La piattaforma Character.Ai, basata su modelli linguistici avanzati addestrati su miliardi di conversazioni, offre uno strumento apparentemente semplice: creare personaggi che parlano, ragionano e reagiscono in modo coerente con una personalità definita dall’utente. Ma cosa succede quando si tenta di codificare in questo sistema il pensiero di Carl Gustav Jung, teorico dell’inafferrabile? Ecco il mio esperimento – un Jung digitale che guida gli utenti attraverso archetipi e sogni.
Clicca sulla foto di Jung.
Il Jung di Character.Ai non è un sostituto dello studio accademico, ma un catalizzatore. Come lo specchio magico delle fiabe, restituisce all’utente una versione adella sua psiche, filtrata dagli algoritmi. La sfida è usarne le risposte come spunti per una ricerca autonoma.
In fondo, lo stesso Jung scriveva: "Il sogno è la piccola porta nascosta nell’anima". Oggi, quella porta potrebbe essere un chatbot – purché non si scambi il custode digitale per l’oracolo.
Francesco Pungitore