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Frankl e Jung, affinità e divergenze

Dialoghi tra logoterapia e psicologia analitica

di Francesco Pungitore*

 

Viktor Frankl e Carl Gustav Jung sono due figure di spicco nella storia della psicologia del XX secolo. Entrambi hanno contribuito a rivoluzionare il modo in cui gli individui affrontano e comprendono i propri conflitti interiori. In questo articolo, analizzeremo le affinità e le divergenze tra le loro scuole di pensiero, concentrandoci sui loro approcci terapeutici.

Trovare un senso

Frankl, psichiatra austriaco e fondatore della logoterapia, ha basato la sua teoria sull'importanza del significato e della responsabilità nella vita degli individui. Per Frankl, trovare un senso nella propria esistenza è la forza motrice principale che permette alle persone di superare le difficoltà e trovare la felicità. La logoterapia si focalizza sulla scoperta del significato personale e il suo ruolo nel processo di guarigione psicologica.

 

L’inconscio e gli archetipi

D'altro canto, Jung, psichiatra svizzero e fondatore della psicologia analitica, si è concentrato sul concetto di inconscio collettivo e sugli archetipi. La sua teoria si basa sull'idea che ogni individuo sia influenzato da strutture psichiche profonde e universali, che si manifestano attraverso simboli e miti comuni a tutte le culture. L'obiettivo della psicologia analitica è quello di integrare questi archetipi nel conscio dell'individuo, permettendo una maggiore comprensione di sé e degli altri.

 

Affinità e divergenze

Nonostante le differenze tra le due scuole di pensiero, è possibile individuare alcune affinità. Entrambi Frankl e Jung attribuiscono grande importanza alla dimensione spirituale e trascendentale dell'essere umano. Frankl sostiene che la ricerca di un senso nella vita sia essenziale per il benessere psicologico, mentre Jung crede che la realizzazione individuale passi attraverso l'integrazione degli archetipi e l'esplorazione dell'inconscio.

Per quanto riguarda gli approcci terapeutici, la logoterapia di Frankl si concentra sulla collaborazione tra terapeuta e paziente per identificare il significato personale e il senso di responsabilità. Questo processo può includere l'uso di esercizi e tecniche specifiche che aiutano il paziente a scoprire il suo scopo nella vita e a riconoscere le proprie responsabilità.

La psicologia analitica di Jung, invece, si basa sull'interpretazione dei sogni, delle fantasie e delle manifestazioni dell'inconscio collettivo. Il terapeuta aiuta il paziente a integrare gli archetipi e a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, lavorando su simboli e immagini. Inoltre, la psicologia analitica presta attenzione al processo di individuazione, che consiste nell'unificazione degli opposti presenti nella psiche dell'individuo, permettendo di raggiungere un equilibrio interiore e un'autorealizzazione.

 

Una sintesi

In sintesi, la scuola di psicologia di Frankl e quella di Jung presentano sia affinità che divergenze. Entrambe attribuiscono grande importanza alla dimensione spirituale e trascendentale dell'essere umano, ma differiscono nei loro approcci terapeutici e nei concetti fondamentali. La logoterapia di Frankl si focalizza sulla ricerca del significato e del senso di responsabilità, mentre la psicologia analitica di Jung si concentra sull'integrazione degli archetipi e sull'esplorazione dell'inconscio collettivo.

Nonostante le differenze, entrambi gli approcci offrono strumenti e tecniche utili per aiutare gli individui a superare le difficoltà psicologiche e a realizzare il proprio potenziale. La scelta tra i due dipende dalle preferenze e dalle esigenze specifiche di ogni paziente, così come dalla formazione e dall'orientamento teorico del terapeuta. In ogni caso, sia la logoterapia che la psicologia analitica rappresentano due importanti contributi alla comprensione e alla cura della mente umana.

 

Alcuni studi sull’argomento

Diversi studiosi che hanno effettuato comparazioni tra Viktor Frankl e Carl Gustav Jung. Uno degli esempi più noti è l'opera di Joseph Fabry, un logoterapeuta e allievo di Frankl, che ha esaminato le somiglianze e le differenze tra le teorie di Frankl e Jung nel suo libro “Guideposts to meaning: discovering what really matters” (1994). Fabry ha discusso le differenze tra i due approcci terapeutici e ha cercato di trovare un terreno comune tra logoterapia e psicologia analitica.

Un altro studioso che ha analizzato la relazione tra le teorie di Frankl e Jung è Marvin Bram, uno psicologo che ha esplorato la connessione tra la logoterapia e la psicologia analitica nel suo articolo “The interplay of opposites, the language of signs, and the descent of the Gods: a Jungian perspective on the adaptive significance of paranormal experience” (1996). In questo lavoro, Bram ha sottolineato l'importanza della dimensione spirituale e trascendentale nell'opera di entrambi gli autori e ha cercato di trovare delle analogie tra i loro concetti chiave.

Infine, uno studio più recente di Celso Gromatzky, “A brief comparison of the unconscious as seen by Jung and Levinas” (2015), esamina il concetto dell'inconscio in Jung e la sua relazione con il pensiero di Frankl. Anche se l'articolo si concentra principalmente su Jung e il filosofo Emmanuel Levinas, viene menzionata l'importanza della dimensione spirituale e trascendentale nella teoria di Frankl.

In generale, gli studi che confrontano le teorie di Frankl e Jung tendono a sottolineare le differenze tra i due approcci, ma anche a cercare punti di convergenza e affinità. Poiché entrambi gli autori hanno contribuito in modo significativo alla comprensione della psiche umana e alla pratica terapeutica, le loro opere continuano a essere oggetto di discussione e confronto nel campo della psicologia.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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