di Francesco Pungitore
Si celebra, il 17 novembre 2022, la Giornata mondiale della Filosofia. Istituita dall’Unesco, ha luogo ogni anno il terzo giovedì di questo mese. E' l'occasione per sottolineare la forza
rivoluzionaria del pensiero e della ragione umani. Una rivoluzione che è nata sulle sponde dell'Asia Minore (se pensiamo alla scuola di Mileto), per poi trovare nell'antica Grecia e
nell’Italia meridionale (Crotone, Elea) quegli spazi necessari per maturare, ampliare i propri orizzonti, accogliere nuove sfide.
Da quella scintilla iniziale sono passati oltre 2.500 anni, ma la filosofia mantiene immutata la forza straordinaria delle sue origini e, oggi, è ancora viva e vitale. Lo è, possiamo anche
aggiungere, nonostante tutti gli sforzi che il tempo ha operato per tentare di spegnerne il fuoco, prima con l'acqua della religione e poi con quella della scienza. Prima i dogmi della fede e poi
quelli del cosiddetto "progresso" hanno provato a ridurre al silenzio il dubitare del filosofo che cerca oltre i sentieri tracciati, le linee rette, le convenzioni imposte.
Certo, in parte, il pensiero filosofico non ambisce più a quelle verità che medicina, matematica, fisica, astronomia, psicologia, ecc. hanno ormai conquistato come proprio specifico campo
d'azione. Però è pur vero che tutte le domande fondamentali dell’esistenza umana restano irrisolte e continuano a sollecitare il pensiero autonomo e critico. In altre parole, il pensiero
filosofico.
Conoscenza e azione, bene e male, giustizia e umanità, linguaggio e comunicazione, intelligenza e tecnologia sono i tanti e sterminati territori nei quali ancora oggi può lanciare il proprio sguardo
la filosofia, non contrapponendosi alle scienze moderne, ma al contrario supportandole.
Il filosofo, con il suo incedere disincantato, ricorda a tutti quanto fragili e vacui siano principi e certezze, smascherandone l'illusione di eternità.
“Panta rei” non è solo uno dei più celebri aforismi filosofici, ma un perenne invito alla consapevolezza dei limiti della nostra condizione umana. Non misera, peraltro, né
costretta all'infelicità. Al contrario, piena e libera proprio perché forgiata da quel pensiero creativo che nella filosofia trova la propria linfa.
[16 novembre 2022]