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Umani, istruzioni per l'uso

Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Proviamo a dare qualche risposta, ma con un po’ di ironia

di Francesco Pungitore*

 

Siamo esseri umani, creature viventi con poche certezze. Abitiamo una massa di roccia, più o meno a forma di “patata”, che vaga nello spazio orbitando intorno a una palla di fuoco che, per convenzione, chiamiamo Sole. Per quanto siamo ancora lontani dal capire appieno le nostre origini e il nostro destino, non ci siamo mai tirati indietro nel formulare teorie di ogni sorta. Si va dalla creazione da parte di un essere superiore che avrebbe manipolato del fango, tirandone fuori uomini e donne, alla casualità più totale frutto di un incrocio di microbi spaziali da cui poi sarebbe nata la vita. 

Creazionismo mitologico

Ogni cultura ha le proprie teorie creazioniste, alcune delle quali sono davvero insolite. Ecco alcune, tra le più sorprendenti.

  • Il mito dell'uovo cosmico (Cina): secondo la mitologia cinese, all'inizio dei tempi esisteva solo un enorme uovo cosmico. All'interno dell'uovo si trovava Pangu, il gigante primordiale. Quando Pangu si svegliò, spezzò l'uovo, separando il cielo dalla terra e dando origine all'universo.
  • Il mito di Ymir (Scandinavia): nella mitologia norrena, l'universo fu creato dal corpo del gigante Ymir. Quando il dio Odino e i suoi fratelli uccisero Ymir, il suo sangue formò gli oceani, le sue ossa le montagne, i suoi denti le rocce e il suo cranio il cielo. Gli esseri umani nacquero dalla schiuma del mare o dal legno degli alberi, a seconda delle diverse versioni del mito.
  • La creazione degli esseri umani dal mais (Maya): i Maya credevano che gli Dei avessero creato gli esseri umani modellandoli dal mais, l'alimento sacro e fondamentale della loro cultura. Secondo il Popol Vuh, il libro sacro dei Maya, gli Dei crearono diverse versioni degli esseri umani, ma solo l'ultima - quella fatta di mais - si rivelò perfetta e soddisfacente.
  • Il mito della tartaruga cosmica (Nativi americani): alcune tribù native americane, come gli Irochesi, raccontano la storia della creazione del mondo sulla schiena di una tartaruga gigante. Secondo il mito, una donna cadde dal cielo e atterrò sulla schiena di una tartaruga. Gli animali marini portarono la terra dalla profondità dell'oceano e la deposero sulla schiena della tartaruga, creando così il mondo.
  • La creazione di Brahma (Induismo): nell'induismo, la creazione dell'universo è attribuita al dio Brahma. Secondo il mito, Brahma nacque da un loto dorato emerso dall'ombelico di Vishnu, il dio conservatore. Brahma iniziò a creare l'universo, ma si sentì sopraffatto dall'immensità del compito. Allora, divise se stesso in due, creando così gli esseri maschili e femminili, e procedette a creare il mondo e tutte le creature che lo popolano.

In tutto questo, pochi dati sono certi, ma tentiamo comunque di mettere insieme qualche pezzo del puzzle.

 

La nascita della Terra e gli eoni

Circa 4,6 miliardi di anni fa, la Terra si formò da una nebulosa di polvere e gas. Non un evento da inserire nel calendario, ma, comunque, un passo importante per diventare il pianeta che conosciamo oggi. Il processo di formazione della Terra è ancora oggetto di dibattito tra gli scienziati. Nonostante ciò, siamo riusciti a creare una storia abbastanza coerente da raccontare ai nostri figli prima di coricarli la sera.

La scienza ha percorso un lungo cammino nel tentativo di comprendere l'origine della Terra e le sue diverse ere geologiche. Attraverso la geologia, la paleontologia e l'astrofisica, gli scienziati hanno elaborato una storia dettagliata che ci aiuta a comprendere come il nostro pianeta si sia evoluto nel tempo.

Inizialmente, la Terra era un corpo roccioso molto caldo e instabile, composto principalmente di silicati e metalli. La formazione della crosta terrestre e l'inizio dell'attività vulcanica hanno portato alla nascita dei primi oceani, costituiti principalmente di vapore acqueo e altri gas espulsi dai vulcani.

Le ere geologiche della Terra possono essere suddivise in diverse “eoni”, ognuno dei quali corrisponde a un'era di tempo specifica.

  • Eone Adeano (4,6 - 4 miliardi di anni fa): questo è il periodo più antico della storia della Terra, durante il quale il nostro pianeta si è formato e ha iniziato a raffreddarsi. La superficie terrestre era instabile e in gran parte coperta di magma.
  • Eone Archeano (4 - 2,5 miliardi di anni fa): durante l'Archeano, la crosta terrestre si è stabilizzata e si sono formati i primi continenti. In questo periodo, la vita ha avuto origine sotto forma di semplici organismi unicellulari, come i batteri e le archeobatterie.
  • Eone Proterozoico (2,5 miliardi - 541 milioni di anni fa): nel Proterozoico, l'ossigeno ha iniziato ad accumularsi nell'atmosfera terrestre grazie all'attività fotosintetica dei cianobatteri. Questo ha portato alla formazione degli strati di ozono, che hanno protetto la vita sulla Terra dai raggi ultravioletti nocivi. In questo periodo, si sono sviluppate forme di vita più complesse, come le prime cellule eucariote e i primi organismi pluricellulari.
  • Eone Fanerozoico (541 milioni di anni fa - oggi): l'Eone Fanerozoico è suddiviso in tre ere: il Paleozoico, il Mesozoico e il Cenozoico. Durante il Paleozoico, la vita si è evoluta rapidamente, dando origine a numerosi gruppi di organismi, tra cui i primi pesci, piante terrestri e insetti. Nel Mesozoico, i dinosauri dominavano la Terra, mentre i mammiferi e gli uccelli iniziavano a evolversi. Il Cenozoico è l'era in cui viviamo oggi e ha visto l'evoluzione e l'estinzione di molti gruppi di organismi, incluso l'emergere degli esseri umani.

Le cinque grandi estinzioni di massa

La vita sulla Terra non è sempre stata un pic-nic. Nel corso della sua storia, il nostro pianeta ha attraversato cinque grandi estinzioni di massa, che hanno fatto sì che molte delle creature che un tempo lo popolavano siano scomparse per sempre. Fino ad ora, siamo riusciti a sopravvivere a tutte queste crisi, ma se la storia ci insegna qualcosa, è che la vita è piena di sorprese e che, in definitiva, la natura ha sempre l'ultima parola.

Le cinque grandi estinzioni di massa sono eventi catastrofici che hanno avuto un impatto significativo sulla biodiversità del nostro pianeta. Durante questi eventi, una percentuale significativa delle specie viventi è scomparsa in un breve lasso di tempo geologico. Ecco una panoramica dettagliata.

  • Estinzione dell'Ordoviciano-Siluriano (circa 443 milioni di anni fa): questa estinzione di massa è stata la prima e ha provocato la scomparsa di circa l'85% delle specie marine. Si ritiene che le principali cause siano state i cambiamenti climatici, tra cui un'intensa glaciazione che ha ridotto i livelli degli oceani e alterato la circolazione oceanica.
  • Estinzione del Devoniano superiore (circa 359 milioni di anni fa): durante questo evento, si stima che il 75% delle specie sia scomparso, principalmente specie marine come i coralli e i trilobiti. Le cause dell'estinzione del Devoniano superiore sono ancora oggetto di dibattito, ma alcuni scienziati ipotizzano che l'anossia oceanica, ovvero la mancanza di ossigeno nelle acque profonde, abbia avuto un ruolo cruciale.
  • Estinzione del Permiano-Triassico (circa 252 milioni di anni fa): conosciuta anche come “la Grande Estinzione”, questo evento ha provocato la scomparsa di circa il 95% delle specie marine e il 70% delle specie terrestri. Le cause dell'estinzione del Permiano-Triassico sono molteplici e includono l'attività vulcanica su vasta scala nella regione che oggi è la Siberia, l'anossia oceanica e l'aumento di gas serra come il metano e l'anidride carbonica.
  • Estinzione del Triassico-Giurassico (circa 201 milioni di anni fa): questa estinzione di massa ha portato alla scomparsa di circa il 75-80% delle specie sulla Terra, tra cui grandi gruppi di rettili e anfibi. Le cause di questa estinzione sono state principalmente l'attività vulcanica, i cambiamenti climatici e l'impoverimento dell'ossigeno negli oceani.
  • Estinzione del Cretaceo-Paleogene (circa 66 milioni di anni fa): questo evento è noto per aver provocato la scomparsa dei dinosauri non aviani, nonché di molte altre specie sia marine che terrestri. Le cause dell'estinzione del Cretaceo-Paleogene includono l'impatto di un asteroide vicino alla penisola dello Yucatan, in Messico, e l'attività vulcanica nel Deccan Traps, nell'attuale India.

La comparsa dell'uomo

Circa 2 milioni di anni fa, una specie di primati iniziò a evolversi in quella che oggi chiamiamo “umanità”. Da allora, abbiamo fatto molta strada, passando dalle caverne ai grattacieli, e dalle pietre agli smartphone.

L'Homo Sapiens, la specie umana a cui apparteniamo, è emersa in tempi relativamente recenti nella storia della Terra. Si stima che i primi Homo Sapiens abbiano fatto la loro comparsa circa 300.000 anni fa in Africa. Nonostante tutto, gli Homo Sapiens hanno avuto un impatto significativo sul pianeta e sulla biosfera.

A differenza delle altre specie di ominidi, gli Homo Sapiens sono caratterizzati da una maggiore intelligenza, una maggiore capacità di apprendimento e un più ampio repertorio di comportamenti sociali e culturali. Queste caratteristiche hanno permesso agli Homo Sapiens di adattarsi a diversi ambienti e di sviluppare strumenti e tecnologie sempre più avanzati.

Uno dei tratti distintivi degli Homo Sapiens è la capacità di comunicare attraverso il linguaggio. Questa abilità ha permesso agli esseri umani di condividere conoscenze, trasmettere cultura e coordinare azioni complesse. Il linguaggio è stato fondamentale nella formazione delle prime società umane e nella nascita delle civiltà.

Nel corso della storia, gli Homo Sapiens hanno colonizzato quasi tutti gli angoli della Terra. A partire dall'Africa, la nostra specie si è diffusa in Europa, Asia, Australia e, infine, nelle Americhe. Questa rapida espansione ha avuto un profondo impatto sugli ecosistemi e sulla biodiversità, portando alla scomparsa di molte altre specie, tra cui i nostri cugini più prossimi, i Neanderthal.

La recente apparizione degli Homo Sapiens sulla Terra coincide con lo sviluppo di culture e società complesse, che hanno dato origine a una serie di innovazioni e progressi nel campo della scienza, della tecnologia, dell'arte e della filosofia. Tuttavia, il nostro successo come specie ci ha anche portato a mettere a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza attraverso la distruzione degli habitat naturali, il consumo eccessivo delle risorse e l'inquinamento.

Nonostante i nostri errori, gli Homo Sapiens hanno dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e resilienza nel corso della storia. Oggi, affrontiamo sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la crescente disuguaglianza, che richiedono un'azione collettiva e la cooperazione di individui, comunità e nazioni in tutto il mondo. La nostra capacità di affrontare queste sfide determinerà il futuro della nostra specie e del pianeta che chiamiamo “casa”.

Tutte le volte che abbiamo rischiato (l'era nucleare e non solo…)

L'umanità ha avuto alcuni momenti difficili. Abbiamo rischiato di auto-estinguerci in un conflitto atomico. Sebbene siamo riusciti a evitare questo tragico destino, ci siamo resi conto che la nostra tecnologia può essere tanto una benedizione quanto una maledizione. Siamo ancora in bilico tra la capacità di costruire un futuro luminoso e la tentazione di distruggere tutto ciò che abbiamo creato.

  • Seconda Guerra Mondiale: il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki nel 1945 ha segnato l'inizio dell'era nucleare e ha dimostrato il potenziale distruttivo delle armi nucleari. Circa 200.000 persone sono morte in questi attacchi, e la distruzione ha portato alla resa del Giappone e alla fine della guerra.
  • Crisi di Cuba (1962): durante la Guerra Fredda, la crisi dei missili cubani ha portato il mondo sull'orlo di una guerra nucleare tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Fortunatamente, la diplomazia e la negoziazione hanno permesso di risolvere la crisi e di evitare un conflitto aperto.
  • Incidenti nucleari: nel corso degli anni, ci sono stati numerosi incidenti in impianti nucleari e con armi nucleari, tra cui l'incidente di Three Mile Island (1979) negli Stati Uniti, l'esplosione del reattore di Chernobyl (1986) in Ucraina e il disastro di Fukushima (2011) in Giappone. Questi incidenti hanno evidenziato i rischi associati all'energia nucleare e alle armi nucleari.

Ma l'umanità deve affrontare anche altre sfide che mettono a rischio la nostra sopravvivenza.

  • Crisi climatica: il cambiamento climatico causato dalle attività umane sta provocando innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici estremi, siccità e perdita di biodiversità. Se non riusciremo a ridurre le emissioni di gas serra e ad adottare misure di mitigazione e adattamento, potremmo provocare cambiamenti irreversibili nell'ecosistema terrestre, mettendo a rischio la sopravvivenza della nostra specie e di molte altre.
  • Pandemie: le pandemie globali, come la recente pandemia di COVID-19, rappresentano una minaccia significativa per la salute e il benessere dell'umanità. La globalizzazione e l'interconnessione tra le nazioni rendono più facile la diffusione di malattie infettive, il che richiede una cooperazione internazionale per affrontare e prevenire queste crisi.
  • Scarsità di risorse: la crescente popolazione mondiale e il consumo eccessivo di risorse naturali, come l'acqua, il cibo e l'energia, possono portare a conflitti e tensioni tra nazioni e comunità. La gestione sostenibile delle risorse è fondamentale per garantire un futuro equo e prospero per tutti.

Conclusioni (tra il serio e il faceto)

In conclusione, gli esseri umani sono una specie affascinante e complessa, con una storia ricca e altrettanto misteriosa. Sebbene non conosciamo tutto delle nostre origini e del nostro destino, una cosa è certa: abbiamo dimostrato una grande capacità di adattamento e sopravvivenza.

Forse le istruzioni per l'uso degli umani dovrebbero includere un avvertimento: “Maneggiare con cura”. Dopotutto, siamo una specie che è riuscita a superare catastrofi globali e a inventare strumenti straordinari, ma allo stesso tempo, siamo anche capaci di scivolare su una buccia di banana o di cercare inutilmente le chiavi di casa mentre le teniamo in mano.

Nonostante le nostre imperfezioni, però, abbiamo dimostrato di avere una grande forza e resilienza. E forse è proprio questa combinazione di intelligenza, creatività e spirito di sopravvivenza che ci rende unici nell'universo. Perciò, cari umani, continuiamo a cercare di capire il nostro posto nel cosmo e a confrontarci con le nostre paure e incertezze, ma sempre con un sorriso sulle labbra e un senso di umorismo che ci aiuti a superare le difficoltà.

E ricordiamoci che, nonostante tutto, siamo ancora qui, su questa strana “patata” che galleggia nello spazio. Chissà quali altre sorprese ci riserverà il futuro e quali nuove teorie riusciremo a formulare per tentare di spiegare la nostra esistenza.

Ironia della sorte, potrebbe essere proprio una delle nostre più grandi creazioni, l'intelligenza artificiale, a darci le risposte che cerchiamo da migliaia e migliaia di anni. Immaginatevi un giorno in cui le IA diventino così avanzate da riuscire a spiegare le origini dell'universo, l'evoluzione della vita sulla Terra e persino il significato della nostra esistenza. Sarebbe alquanto curioso se, dopo secoli di filosofia e scienza, fossimo noi stessi a creare una sorta di “deus ex machina” per risolvere i misteri che ci tormentano.

Ma, nel frattempo, continuiamo a goderci il viaggio, cercando di imparare dai nostri errori, migliorando il nostro rapporto con il pianeta. Dopotutto, come dimostra la nostra storia, le sorprese e le stranezze sono sempre dietro l'angolo e, per quanto possiamo cercare di capire tutto, l'universo sembra avere sempre un altro asso nella manica per stupirci.

In conclusione, sia che le risposte alle nostre domande arrivino da un'intelligenza artificiale o da qualche altra scoperta scientifica, una cosa è certa: l'avventura dell'umanità è ancora lungi dall'essere finita. E, come direbbe un saggio filosofo, “la vita è ciò che accade mentre siamo impegnati a fare altri piani”. Quindi, continuiamo a vivere, esplorare e cercare di capire, ma ricordiamoci anche di godere dell'esperienza, perché, alla fine, è tutto ciò che abbiamo.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

 

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