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Genetica ed epigenetica: l'incredibile dialogo tra DNA ed emozioni

Le esperienze ci modellano, rivelando un equilibrio dinamico tra ciò che ereditiamo e ciò che viviamo

di Francesco Pungitore*

 

La biologia moderna si trova oggi a un punto di svolta epocale nella comprensione della nostra identità umana. Fino a pochi decenni fa, il DNA era considerato il “codice immutabile” dell'individuo, un programma rigido che determinava inesorabilmente il nostro destino. Tuttavia, le ricerche più recenti, in particolare nel campo dell'epigenetica, stanno mostrando quanto questa visione deterministica sia riduttiva e, in molti aspetti, errata. Oggi comprendiamo che il nostro patrimonio genetico rappresenta un potenziale in continua evoluzione, modellato dalle esperienze che viviamo, dalle emozioni che proviamo e dalle relazioni che costruiamo.

L'influenza dell'ambiente sull'espressione genica

Alla base di questa nuova concezione c'è il concetto di epigenetica, un campo emergente che indaga come l'ambiente esterno influenzi l'espressione dei geni senza modificarne la sequenza nucleotidica. Il DNA, contrariamente a una visione statica, non è un sistema chiuso e autosufficiente, bensì un'entità dinamica che risponde continuamente alle informazioni provenienti dall'ambiente esterno. Ma cosa intendiamo realmente per ambiente? Non ci riferiamo solo a fattori fisici come l'aria che respiriamo o il cibo che consumiamo. L'ambiente comprende anche gli sguardi, le parole, le interazioni affettive, i contatti fisici e le emozioni che caratterizzano la nostra esistenza quotidiana. A livello molecolare, questi elementi possono “accendere” o “spegnere” l'espressione di specifici geni, modulando profondamente la risposta dell'organismo alle sfide biologiche e psicologiche.

 

Il ruolo cruciale delle emozioni nella prima infanzia

Il ruolo delle emozioni, in particolare durante la prima infanzia, è emblematico in questo contesto. La ricerca epigenetica ha dimostrato che lo stress materno durante la gestazione può alterare l'espressione genica del feto, determinando conseguenze significative sulla sua salute a lungo termine e persino sulla salute delle generazioni successive. Questa interazione tra emozioni e regolazione genetica si estende anche ai primi anni di vita, quando il contatto umano - un semplice abbraccio o uno sguardo rassicurante - è in grado di modulare l'espressione genica, influenzando non solo il benessere psicologico del bambino, ma anche la struttura stessa del suo cervello, ovvero il “connettoma”.

 

Il connettoma: la rete delle nostre esperienze

Il connettoma rappresenta l'insieme delle reti neurali che definiscono la nostra identità: la nostra personalità, le nostre capacità cognitive e comportamentali, le nostre inclinazioni. Questo complesso sistema è profondamente influenzato dalle esperienze che viviamo e dalle emozioni che attraversiamo. L'accoglienza, il contatto affettuoso e l'amore hanno un impatto tangibile sulle reti neurali e, di conseguenza, sulla nostra salute globale. Quando il connettoma viene nutrito dall'amore e dalla cura, le connessioni neurali si rafforzano, consentendo uno sviluppo armonioso e resiliente. Al contrario, esperienze di rifiuto, trascuratezza affettiva o stress cronico possono indurre configurazioni neurali meno adattive, che predispongono a una maggiore vulnerabilità psicopatologica e a problematiche di salute.

 

Epigenetica: un nuovo sguardo sulla condizione umana

Il dialogo tra genetica ed epigenetica ci offre una prospettiva evoluta e non riduzionistica della condizione umana. La nostra essenza non è determinata esclusivamente da informazioni ereditarie inscrivibili nel codice genetico, ma anche da come queste informazioni vengono lette, regolate e trasformate in risposta agli stimoli ambientali. Ogni esperienza vissuta, ogni emozione provata, ha il potere di lasciare un'impronta epigenetica sul nostro DNA. Questo non implica una modifica diretta nella sequenza dei nucleotidi, bensì una modulazione dei processi di attivazione o silenziamento genico che può influenzare la salute e il benessere dell'individuo. In altri termini, le esperienze positive e negative non solo ci formano dal punto di vista psicologico, ma lasciano tracce fisiche nel corpo, contribuendo a determinare la nostra traiettoria di salute.

 

Genetica, epigenetica e identità: un equilibrio dinamico

L'equilibrio tra genetica ed epigenetica rappresenta dunque uno degli aspetti più complessi e affascinanti della nostra biologia. Da un lato ereditiamo un patrimonio genetico che contiene tutte le istruzioni necessarie per la nostra esistenza. Dall'altro, la modalità attraverso cui queste istruzioni vengono implementate dipende dal contesto in cui ci sviluppiamo e dalle esperienze di vita che accumuliamo. La nostra identità è quindi il risultato di un equilibrio dinamico tra natura e cultura, tra eredità genetica e influenze ambientali. Ogni esperienza contribuisce a plasmare il nostro destino biologico e psicologico, rendendo ciascuno di noi un prodotto unico dell'interazione tra ciò che ereditiamo e ciò che viviamo.

 

L’influenza delle relazioni umane sulla biologia

Un esempio significativo degli effetti epigenetici riguarda l'interazione tra madre e figlio durante la gravidanza. Studi recenti hanno dimostrato che le emozioni vissute dalla madre durante la gestazione - ad esempio, stati di ansia o stress - possono influenzare l'espressione di determinati geni nel feto, con conseguenze rilevanti per la salute futura del bambino. Questi effetti non si limitano al feto, ma possono estendersi alle generazioni successive. Gli RNA regolatori, prodotti in risposta a condizioni di stress, possono infatti essere trasmessi attraverso i gameti, influenzando l'espressione genica dei discendenti. Ciò dimostra quanto le relazioni umane e l'ambiente in cui viviamo siano potenti nel modellare la nostra biologia, superando il concetto di ereditarietà come qualcosa di fisso e immutabile.

Le implicazioni per la vita quotidiana

Le implicazioni di queste scoperte sono di portata straordinaria, non solo in ambito scientifico, ma anche per la vita quotidiana. Comprendere che possiamo, in qualche misura, “dialogare” con il nostro DNA significa riconoscere che abbiamo il potere di trasformare noi stessi attraverso le nostre scelte. Gesti semplici come un sorriso, un abbraccio, o un atto di gentilezza, lungi dall'essere banali, sono strumenti di trasformazione potentissimi, capaci di influire sulla nostra biologia profonda. Questo ci pone di fronte a una responsabilità notevole: quella di scegliere consapevolmente di nutrire il nostro connettoma con esperienze positive e relazioni costruttive, creando un ambiente favorevole alla nostra evoluzione.

 

Plasticità neurale e benessere

Il concetto di connettoma è strettamente connesso alla plasticità neurale. La plasticità neurale si riferisce alla capacità del cervello di adattarsi, di riorganizzarsi e di creare nuove connessioni sinaptiche in risposta alle esperienze vissute. L'amore, la cura e le esperienze affettive positive promuovono la formazione di connessioni neurali robuste e funzionali, mentre lo stress cronico e le esperienze avverse possono portare a cambiamenti che incrementano la vulnerabilità a disturbi psichiatrici e psicologici. In altre parole, le esperienze che viviamo hanno un impatto diretto sulla struttura e sulla funzione del cervello, determinando la qualità della nostra vita e del nostro benessere.

 

L'influenza delle emozioni sulla salute mentale e fisica

Un ulteriore aspetto rilevante dell'interazione tra genetica ed epigenetica riguarda la salute mentale. Le emozioni e le relazioni influenzano non solo il nostro stato psicologico, ma anche il nostro stato di salute fisica. Studi neuroscientifici hanno dimostrato che emozioni positive, come la gioia e l'amore, attivano circuiti neurali associati al rilascio di neurotrasmettitori benefici, quali l'ossitocina e la serotonina, che promuovono il benessere e la salute generale. Al contrario, emozioni come la paura, la rabbia e l'angoscia attivano il sistema di risposta allo stress, determinando effetti deleteri sulla salute, soprattutto se persistono nel lungo termine. Questo mette in evidenza quanto sia cruciale l'ambiente emozionale in cui viviamo.

 

La visione integrata dell'identità umana

L'epigenetica ci offre quindi una visione profondamente integrata della natura umana: non siamo semplicemente il risultato dei nostri geni, ma il prodotto di un'interazione continua e dinamica tra il nostro corredo genetico e le esperienze che viviamo. Possiamo agire su questa interazione scegliendo consapevolmente di vivere esperienze che nutrano il nostro benessere e rafforzino la resilienza del nostro connettoma. Ogni scelta di gentilezza, ogni gesto di accoglienza e ogni relazione affettiva positiva ha il potere di influenzare non solo la nostra vita presente, ma anche quella delle generazioni future. In questo senso, l'amore e l'accoglienza non sono concetti astratti, ma forze biologiche potenti che plasmano la nostra identità e migliorano la qualità della nostra esistenza.

 

Conclusione: essere partecipi della nostra evoluzione

In conclusione, la scienza dell'epigenetica e del connettoma ci dimostra che la nostra identità non è qualcosa di rigido e determinato, bensì il frutto di un dialogo costante tra il nostro DNA e l'ambiente che ci circonda. Questo dialogo è influenzato dalle nostre esperienze, dalle nostre emozioni e dalle nostre relazioni. Abbiamo il potere di influenzare questo dialogo, di plasmare il nostro destino, scegliendo di vivere in un modo che nutra e arricchisca il nostro DNA attraverso esperienze positive e costruttive. Siamo, in definitiva, il risultato dell'interazione tra ciò che ereditiamo e ciò che scegliamo di vivere, e questo ci rende partecipi e artefici della nostra stessa evoluzione biologica e psicologica.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Psicologia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

 

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