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L'incredibile realismo delle creazioni di Midjourney

A cavallo tra reale e virtuale, come distinguere la verità dall’arte nel mondo dell'IA?

di Francesco Pungitore*

 

In un nuovo e recente esperimento con Midjourney, ho voluto testare ancora una volta la straordinaria capacità di questo modello di intelligenza artificiale di creare immagini altamente realistiche. Ho fornito a Midjourney un prompt molto preciso: la creazione di un'immagine iper-realistica di una donna manager sulla quarantina, in un ufficio newyorkese con vista sulla skyline della città. Un quadro dettagliato e sofisticato, proprio come la figura che volevo rappresentare. Questo è il prompt, se desiderate provare: create a hyper-realistic image of a woman in her 40s. She is a manager, emanating confidence and authority. She is elegantly dressed in a tailored business suit, exhibiting professionalism and sophistication. The setting is a high-rise office in New York City, with tall, glass windows offering a panoramic view of the skyline. Her office is tastefully decorated, reflecting both her position and personal style. The image should accurately capture the essence of her powerful, commanding presence, set against the bustling backdrop of New York.

Risultati dell'esperimento

Ecco due delle immagini che mi ha restituito Midjourney. Sono ritratti sorprendentemente realistici, donne in carriera che potrebbero essere tranquillamente “reali” andando a considerare la perfezione di tutti i dettagli. Eppure, nonostante sembrino uscite da una fotografia di un quotidiano, queste due manager sono il prodotto di un processo di creazione artistico, “solo” l'interpretazione di una macchina intelligente su un'idea che avevo fornito io.

Verità o creazione artistica?

Questo tipo di sperimentazioni riporta sempre alla stessa domanda fondamentale: come faremo, da qui in avanti, a discernere la verità dalla creazione artistica, il reale dal virtuale? Viviamo in un'epoca in cui la tecnologia ha raggiunto livelli di perfezione tali da confondere i confini tra ciò che è reale e ciò che è creato artificialmente.

L'abilità dell'IA di generare immagini iper-realistiche non è limitata solo alle creazioni statiche. Stiamo assistendo anche al sorprendente sviluppo di video generati con l'intelligenza artificiale. Ormai si possono creare filmati così realistici da rendere quasi impossibile distinguere tra un video originale e uno manipolato. Questo solleva ulteriori questioni in termini di veridicità dei contenuti multimediali che consumiamo quotidianamente.

Allo stesso tempo, le immagini generate dall'IA possono riprodurre persone reali in contesti immaginati dal prompt. Questa tecnologia, pertanto, ha il potenziale di rivoluzionare settori come il cinema o la pubblicità, dove potrebbe essere possibile creare scene o interi spot senza la necessità di set fisici, attori o addirittura fotografi.

Ma con queste incredibili opportunità emergono anche nuove sfide. Dovremmo affrontare questioni di autenticità, privacy e consenso. In un mondo in cui le immagini e i video possono essere generati e modificati con tale perfezione, sarà sempre più necessario sviluppare metodi per verificare l'origine e l'autenticità dei contenuti multimediali. Il mondo dell'IA ci offre un potenziale artistico e creativo straordinario, ma sarà fondamentale affrontare e gestire tanti aspetti con adeguato senso di responsabilità.

 

Aperture creative

Questo esperimento, comunque, al di là dei dilemmi etici, apre spazi immensi in termini artistici, estetici e creativi. Se una macchina può creare immagini così realistiche basandosi su un semplice prompt testuale, quali potenzialità si celano per gli artisti del futuro? Come si potranno utilizzare questi strumenti per creare opere d'arte capace di spingersi oltre i limiti del possibile?

In conclusione, stiamo assistendo all'avvento di un nuovo mondo, in cui la linea tra reale e virtuale, tra verità e creazione artistica, diventa sempre più sottile. Nuove possibilità, ma anche nuove sfide. Sarà fondamentale imparare a navigare in questo mare di possibilità, con la consapevolezza che ciò che vediamo potrebbe non essere sempre ciò che sembra.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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