchmark. Ma cosa significa esattamente “superare nei benchmark”? I benchmark sono test standardizzati utilizzati per valutare e confrontare le prestazioni dei modelli di intelligenza artificiale. Fungono da metriche oggettive per misurare quanto bene un modello può eseguire specifici compiti o risolvere problemi. La versione “Ultra”, prevista per il 2024, avrebbe ottenuto risultati impressionanti nel benchmark Mmlu, superando persino GPT-4. Il Massive Multitask Language Understanding (Mmlu) è un particolare benchmark progettato per valutare le capacità di un modello IA nel comprendere e rispondere a una vasta gamma di domande in diversi ambiti, come matematica, storia, e diritto. Superare un punteggio elevato in Mmlu indica che Gemini potrebbe essere eccezionalmente capace nel gestire compiti complessi, molto oltre le capacità di modelli come GPT-4.

 

Integrazione nei prodotti Google

Gemini sarà integrato in una varietà di prodotti Google, tra cui Bard, il chatbot dell'azienda, Chrome, Search, Ads e altri, nei prossimi mesi. Inoltre, Google ha annunciato l'introduzione di una nuova versione dei suoi chip computerizzati ottimizzati per l'IA, chiamati Cloud TPU v5p, che saranno utilizzati per costruire e addestrare strumenti per gli sviluppatori attraverso le API di Google Cloud. Nel creare Gemini, Google ha posto un'enfasi particolare sulla sicurezza e sull'etica. L'azienda ha condotto test approfonditi per assicurarsi che il modello non solo sia potente, ma anche affidabile e sicuro.

 

Reazioni e commenti

Il lancio di Google Gemini ha generato diverse reazioni in queste ore, con particolare enfasi sull'impatto che avrà sul settore dell'intelligenza artificiale. In particolare, Marco Montemagno, in un suo video, mette in luce diversi aspetti chiave molto interessanti. Il noto imprenditore e youtuber evidenzia la portata massiccia di Google, un colosso che, con un fatturato annuale che tocca cifre astronomiche, si posiziona in un contesto molto diverso rispetto a concorrenti come OpenAI, la cui dimensione è significativamente più contenuta. Questo contrasto mette in luce non solo le risorse finanziarie e tecnologiche a disposizione di Google, ma anche la potenziale ampiezza di impatto che Gemini potrebbe avere.

Tuttavia, nonostante le enormi risorse e le promesse di Gemini, Montemagno mantiene un approccio scettico, soprattutto quando si tratta di valutare le affermazioni di Google sui benchmark e le prestazioni di Gemini. Il suo scetticismo si estende anche all'affidabilità e all'oggettività dei benchmark stessi, suggerendo che questi possono essere facilmente manipolati o inclinati a favore di chi li conduce, rendendo difficile discernere l'esatta veridicità delle affermazioni fatte da Google.

Un altro aspetto cruciale che Montemagno tocca è l'ampio impatto che strumenti come Gemini possono avere sul mercato del lavoro. Egli pone interrogativi sull'eventualità che tali tecnologie possano sostituire funzioni umane, portando a una riflessione più ampia sull'evoluzione del lavoro e sul ruolo dell'intelligenza artificiale in questo cambiamento. Inoltre, rileva come i media spesso trascurino l'importanza e l'impatto di queste tecnologie, nonostante la loro crescente rilevanza nella vita quotidiana e nel futuro del lavoro.

In termini di sicurezza, Montemagno evidenzia l'impegno di Google nel costruire l'IA in modo etico, affrontando temi di inclusività e impatto umano. Questo aspetto è fondamentale, dato che con la crescente potenza e capacità di questi strumenti, aumentano anche le responsabilità e le potenziali conseguenze.

In conclusione, le riflessioni di Montemagno su Gemini di Google offrono una prospettiva complessa e condivisibile. Da un lato, vi è l'entusiasmo per l'innovazione e le possibilità offerte dall'IA; dall'altro, emerge una cautela sulle implicazioni etiche, sociali ed economiche di tali avanzamenti tecnologici. La sua analisi suggerisce una visione equilibrata, che riconosca sia le potenzialità sia le sfide poste in essere da queste nuove frontiere dell'intelligenza artificiale.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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