di Francesco Pungitore*
Friedrich Nietzsche, filosofo tedesco vissuto tra il 1844 e il 1900, ha influenzato profondamente molte correnti filosofiche e psicologiche del XX secolo, tra cui l'esistenzialismo e la logoterapia.
In primo luogo, Nietzsche ha anticipato molte delle tematiche chiave dell'esistenzialismo, movimento filosofico che si sviluppò nella prima metà del XX secolo. In particolare, Nietzsche ha messo in discussione la concezione tradizionale di un Dio trascendente e ha proposto una visione dell'uomo come creatore dei propri valori, in grado di superare il nichilismo e di vivere una vita autentica.
Questo concetto di “vita autentica” è centrale nell'esistenzialismo, dove viene enfatizzata la necessità di scegliere e di agire in modo responsabile, nonostante l'assenza di certezze e di valori assoluti.
Inoltre, Nietzsche ha sviluppato la sua teoria del “superuomo” che non ha nulla a che vedere con la distorta interpretazione politica del concetto in questione. Il “superuomo” è un individuo capace di superare i limiti imposti dalla morale tradizionale e di creare i propri valori in modo autonomo.
Una teoria spesso fraintesa, in quanto associata alla concezione di un individuo superiore dal punto di vista biologico o razziale. In realtà, il concetto di “superuomo” è legato alla sfida lanciata dalla filosofia di Nietzsche alla morale tradizionale e alle concezioni tradizionali di bene e male.
Per Nietzsche, la morale tradizionale è caratterizzata dalla presenza di valori imposti dall'esterno e accettati senza una vera e propria riflessione critica. Questi valori sono basati su principi religiosi, sociali o culturali (sovrastrutture ideologiche, per usare una terminologia cara a Marx) e vengono considerati assoluti e universali, ma in realtà sono arbitrari e spesso contraddittori.
Il “superuomo” rappresenta l'individuo capace di superare i limiti imposti dalla morale tradizionale e di creare i propri valori in modo autonomo. Ciò significa che l'individuo deve essere in grado di “svelare” la vacuità di principi tradizionali che non hanno fondamento né logico né scientifico e di trovare nuove forme di significato e di realizzazione nella propria vita.
L'idea di superamento della morale tradizionale si lega strettamente alla concezione di “amor fati” di Nietzsche, che consiste nell'accettazione e nell'abbraccio del proprio destino, senza rimpianti né risentimenti. L'”amor fati” è quindi una sfida alla concezione tradizionale di sofferenza e di dolore, e rappresenta una via per la creazione di nuovi valori e di una nuova visione della vita.
Questo concetto ha influenzato profondamente la filosofia dell'esistenzialismo, in particolare l'opera di Jean-Paul Sartre, che ha proposto una visione simile dell'uomo come “progetto in fieri”, capace di creare sé stesso attraverso le proprie scelte.
Particolarmente interessante, a tale proposito, è l’interpretazione del concetto di “superuomo” secondo il filosofo italiano Massimo Cacciari.
Secondo Cacciari, il “superuomo” di Nietzsche è un'immagine simbolica dell'umanità in grado di superare i propri limiti e di creare nuove forme di vita e di significato.
In questo senso, il “superuomo” rappresenta un'idea di trascendenza, che va oltre le concezioni tradizionali di bene e male e che permette all'individuo di superare la propria condizione umana, spesso caratterizzata dalla sofferenza e dalla fragilità.
Secondo Cacciari, pertanto, il “superuomo” di Nietzsche rappresenta una sfida alla morale tradizionale che viene vista come una forma di oppressione dell'individuo. Il superamento della morale tradizionale implica la creazione di nuovi valori e di una nuova visione della vita, basata sulla libertà e sull'autonomia dell'individuo.
Inoltre, Cacciari sottolinea l'importanza dell'idea di “volontà di potenza” in Nietzsche, che rappresenta la forza interiore che spinge l'individuo a superare i propri limiti e a cercare nuove forme di realizzazione nella propria vita.
Nietzsche, Frankl e la logoterapia
Questo insieme di concetti, ripresi in premessa, è fondamentale per capire perché la filosofia di Nietzsche ha avuto un impatto significativo anche sulla logoterapia, la scuola di psicoterapia sviluppata da Viktor Frankl.
La logoterapia si basa, infatti, sulla convinzione che l'essere umano cerca costantemente un significato nella propria vita, e che tale ricerca può aiutare a superare le difficoltà e a trovare la felicità e il benessere personale.
Questo concetto di ricerca del significato, come abbiamo visto, è ben presente anche nella filosofia di Nietzsche che ha enfatizzato l'importanza di trovare un senso nella propria vita, nonostante la presenza del dolore e della sofferenza.
Inoltre, la logoterapia si basa sulla libertà di scelta, una concezione che Nietzsche ha anticipato nel suo concetto di “volontà di potenza”, ovvero la capacità dell'individuo di scegliere e di agire in modo autonomo. La logoterapia sottolinea anche l'importanza del supporto sociale, un concetto che Nietzsche ha sviluppato attraverso la citata teoria dell'”amor fati”, ovvero l'accettazione della propria vita e delle proprie scelte.
In sintesi, Friedrich Nietzsche ha influenzato profondamente l'esistenzialismo e la logoterapia, movimenti filosofici e psicologici che sottolineano l'importanza della ricerca del significato e della libertà di scelta nell'esperienza umana. La sua filosofia ha fornito una base teorica solida per la creazione di modelli terapeutici come la logoterapia, che si basano sulla convinzione che l'essere umano è in grado di superare le difficoltà e di trovare il significato nella propria vita.
Riassumendo:
Diversi studi hanno esplorato il rapporto tra la filosofia di Nietzsche e la logoterapia.
Secondo una ricerca condotta da Alfried Längle e citata in “Nietzsche and Existentialist Psychology” di Delaney e Längle, “l'approccio di Nietzsche alla vita e alla sofferenza si sovrappone in modo significativo con quello della logoterapia, in particolare con il concetto di ricerca di senso e di attaccamento alla vita”.
In “Nietzsche's Will to Power and the Psychology of the Self” di Merold Westphal, l'autore afferma che “la filosofia di Nietzsche può essere vista come una forma di psicologia del sé, che si concentra sulla comprensione della natura del desiderio umano, della volontà di potenza e del senso di realizzazione”.
In “The Will to Meaning: Foundations and Applications of Logotherapy” di Viktor Frankl, lo psicoterapeuta austriaco scrive: “La mia filosofia esistenziale, e in particolare la logoterapia, è stata influenzata dalla filosofia di Nietzsche e dalla sua enfasi sulla volontà di potenza e sulla ricerca di senso”. Per Nietzsche, infatti, la “volontà di potenza” è la forza interiore che spinge l'individuo a perseguire i propri obiettivi e a superare le difficoltà della vita. Questo concetto è stato adottato da Frankl nella sua teoria della logoterapia, dove la “volontà di significato” rappresenta la forza interiore che spinge l'individuo a cercare un senso nella propria vita, nonostante le difficoltà e il dolore. Il concetto di “volontà di significato” è centrale nella logoterapia di Viktor Frankl. Questa teoria si basa sulla convinzione che l'essere umano cerca costantemente un significato nella propria vita, e che tale ricerca può aiutare a superare le difficoltà e a trovare la felicità e il benessere personale.
La volontà di significato
La “volontà di significato”, come abbiamo visto, rappresenta la forza interiore che spinge l'individuo a cercare un senso nella propria vita, nonostante le difficoltà e il dolore. Secondo Frankl, questa volontà di significato può essere sviluppata attraverso tre vie principali.
Applicando questo concetto alla pratica clinica, la logoterapia sostiene che l'individuo deve imparare a cercare il significato nella propria vita per superare le difficoltà e le sfide dell'esistenza. Ad esempio, un paziente che sta affrontando una malattia o una perdita può trovare un significato nella propria vita attraverso l'amore della famiglia, la fede religiosa, o il lavoro, o il volontariato.
Inoltre, la logoterapia sottolinea l'importanza dell'empatia e dell'ascolto attivo da parte del terapeuta, che può aiutare il paziente a scoprire il significato nascosto dietro alle difficoltà che sta affrontando. In questo senso, la logoterapia si differenzia da altre forme di terapia, in cui l'accento è posto sulla guarigione delle malattie o delle disfunzioni.
In sintesi, la “volontà di significato” rappresenta il motore principale della logoterapia, che si basa sulla ricerca del significato come aspetto fondamentale dell'esperienza umana. L'applicazione pratica di questo concetto nella pratica clinica si basa sull'idea che la ricerca del significato può aiutare l'individuo a superare le difficoltà e a trovare la felicità e il benessere personale.
In “Nietzsche and the Shadow of God: Studies in Philosophical Theology” di Peter L. P. Simpson, l'autore sostiene che “la filosofia di Nietzsche ha fornito importanti contributi alla comprensione dell'uomo come un essere in cerca di senso e di significato, un tema che è centrale nella logoterapia di Frankl”.
In generale, gli autori e gli studiosi hanno riconosciuto l'influenza della filosofia di Nietzsche sulla logoterapia e hanno evidenziato la convergenza tra le due scuole di pensiero sulla ricerca del significato e sulla libertà di scelta come aspetti fondamentali dell'esperienza umana.
*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione, con perfezionamento post laurea in Tecnologie per l'Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale
Una bibliografia sull'argomento (rapporto tra Nietzsche e la logoterapia di Viktor Frankl):
Libri di Massimo Cacciari su Friedrich Nietzsche: