di Francesco Pungitore*
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato una serie di iniziative volte a potenziare l'adozione dell'intelligenza artificiale da parte del governo federale. Tra le azioni principali, spicca la creazione di un portale dedicato all'occupazione sul sito ufficiale del governo americano AI.gov. L'obiettivo è attrarre un numero maggiore di esperti e ricercatori dotati di competenze nell'ambito tecnologico, per far fronte alle sfide poste dall'IA e garantire che gli Stati Uniti siano leader in questa tecnologia. Un'altra iniziativa importante è l'istituzione di un nuovo programma formativo, che mira all'assunzione di cinquecento ricercatori nel settore dell'IA entro il 2025. Questo programma rappresenta un passo fondamentale per garantire che il governo federale disponga delle competenze necessarie per sfruttare appieno le potenzialità dell'intelligenza artificiale. Il governo americano sta lavorando per attrarre talenti nel campo dell'IA negli Stati Uniti, attraverso modifiche alla politica sull'immigrazione. Ad esempio, è stata proposta la possibilità per i lavoratori immigrati di rinnovare i loro visti negli Stati Uniti, evitando così che molti studenti di scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) debbano fare viaggi nei loro paesi d'origine per ottenere l'approvazione dei documenti. Queste iniziative dimostrano l'impegno del governo americano nel promuovere l'IA e nel garantire che gli Stati Uniti siano all'avanguardia in questo settore.
Il ritardo europeo
L'Unione Europea si trova in una posizione di notevole ritardo sia rispetto agli Stati Uniti che alla Cina nella corsa tecnologica legata all'intelligenza artificiale. Mentre gli States hanno investito 50 miliardi di dollari e il gigante asiatico 10 miliardi nel 2022, l'Ue è ferma a soli 5 miliardi. Questo divario è motivo di preoccupazione.
Il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha recentemente sottolineato la rilevanza dell'IA per garantire la sovranità e l'indipendenza dell'Europa. Ha anche evidenziato la necessità di creare un mercato dei capitali europei per finanziare investimenti significativi in questo settore. Anche il ministro delle Imprese del governo italiano, Adolfo Urso, e il vice cancelliere e ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, hanno sottolineato la necessità di una normativa favorevole all'innovazione in materia di IA. La preoccupazione è che, senza un impegno significativo e tempestivo in termini di investimenti e regolamentazione, l'UE possa trovarsi in una posizione marginale nella sfida tecnologica globale.
La sfida italiana
L'Italia sta cercando di recuperare il gap nel settore dell'intelligenza artificiale con l'istituzione di centro nazionale di ricerca a Torino. Il nuovo polo tecnologico sarà gestito dai ministeri dell’Università e dell’Economia e dello Sviluppo Economico e avrà un finanziamento di 20 milioni di euro all'anno. L'annuncio è stato fatto dal ministro Adolfo Urso nel corso dell’apertura dell’anno accademico del Politecnico di Torino.
Il centro nazionale IA di Torino rappresenta una svolta importante per la città e per il Paese. Sarà dedicato principalmente all'automotive e all'aerospazio, ma sarà anche aperto ad altri temi. L'obiettivo è quello di guidare un processo di trasformazione e innovazione, sfruttando le competenze e le risorse disponibili sul territorio.
La struttura sarà, dunque, un luogo di incontro e collaborazione tra ricercatori, studenti e imprese, con l'obiettivo di sviluppare nuove tecnologie e soluzioni innovative nel campo dell'intelligenza artificiale. La città di Torino, con la sua tradizione industriale, si candida a diventare un punto di riferimento nel settore dell'IA, contribuendo a consolidare la posizione dell'Italia nella sfida tecnologica globale.
*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale