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Intelligenza artificiale: la usiamo già ogni giorno

Dal navigatore alla ricerca online, dai servizi di streaming al commercio elettronico, l’IA è profondamente radicata nella nostra vita quotidiana

di Francesco Pungitore*

 

Spesso, quando cerchiamo un indirizzo o un percorso da seguire, ci affidiamo a Google Maps. Senza rendercene conto, ci stiamo avvalendo di un sofisticato sistema di intelligenza artificiale. Grazie all'IA, Google Maps riesce a fornirci il percorso più veloce, tenendo conto del traffico in tempo reale e delle condizioni stradali. L'IA non solo decifra i dati e calcola il percorso, ma apprende anche dai nostri comportamenti per suggerire destinazioni frequenti o percorsi personalizzati.

La ricerca online come un dialogo: l'IA nei motori di ricerca

I motori di ricerca stanno diventando sempre più intelligenti. Google, ad esempio, utilizza l'IA per comprendere meglio le richieste degli utenti e fornire risultati più pertinenti. Molti motori di ricerca stanno anche implementando funzionalità di chatbot, rendendo la navigazione online un dialogo interattivo, sul modello di ChatGPT. Già, proprio quello che gli studenti stanno sfruttando ampiamente per produrre contenuti di testo, ricerche e sintesi.

 

Il piacere personalizzato dello streaming: l'IA su Netflix

Netflix, una delle principali piattaforme di streaming, utilizza l'IA per consigliare film e serie TV in base alle nostre preferenze. Questa funzionalità di “raccomandazione” (simile a quello che accade anche nei social) è alimentata da algoritmi di apprendimento automatico che analizzano i nostri comportamenti di visione e adattano i suggerimenti di conseguenza.

 

Shopping su misura: l'IA nel commercio elettronico

Anche il settore del commercio elettronico sta facendo un uso crescente dell'IA. Piattaforme come Amazon utilizzano l'IA per analizzare le nostre abitudini di acquisto e suggerire prodotti che potrebbero interessarci. Questo personalizza l'esperienza di acquisto, rendendola più efficiente e “gradevole” per il consumatore.

 

Oltre il futuro: l'IA già tra noi

L'intelligenza artificiale, spesso considerata una questione futuristica, è già una realtà concreta. È attivamente incorporata in molti strumenti e servizi che usiamo ogni giorno, spesso senza neanche rendercene conto. L'IA è una tecnologia che sta crescendo rapidamente e continuerà ad evolvere, influenzando sempre di più la nostra vita quotidiana.

 

La sfera sociale digitale: l'IA nei social media

Le piattaforme di social media, come Facebook, Instagram e Twitter, sfruttano l'intelligenza artificiale in molteplici modi per migliorare l'esperienza dell'utente. L'IA è alla base dei feed personalizzati che vediamo ogni giorno: analizza i nostri comportamenti, preferenze e interazioni per mostrarci contenuti che probabilmente troveremo interessanti. Oltre alla personalizzazione dei contenuti, l'IA è utilizzata per il riconoscimento delle immagini, il filtraggio del linguaggio offensivo e il targeting degli annunci pubblicitari. Instagram, ad esempio, utilizza l'IA per riconoscere e taggare volti nelle foto, mentre Twitter la utilizza per individuare e segnalare comportamenti dannosi o abusivi. Inoltre, l'IA aiuta a identificare e combattere la disinformazione, un problema crescente nel panorama dei social media. Tutto ciò evidenzia il ruolo fondamentale che l'intelligenza artificiale svolge nell'ecosistema dei social media, influenzando la nostra percezione del mondo digitale e le nostre interazioni al suo interno.

 

I bias nell'IA: il problema della censura e delle fake news

Un problema centrale nell'implementazione dell'intelligenza artificiale, specialmente nei social media e nei motori di ricerca, è il bias, o pregiudizio. Gli algoritmi di IA sono addestrati su enormi set di dati, che riflettono inevitabilmente i pregiudizi presenti nella società. Questo può portare a decisioni distorte, come la censura impropria di notizie o la diffusione di informazioni false.

Una sfida importante è determinare cosa un algoritmo di IA dovrebbe considerare come “dannoso” o “falso”. Questo processo è complicato dal fatto che il concetto di “verità” può essere soggettivo e dipendere dal contesto. Inoltre, gli algoritmi devono essere addestrati per riconoscere e classificare correttamente le notizie in base alla loro affidabilità, un compito che può essere difficile da attuare in pratica.

L'addestramento di un algoritmo di IA si basa su criteri stabiliti dagli sviluppatori. Se gli sviluppatori addestrano un algoritmo per classificare le notizie utilizzando solo certi tipi di fonti come “attendibili”, l'algoritmo potrebbe finire per ignorare o sminuire notizie provenienti da fonti che potrebbero essere ugualmente valide ma non incluse nel training set.

Pertanto, è fondamentale l'implementazione di approcci di addestramento etico e trasparente per gli algoritmi di IA. Questi dovrebbero includere la verifica continua dei risultati, il coinvolgimento di diverse voci nel processo decisionale e la considerazione attenta del contesto culturale e sociale in cui l'IA sarà utilizzata. Solo attraverso tali misure, possiamo sperare di mitigare i bias e utilizzare l'IA in modo responsabile e produttivo.

 

Riconoscere e utilizzare l'IA consapevolmente

È importante riconoscere il ruolo che l'IA svolge nelle nostre vite e riflettere su come possiamo utilizzarla in modo consapevole. Mentre godiamo dei benefici che l'IA ci offre, dobbiamo anche considerare le implicazioni etiche, come la privacy dei dati e la trasparenza degli algoritmi. Solo così potremmo sfruttare appieno le potenzialità dell'IA, mentre ci muoviamo verso un futuro sempre più digitale e interconnesso.

 

L'IA: un'evoluzione tecnologica al servizio dell'uomo

Nonostante le sfide e le complessità, l'uso dell'intelligenza artificiale e degli algoritmi ha lo scopo primario di migliorare la nostra vita, rendendola più comoda e efficiente. Da compiti semplici come ricordarci un appuntamento a quelli più complessi come analizzare enormi quantità di dati, l'IA sta giocando un ruolo cruciale nel facilitare il nostro quotidiano.

In molti settori professionali, l'IA sta rendendo i processi più efficienti. Ad esempio, nella medicina, gli algoritmi di apprendimento automatico vengono utilizzati per analizzare rapidamente enormi quantità di dati di pazienti, migliorando la diagnosi e il trattamento. Nella logistica, l'IA viene utilizzata per ottimizzare i percorsi di consegna, riducendo i tempi e i costi. Inoltre, nelle finanze, l'IA sta automatizzando molte funzioni di back-office, come la riconciliazione delle transazioni, risparmiando tempo e riducendo gli errori.

 

Una visione ottimistica

Certamente, guardiamo con ottimismo a questa evoluzione tecnologica. Tuttavia, riconoscere e utilizzare l'IA in modo consapevole è una necessità che non può essere trascurata. Gli enormi benefici che l'IA offre vengono accompagnati da questioni importanti legate alla privacy e alla trasparenza.

La nostra interazione con l'IA dovrebbe essere guidata da una comprensione informata di come funziona, come utilizza i nostri dati e come le sue decisioni ci influenzano. Inoltre, dovremmo riflettere su come i nostri comportamenti alimentano gli algoritmi di IA e come possiamo influenzare questi processi.

Allo stesso tempo, c'è un bisogno urgente di quadri normativi che regolino l'uso dell'IA, garantendo la protezione dei dati personali e la trasparenza nelle decisioni basate sull'IA. Solo così possiamo garantire un uso etico e responsabile dell'IA, salvaguardando i diritti e le libertà degli individui.

Guardando avanti, è evidente che l'IA avrà un ruolo sempre più predominante nel nostro futuro. Nonostante le sfide, il potenziale dell'IA per migliorare la nostra vita è immenso. Assicuriamoci di fare un passo avanti con la consapevolezza e la prudenza necessarie per garantire che quest'evoluzione tecnologica sia al servizio dell'umanità, non al contrario.

 

Per saperne di più…

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*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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