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Anno 2050: visioni dal futuro

Come affrontare il declino demografico e “reinventare” la nostra modernità 

di Francesco Pungitore*

 

La Calabria, con una popolazione di circa 1.835.484 abitanti (dati al 31-5-2023) suddivisa in 404 Comuni, presenta una peculiarità territoriale: non ha grandi metropoli e la presenza dei residenti è polverizzata in numerosi piccoli centri.  Le proiezioni Istat indicano, peraltro, un futuro preoccupante: nel 2050, questa regione potrebbe vedere un terzo della sua popolazione composto da anziani e una riduzione totale a 1,5 milioni di abitanti. Un trend che non riguarda solo la Calabria: l'Italia nel suo complesso potrebbe avere 5 milioni di abitanti in meno entro il 2050. Come rispondere a queste sfide?

Esempi dal mondo

Altri Paesi nel mondo hanno affrontato sfide demografiche simili e hanno adottato strategie efficaci. Ad esempio, alcune nazioni hanno incentivato l'immigrazione qualificata, altre hanno investito massicciamente in tecnologia e innovazione per attrarre giovani talenti, mentre altre ancora hanno puntato sulla valorizzazione delle risorse locali e sul turismo sostenibile. Vediamo una breve panoramica.

 

Il Canada, l’Australia e l’immigrazione qualificata

Entrambi questi Paesi hanno adottato programmi di immigrazione basati su punti, che danno priorità a individui con competenze specifiche, formazione avanzata o esperienza professionale in settori chiave. Questo ha permesso loro di attirare lavoratori qualificati e giovani famiglie, contribuendo a bilanciare la loro demografia e a sostenere la crescita economica.

 

Estonia: innovazione e digitalizzazione

L'Estonia, dopo aver guadagnato l'indipendenza dall'Unione Sovietica, ha investito pesantemente nella digitalizzazione. Oggi, è una delle nazioni più avanzate digitalmente al mondo, con servizi pubblici online, e-residency e un ambiente favorevole alle startup. Questo ha attratto giovani talenti e imprenditori da tutto il mondo, rivitalizzando la sua economia e demografia.

 

Giappone: robotica e automazione

Di fronte a un rapido invecchiamento della popolazione e a una scarsità di manodopera, il Giappone ha investito in robotica e automazione per compensare. Anche se la soluzione non ha direttamente invertito il declino demografico, ha aiutato l'economia a rimanere competitiva e ha offerto nuove opportunità di lavoro nel settore tecnologico.

 

Portogallo: risorse locali e turismo sostenibile

Negli ultimi anni, il Portogallo ha visto una rinascita del turismo, in particolare nelle sue città storiche e nelle regioni vinicole. Attraverso una combinazione di promozione turistica e valorizzazione delle sue tradizioni culturali e gastronomiche, il Paese ha attratto visitatori e, in alcuni casi, nuovi residenti, contribuendo a rivitalizzare aree che erano state colpite dal declino demografico.

 

Il futuro della Calabria

Alla luce di questi esempi, per la Calabria, una delle soluzioni potrebbe essere la creazione di poli di ricerca e innovazione. Questi centri potrebbero diventare attrattivi per i giovani e per le imprese, creando un ecosistema di crescita e sviluppo. Investire in ricerca significa anche attrarre investimenti esterni, creare posti di lavoro qualificati e arrestare il declino demografico.

È quanto si sta provando a fare nelle Preserre catanzaresi. Qui, nove amministrazioni comunali hanno recentemente lanciato l'Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale, con sede a Torre di Ruggiero. Questa iniziativa coinvolge tre istituti scolastici del comprensorio e rappresenta un tentativo concreto di affrontare le sfide demografiche attraverso l'innovazione tecnologica.

L'Osservatorio ha l'obiettivo di studiare e promuovere l'interazione tra i giovani e le nuove tecnologie, in particolare l'intelligenza artificiale. Si tratta di un progetto ambizioso che mira a preparare le nuove generazioni alle professioni del futuro, garantendo al contempo che le tecnologie emergenti siano utilizzate in modo etico e responsabile.

Inoltre, l'Osservatorio punta a diventare un polo di attrazione per ricercatori, studenti e imprese, generando effetti positivi su tutto il territorio. L'idea alla base è quella di “cavalcare” le nuove sfide tecnologiche, trasformando una regione tradizionalmente periferica in un centro di eccellenza e innovazione.

Questo progetto dimostra come, anche in contesti locali e in regioni con sfide demografiche particolari, l'innovazione possa rappresentare una leva potente per il rilancio economico e sociale. Se l'Estonia ha potuto trasformarsi in una nazione digitale di primo piano, anche le Preserre catanzaresi possono aspirare a diventare un riferimento nell'ambito dell'intelligenza artificiale e dell'educazione tecnologica in Italia.

 

Valorizzare le peculiarità ambientali

La Calabria vanta, infine, paesaggi mozzafiato, risorse naturali incontaminate e una ricca tradizione culturale. Queste peculiarità potrebbero essere valorizzate in un contesto di innovazione e sviluppo sostenibile. Ad esempio, potrebbero essere creati parchi tecnologici “verdi”, dove la ricerca incontra la sostenibilità ambientale.

Tuttavia, per realizzare questa visione, è essenziale un forte impegno politico. Sono necessari investimenti mirati, ma soprattutto la capacità di immaginare un futuro per la Calabria. Senza una strategia chiara e concreta, la regione rischia la desertificazione.

Come ha saggiamente affermato Antoine de Saint-Exupéry: “Il futuro non si prevede, si costruisce”. È giunto il momento di costruire attivamente il futuro della Calabria, agendo con determinazione e senza ulteriori ritardi.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

 

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