Disagio giovanile: una priorità educativa

di Francesco Pungitore*

Negli ultimi mesi, prima Roma, poi Chieti, Palermo e Catanzaro sono state teatro di una serie di tragedie che hanno lasciato comunità e famiglie in uno stato di profondo dolore e sgomento. Giovani studenti delle scuole superiori, tra i 13 e i 18 anni, hanno preso la drammatica decisione di porre fine alle proprie vite. Segnali drammatici di un crescente disagio giovanile diventato un problema che non può più essere ignorato. La Federazione Italiana Medici Pediatri (dati del 2023) parla di un incremento di tentati sucidi negli ultimi due anni del 75%. “Ogni giorno in Italia un adolescente, o pre-adolescente, cerca di togliersi la vita. E 100mila ragazzi vivono isolati, senza alcuna interazione sociale con il resto del mondo” scrive Emanuela Ambrosino per SkyTG24. “A fronte di queste cifre - continua - dal 2021 ad oggi le richieste di consulenze neuropsichiatriche, anche in urgenza, sono aumentate di 40 volte. E parliamo di bambini dai 9 fino ai 17 anni. Eppure, nel nostro paese i posti letto in neuropsichiatria infantile sono meno di 400, a fronte di un fabbisogno secondo la Società Italiana di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, di almeno 700”. Nell’ultimo anno, all'ospedale Bambino Gesù di Roma sono stati registrati 387 casi di tentato suicidio e ideazione suicidaria tra i giovani e i giovanissimi: l'età media è 15 anni e il 90% sono ragazze. Inoltre, nel 2022 le consulenze neuropsichiatriche effettuate al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico sono state oltre 1.500. Questa crisi si radica sempre di più in nel senso di vuoto e di incertezza che affligge le nuove generazioni.

La lezione di Viktor Frankl

In questo scenario, le teorie di Viktor Frankl offrono una prospettiva rinnovata. Sopravvissuto all'Olocausto, lo psicoterapeuta austriaco ha elaborato la logoterapia, un approccio che sottolinea l'importanza del trovare un senso nella vita. Nel 1928 istituì un suo centro di consulenza per gli studenti a Vienna. Questa iniziativa fu notevole per l'epoca, in quanto offriva supporto e consulenza psicologica ai giovani, in un periodo in cui la loro salute mentale non riceveva grande attenzione. La filosofia di Frankl può essere fondamentale ancora oggi per aiutare le nuove generazioni a navigare attraverso le sfide esistenziali che affrontano.

Le scuole giocano, ovviamente, un ruolo cruciale nel supportare il benessere mentale degli studenti. Non si tratta solo di impartire conoscenze, ma di guidare gli adolescenti nella costruzione della propria identità e nel trovare un significato profondo nella loro esistenza. Questo implica un cambiamento di paradigma nell'ambiente educativo, dove la priorità diventa il sostegno emotivo e psicologico degli studenti, oltre alla loro crescita accademica.

Il ben-essere mentale

“Mantieni la mente positiva e forte” non è solo un mantra, ma un imperativo per le nuove generazioni. In un mondo sempre più complesso e incerto, è fondamentale che ogni giovane trovi il proprio percorso verso un senso di scopo e realizzazione personale. Le lezioni di Viktor Frankl possono illuminare questo cammino, ma è compito di tutti, in particolare delle istituzioni educative, facilitare questo viaggio verso il ben-essere mentale ed emotivo.

In conclusione, affrontare il disagio giovanile richiede un approccio olistico che combina supporto psicologico, educazione all'autoconsapevolezza e una rinnovata enfasi sulla ricerca del senso della vita. Solo così possiamo sperare di preparare le nuove generazioni a costruire un futuro nel quale il disagio non sia più visto come uno scoglio insuperabile.

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale