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Affascinante e sempre nuova: visita al Museo Egizio di Torino

L'emozione di immergersi nella storia di una delle più grandi civiltà mai apparse sulla Terra

di Francesco Pungitore*

 

Ho avuto il piacere di visitare, ancora una volta, il Museo Egizio di Torino. Ogni volta, mi trovo ad essere catturato dal fascino di questo luogo unico, un'esperienza che non si può facilmente dimenticare. L'immersione totale nella storia di una delle più grandi civiltà mai apparse sulla Terra colpisce profondamente.

Il Museo Egizio di Torino è un tesoro di inestimabile valore, il più antico del mondo dedicato interamente alla cultura egizia e considerato il più importante dopo quello del Cairo. Fin dalla sua fondazione nel 1824, questo polo culturale si è evoluto, crescendo e adattandosi nel corso dei decenni.

Nel corso della mia visita, ho avuto l'opportunità di apprezzare migliaia di reperti, dalle statue agli ostraka, dai sarcofagi ai papiri, che coprono un arco temporale di oltre 4.000 anni. Ho potuto viaggiare indietro nel tempo, dalla predinastia fino all'epoca copta, immergendomi nella vita quotidiana, nell'arte e nella storia dell'antico Egitto.

Una delle cose che continua sempre a colpirmi durante le mie visite è il grande numero di persone presenti. Solo nel 2022, il Museo ha sfiorato i 900mila ingressi. Durante il recente fine settimana del 2 giugno 2023, si è registrata un'altissima affluenza di visitatori, segno dell'importanza del Museo Egizio non solo per la città di Torino, ma per l'intero panorama culturale italiano.

Si rimane affascinati dalla varietà e dalla bellezza dei reperti esposti, tra i quali colpiscono particolarmente la Statua di Sekhmet, l'Ostrakon della Ballerina, la Tomba di Kha, la Statua di Ramesse II, la Tomba di Iti e Neferu, la Coppa della Dea Hathor, la mummia predinastica e le Sfingi. Ognuno di questi pezzi racconta una storia, un frammento della vita e della cultura dell'antico Egitto.

Quello che rende unico il Museo Egizio di Torino è la capacità di far sentire il visitatore come un vero e proprio viaggiatore nel tempo, integrando nuove tecnologie e immersione visiva. Camminando tra le sale, si può davvero sentire il respiro di una civiltà che ha influenzato l'intero corso della storia umana.

Vi invito tutti a fare questa esperienza, a immergervi nella storia e nella cultura di una civiltà tanto lontana nel tempo, ma che grazie al Museo Egizio di Torino possiamo ancora oggi non solo conoscere e apprezzare, ma rivivere.

 

Indicazioni utili

Nato nel 1824, il Museo Egizio di Torino si trova nel cuore del centro storico, a pochi passi da Piazza San Carlo e Palazzo Madama. È ospitato all'interno di un affascinante palazzo barocco, il Palazzo dell'Accademia delle Scienze, che fu ristrutturato nel corso del XVII secolo da Michelangelo Garove.

La storia del Museo inizia con la collezione di antichità dell'egittologo Bernardino Drovetti, acquistata da Re Carlo Felice. Da allora, la disponibilità di opere è cresciuta notevolmente grazie alle donazioni e agli acquisti successivi, fino a raggiungere i quasi 40.000 reperti che coprono il periodo dal paleolitico all'epoca copta.

Durante il XX secolo, il Museo ha beneficiato di importanti operazioni di ristrutturazione e modernizzazione. Tra queste, degne di nota sono state la ristrutturazione della cosiddetta “ala Schiaparelli” negli anni '20, l'installazione della Pinacoteca negli anni '30, e il recupero dell'Ala Schiaparelli negli anni '80.

Il Museo Egizio di Torino si trova in Via Accademia delle Scienze, 6, facilmente raggiungibile a piedi o con i mezzi pubblici. Se viaggiate in auto, tenete presente che il Museo si trova in una zona a traffico limitato, quindi potrebbe essere necessario parcheggiare in uno dei parcheggi nelle vicinanze e raggiungere il Museo a piedi. Vi consiglio vivamente di prenotare online per evitare lunghe file alla biglietteria.

 

Per info: https://www.museoegizio.it/

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

 

 

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