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Dalla mano alla parola: l’arte nell’era dell’intelligenza artificiale

Un viaggio nel tempo dal pennello alla prompt art

di Francesco Pungitore*

 

L’arte ha sempre rappresentato una delle massime espressioni della creatività umana, evolvendosi nel corso dei millenni e adattandosi ai cambiamenti tecnologici e culturali. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, ci troviamo di fronte a una nuova rivoluzione: la prompt art, un paradigma in cui la parola sostituisce la mano dell’artista come strumento primario di creazione.

Passato e futuro

Immaginiamo le pitture rupestri preistoriche, come quella del bos primigenius incisa in Calabria 11.000 anni fa. Queste opere, seppur primitive, non solo documentavano il mondo circostante ma rappresentavano anche un'espressione profonda dell’immaginazione umana. Da allora, la mano dell’artista è rimasta al centro della creazione artistica, attraversando le epoche e le trasformazioni tecnologiche, dai pennelli di Van Gogh alle macchine fotografiche di Ansel Adams, fino ai tamburi primitivi e alle sinfonie classiche.

 

L'impatto della rivoluzione digitale

Con l’arrivo dell’era digitale, l’arte ha iniziato a esplorare nuove forme espressive. La digital art ha aperto scenari inimmaginabili, permettendo manipolazioni e creazioni impossibili con i mezzi tradizionali. La musica ha seguito un percorso simile con l’introduzione dei sintetizzatori e dei software di produzione musicale. Tuttavia, nonostante l’innovazione tecnologica, l’elemento umano è rimasto centrale fino a tempi recenti.

 

Il ruolo dell'intelligenza artificiale

Negli anni ‘60, i pionieri come A. Michael Noll e Max Mathews iniziarono a esplorare le possibilità offerte dall’IA nella creazione artistica e musicale. Nacquero le prime immagini e composizioni generate al computer, segnando l’inizio di una nuova era. Negli anni ‘70, Harold Cohen sviluppò AARON, un programma in grado di creare opere d’arte autonomamente, prefigurando la stretta collaborazione tra uomo e macchina.

 

La svolta della prompt art

Oggi, la prompt art rappresenta un cambiamento paradigmatico. L’artista non plasma più direttamente l’opera, ma la evoca attraverso descrizioni testuali, dialogando con un’intelligenza artificiale che traduce le parole in immagini. Questo metodo non è limitato alle arti visive: nella musica, algoritmi generativi possono comporre brani interi basandosi su input testuali, e nel video editing, l’IA può creare contenuti seguendo istruzioni verbali.

 

Esempi di innovazione artistica

Artisti come Rafael Lozano-Hemmer, Refik Anadol e Mario Klingemann stanno ridefinendo i confini dell’arte digitale attraverso installazioni interattive e visualizzazioni dati. Collettivi come teamLab creano esperienze immersive con proiezioni e sensori, mentre Sougwen Chung esplora la collaborazione tra uomo e robotica. Anche nella musica, artisti come Holly Herndon e programmi come Aiva stanno dimostrando le potenzialità dell’IA nella composizione musicale.

 

Riflessioni e questioni aperte

Questa trasformazione solleva diverse questioni. Possiamo considerare le creazioni della prompt art come vera arte? Chi è il vero autore di un’opera generata dall’IA? E come ridefiniamo la creatività in questo contesto? Il ruolo dell’artista cambia, diventando più simile a quello di un direttore che guida l’IA, piuttosto che a un creatore diretto.

 

Conclusioni

Stiamo assistendo a una trasformazione fondamentale nel modo in cui l’arte viene creata, percepita e valutata. La prompt art e l’intelligenza artificiale stanno ridefinendo non solo i mezzi artistici, ma anche la nostra stessa comprensione della creatività umana. La mano dell’artista cede il passo alla parola, aprendo nuovi orizzonti espressivi e sollevando nuove sfide etiche e filosofiche. Questo nostro viaggio nel tempo e nello spazio dell’arte, dalla preistoria all’era digitale, ci invita a riflettere su cosa significhi davvero creare arte,oggi, in un mondo sempre più tecnologicamente avanzato.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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