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Generazione Z: le fragilità dei nativi digitali 

Tra piattaforme social e ansia, giovani insicuri in cerca di identità

di Francesco Pungitore*

 

La Generazione Z, nota anche con diversi altri nomi come Centennials, Digitarians, iGen, e Zoomers, è composta da ragazze e ragazzi nati alle porte del 2000 e fino ai primi anni del 2010. Sono i figli della Generazione X e degli ultimi baby boomer, i primi ad aver avuto accesso a Internet fin dall'infanzia, guadagnandosi l'etichetta di “nativi digitali”.

Cresciuti, dunque, in un'era digitale, i membri della Generazione Z sono abituati all'uso quotidiano della tecnologia e dei social media. Questi strumenti hanno avuto un impatto significativo sul loro processo di socializzazione, rendendoli incredibilmente connessi e informati, ma allo stesso tempo esposti a nuove tipologie di problemi.

Problemi emergenti

Ansia e tendenze autolesionistiche. Sono i fenomeni più diffusi tra la Generazione Z, evidenziati in un preoccupante studio pubblicato da Repubblica. Problemi spesso legati all'uso eccessivo, a tratti “patologico”, dei social media e delle piattaforme online, nei cui confronti ragazze e ragazzi generano una forma di dipendenza che esalta i sentimenti di insicurezza.

La dipendenza dai social media è un fenomeno in crescita, particolarmente preoccupante tra i giovani. Numerose ricerche (vedi il link) hanno evidenziato un aumento significativo dei casi di depressione tra i giovani che fanno uso eccessivo di queste piattaforme. La costante comparazione con gli altri, la ricerca di approvazione e la pressione per apparire perfetti sono tutti fattori che contribuiscono a questo scenario preoccupante.

È certamente fondamentale intervenire per mitigare l'impatto negativo dei social media sui giovani. Ma come? Le famiglie giocano un ruolo cruciale in questo contesto. È importante che i genitori monitorino l'uso dei social media da parte dei figli, stabilendo regole chiare e limiti di tempo. Inoltre, è essenziale promuovere un dialogo sempre aperto su questi temi, permettendo ai giovani di esprimere le proprie preoccupazioni e paure.

Le scuole possono anch'esse contribuire attivamente a contrastare la dipendenza dai social media. L'inserimento di programmi specifici all'interno dei curricula scolastici può aiutare gli studenti a comprendere i rischi legati all'uso eccessivo delle piattaforme online e a sviluppare strategie per un loro utilizzo consapevole e sicuro.

 

Conclusioni

Gruppo unico ma diversificato, la Generazione Z porta con sé sia le opportunità che le sfide della contemporaneità. Sono giovani immersi nel mondo digitale che si scontrano, principalmente, con la difficoltà di esprimere e comprendere appieno i propri sentimenti. Il linguaggio, ridotto a termini e frasi brevi utilizzati online, limita la capacità di comunicare esperienze ed emozioni complesse, contribuendo a generare un diffuso senso di isolamento e incomprensione. In un mondo dominato da algoritmi che premiano l'esagerazione e il sensazionalismo, risulta essenziale promuovere una rivoluzione dei valori e delle proposte di riferimento. Sarebbe importante poter offrire alla Generazione Z modelli positivi ai quali ispirarsi, figure capaci di incarnare valori autentici e duraturi al di là del successo effimero e superficiale promosso online. Facile a dirsi. Molto difficile da tradurre in pratica.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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