di Giovanni De Giorgio*
[09.10.2024] L'omeopatia viene spesso confusa con altre autorevoli discipline. Questo si sa. Basti dire che ancora qualcuno confonde l'omeopatia con l'erboristeria o addirittura con la psicanalisi e la psicoterapia. Sono tutte dicipline serie e importanti, questo bisogna dirlo, ma al contempo bisogna dire che l'omeopatia è una metodologia che ha una sua precisa identità. E questo, oltre a scriverlo, quando mi capita, cerco di dirlo chiaramente durante convegni, congressi e conferenze. Perché, se è vero che esiste una “relazione” tra omeopatia e psicoterapia, è pur vero che essa si stabilisce nel rispetto delle differenze teoriche e metodologiche esistenti tra le due discipline. E in effetti, alcuni autorevoli autori hanno studiato seriamente la relazione esistente tra l'omeopatia individualizzata e la psicoterapia, ad esempio, Jonathan Davidson e Wayne Jonas hanno firmato un articolo estrememente interessante, pubblicato nel 2016 sul Journal of alternative and complementary medicine, il cui titolo è chiaro e significativo: “Individualized Homeopathy: A Consideration of Its Relationship to Psychotherapy” (1). Gli autori, lo ribadisco, sono indiscutibilmente autorevoli e questo si capisce dopo aver dato un'occhiata alle “affiliations”: Davidson: Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Duke University Medical Center, Durham, NC. Jonas: Samueli Institute, Georgetown School of Medicine and Uniformed Services University, Alexandria, VA. Ebbene, dopo questi doverosi e utili chiarimenti, bisogna ulteriormente chiarire che gli autori in questione mettono in evidenza le similitudini, ma anche le differenze esitenti tra omeopatia e psicoterapia, infatti essi scrivono chiaramente: “Similarities and differences between IH and other forms of psychotherapy are also described”.
Dunque, facciamo chiarezza: l'omeopatia è una disciplina diversa dalla psicoterapia, nonostante si riscontrino delle similitudini tra le due discipline. Per dirla in breve, tra IH (individualized homeopathy) e psicoterapia esiste una “relazione”, ma questa viene studiata in rapporto a ciò che è simile e a ciò che è differente. In verità le differenze sono tante. Basti dire che l'omeopatia viene oggigiorno studiata e sperimentata in diversi campi, anche in quello oncologico, e gli studi e gli esperimenti sono pure di alta qualità. Giusto per fare un esempio di alta qualità scientifica, desidero citare una ricerca realizzata da Frenkel et al., pubblicata sull'International journal of oncology nel 2010 e riguardante gli effetti citotossici di rimedi omeopatici ultradiluiti sulle cellule del tumore al seno. Effetti citotossici, non psicoterapeutici. Il titolo dell'articolo di Frankl et al. è inequivocabile e significativo: “Cytotoxic effects of ultra-diluted remedies on breast cancer cells” (2). Per prendere coscienza dell'alta qualità della ricerca, è sufficiente dare un'occhiata alle “affiliations”: Integrative Medicine Program-Unit 145, The University of Texas M.D. Anderson Cancer Center, Houston. Spero che la citazione di questo articolo scientifico possa stimolare una riflessione sulla differenza esistente tra omeopatia e psicoterapia, infatti, i rimedi omeopatici ultradiluiti studiati da Frenkel et al. non agiscono “psichicamente”, ma esercitano preferenziali effetti citotossici contro le linee cellulari del cancro al seno. Insomma, gli “effetti” sono stati riscontrati in vitro, in laboratorio, in assenza del famigerato effetto placebo, suggestione o condizionamento “psichico”. Per dirla con un pizzico di ironia, le cellule tumorali osservate con un microscopio non si suggestionano, non subiscono condizionamenti “psichici” e non si modificano in rapporto alle azioni “psicoterapeutiche”. Spero che questo concetto, espresso ironicamente, possa agevolare il chiarimento sulle differenze esistenti tra omeopatia e psicoterapia, d'altro canto, spero che la citazione dell'autorevole articolo di Davidson e Jonas possa essere utile per capire - o almeno intuire - quanto sia ampio lo spazio culturale e scientifico all'interno del quale si muove la buona medicina omeopatica, una medicina olistica, “inclusiva”, contraria all'innalzamento di steccati scientifici e culturali, favorevole al confronto, disponibile a intrecciare relazioni con ogni ramo del sapere, pronta a sfruttare l'intelligenza naturale ma bendisposta anche ad utilizzare responsabilmente l'intelligenza artificiale, orientata a curare l'essere umano, globalmente, anche a livello psichico. Forse, proprio per questo significativo interessamento agli aspetti psichici, l'omeopatia viene confusa spesso con la psicoterapia. Ma l'omeopatia non è psicoterapia. Ad ogni modo, se l'omeopatia presenta alcune similitudini con la psicoterapia, bene, molto bene, perché ciò confermerebbe per l'ennesima volta l'ampiezza dell'azione omeoterapeutica che si estende dalla psiche al soma, ma, attenzione, bisogna sottolineare che questa estensione si realizza soltanto con l'applicazione corretta della terapia omeopatica, olistica, non “settoriale”. Ed allora facciamo chiarezza: l'omeopatia cura il malato “globalmente”, non “settorialmente”, e, nel curarlo, cura la malattia che lo disturba sia a livello psichico sia a livello somatico. Il discorso sarebbe lungo, ma mi fermo qui. Concludo soltanto dicendo che l'omeopatia non è una terapia “settoriale” e nemmeno “psicocentrica”. Al centro dell'interesse omeopatico c'è l'uomo e, per dirla con le parole del grande psichiatra Viktor Frankl, “l'uomo è più grande della psiche” (3). L'uomo è più grande, sì, concordo pienamente con Frankl.
(1)Davidson J., Jonas W., Individualized Homeopathy: A consideration of its relationship to psychotherapy, «The Journal of Alternative and Complementary Medicine», 2016 Aug; 22(8): 594-598. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27285053/
(2)Frenkel M., Mishra B.M., Sen S., Yang P., Pawlus A., Vence L., Leblanc A., Cohen L., Banerji P., Banerji P., Cytotoxic effects of ultra-diluted remedies on breast cancer cells, «International Journal of Oncology», 2010; 36(2): 395-403.https://www.spandidos-publications.com/ijo/36/2/395.#
(3)Frankl V. E., L'uomo in cerca di senso, uno psicologo nei lager e altri scritti inediti, presentazione di Daniele Bruzzone, traduzione dal tedesco di Nicoletta Schmitz Sipos, traduzione dall'inglese dei capitoli 7 e 8 di Matteo Franco, FrancoAngeli, Milano, 2017, pag. 142.
*medico chirurgo, omeopata e agopuntore, membro del comitato scientifico dell'Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale.