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La teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner

Implicazioni pedagogiche e applicazioni in ambito scolastico

di Francesco Pungitore*

 

L'intelligenza è un concetto tanto affascinante quanto complesso che ha stimolato il dibattito e la riflessione in numerosi campi del sapere, da quello scientifico a quello psicologico, fino a quello filosofico. Nel corso dei secoli, l'interpretazione di cosa sia realmente l'intelligenza è cambiata e si è evoluta, riflettendo i diversi punti di vista culturali e scientifici.

In termini strettamente biologici e neuroscientifici, l'intelligenza è stata spesso correlata con il funzionamento del cervello, con l'ipotesi che una maggiore attività cerebrale o una particolare struttura del cervello possano essere indicativi di un'intelligenza superiore. Oggi, i neuroscienziati sottolineano la plasticità del cervello e la sua capacità di apprendere e adattarsi come elementi chiave dell'intelligenza.

In ambito filosofico, l'intelligenza è stata spesso collegata alla capacità di ragionamento astratto, di introspezione e di consapevolezza. Inoltre, alcune correnti filosofiche sottolineano l'importanza dell'intelligenza emotiva e sociale, ovvero la capacità di comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri.

In breve, l'intelligenza è un fenomeno complesso e multidimensionale che non può essere pienamente compreso attraverso una singola prospettiva. Continua a rappresentare un fertile campo di studio e di discussione, sia per la sua rilevanza pratica nella vita quotidiana che per le sue implicazioni più ampie sulla nostra comprensione della mente umana.

Dal punto di vista psicologico, l'intelligenza è generalmente vista come la capacità di apprendere, di risolvere problemi e di adattarsi a nuove situazioni. Qui entra in gioco la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner, che sostiene l'esistenza di diverse forme di intelligenza, ognuna relativa a un differente ambito della vita e delle competenze umane.

Questa teoria è stata formulata da Howard Gardner, uno psicologo statunitense, che nel 1983 ha proposto una visione innovativa dell'intelligenza dopo numerosi anni di studi. Secondo Gardner, l'intelligenza si divide in diverse tipologie e, nel corso degli anni, ha aggiunto ulteriori categorie fino ad arrivare a un totale di nove tipi di intelligenza.

Intelligenza: unicità e multidimensionalità

Tutti noi sappiamo che l'intelligenza non è una caratteristica unidimensionale. Basta osservare i bambini a scuola per vedere le loro varie attitudini e i diversi comportamenti. Alcuni mostrano una predisposizione per le materie scientifiche, essendo molto più abili in matematica, mentre altri hanno capacità linguistiche più sviluppate, risaltando nell'esposizione. Altri ancora potrebbero essere meglio predisposti alla musica o allo sport, evidenziando la multidimensionalità dell'intelligenza che ci differenzia e ci rende unici.

 

Il dibattito: genetica o acquisizione?

È un dibattito aperto se l'intelligenza sia da considerarsi, semplicemente, una predisposizione genetica innata, oppure se determinate caratteristiche dell'intelligenza possano essere acquisite e migliorate con l'esperienza e l'esercizio. In realtà, entrambe le posizioni hanno validità. Noi siamo sicuramente predisposti e abbiamo delle attitudini particolari, ma con l'esercizio possiamo allenarci e migliorare sia i nostri punti di forza che le intelligenze che potremmo non avere di base.

 

Le nove “intelligenze” di Gardner

Ecco le nove categorie o tipi di intelligenza delineate da Gardner nei suoi studi.

  1. Linguistica: l'abilità di usare il linguaggio in modo efficace per comunicare.
  2. Logico-Matematica: una abilità particolarmente evidente in chi studia le facoltà scientifiche.
  3. Spaziale: l'abilità di percepire e visualizzare il mondo e di saperlo reinterpretare.
  4. Corporeo-Cinestesica: la capacità di utilizzare il proprio corpo per esprimere sentimenti e idee.
  5. Musicale: la capacità di percepire e produrre musica.
  6. Sociale o Interpersonale: l'abilità di entrare in contatto con gli altri e di essere empatici.
  7. Intrapersonale: l'abilità di conoscere se stessi e di entrare in contatto con le proprie emozioni.
  8. Naturalistica: la capacità di riconoscere e classificare ciò che esiste e che percepiamo in natura.
  9. Esistenziale: quell'intelligenza che ci spinge a cercare risposte ai grandi quesiti esistenziali.

 

Le implicazioni della teoria delle “intelligenze multiple”

La teoria di Gardner è molto interessante perché ci aiuta a riflettere sui nostri punti di forza e su ciò che possiamo migliorare. Inoltre, ha importanti implicazioni pedagogiche che possono essere applicate in ambito scolastico. Ognuno di noi è dotato di una o più intelligenze e, con l'esercizio, possiamo affinare le abilità e migliorare sia i nostri punti di forza che quelli deboli.

Migliorare o potenziare le nove intelligenze di Gardner richiede un approccio olistico che consideri ogni tipo di intelligenza come una competenza che può essere affinata attraverso l'apprendimento e la pratica.

Attraverso attività di lettura, scrittura e ascolto, si può sviluppare e potenziare l'intelligenza linguistica. La proposta di vari generi letterari può arricchire il vocabolario e migliorare la capacità di comprendere e utilizzare il linguaggio.

Problemi, puzzle, giochi possono aiutare a sviluppare le competenze logico-matematiche. È importante incoraggiare un approccio di problem-solving, piuttosto che focalizzarsi solo sulla correttezza della soluzione.

Per potenziare l’intelligenza spaziale, si può incoraggiare la creazione di modelli tridimensionali, la pittura, il disegno o l'utilizzo di software di progettazione grafica. Anche le attività di orientamento o l'esplorazione della natura possono essere utili.

Attraverso lo sport, la danza o il teatro si può allenare l’intelligenza corporeo-cinestesica. Si possono anche utilizzare attività didattiche che richiedono movimento, come apprendimento attraverso role-play o esercizi di mimica.

L'ascolto attivo di musica, la pratica di uno strumento musicale, o la partecipazione a un coro o a una banda, possono sviluppare queste competenze.

Per potenziare l’intelligenza interpersonale (sociale), si possono promuovere attività di gruppo, discussioni in classe, progetti di servizio comunitario o attività di role-play che richiedono empatia e comprensione delle emozioni altrui.

L’intelligenza intrapersonale può essere sviluppata attraverso la meditazione, il diario di scrittura, l'auto-riflessione e l'autovalutazione.

Le escursioni, la cura di un giardino o di piante in casa, o l'osservazione e l'identificazione di animali e piante possono contribuire a sviluppare l’intelligenza naturalistica.

Le discussioni su questioni filosofiche, etiche o spirituali possono contribuire a potenziare l'intelligenza esistenziale. La lettura di testi filosofici o la pratica della meditazione possono anche aiutare a sviluppare una comprensione più profonda della propria esistenza.

Nell'ambito didattico, dunque, l'approccio più efficace è personalizzare l'apprendimento in base ai punti di forza di ciascuno studente. Identificare il tipo di intelligenza predominante può aiutare a creare un piano di apprendimento che sfrutti le specifiche competenze, mentre si lavora anche per sviluppare le aree con minore predisposizione.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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