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Emergenza salute mentale: è ora di introdurre uno psicologo in ogni scuola

L'Italia è l'ultimo Paese europeo a non avere questa figura strutturale nel sistema d’istruzione, è ora di cambiare

di Francesco Pungitore*

 

Nel mezzo della pandemia, il disagio psicologico tra gli adolescenti italiani è aumentato vertiginosamente, con un crescente bisogno di supporto per la salute mentale nelle scuole. Nonostante l'urgenza della situazione, l'Italia rimane l'unico Paese europeo a non avere uno psicologo come parte integrante del sistema scolastico. 

Secondo l'indagine “Chiedimi come sto”, il 91 per cento degli studenti delle superiori e delle università vorrebbe il supporto di esperti negli istituti. I dati rivelano un aumento preoccupante del disagio tra i giovani italiani, acuito dalle restrizioni pandemiche. Il 76 per cento ha sperimentato noia durante il periodo pandemico, mentre il 59 per cento ha provato ansia e il 57 per cento solitudine. Inoltre, il 28 per cento del campione ha sofferto di disturbi alimentari e il 14,5 per cento di autolesionismo. Numeri che si riflettono sulla scuola di oggi.

L'Italia ha bisogno di un sistema scolastico che affronti il fortissimo disagio psicologico avvertito dagli studenti. L'introduzione degli psicologi scolastici, non a sportello, ma quotidianamente in servizio in ogni istituto, sarebbe un passo fondamentale per migliorare il benessere degli adolescenti e affrontare i problemi di salute mentale che affliggono questa fascia d'età.

Studi recenti mostrano che il 20-25 per cento dei bambini e degli adolescenti italiani manifesta segni di disturbi d'ansia e depressione, mentre i disturbi neuropsichici sono in costante aumento. Nonostante ciò, le risorse dei servizi di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza continuano a diminuire, con situazioni urgenti che spesso non riescono a trovare un ricovero adeguato.

Tra le cause principali del malessere psicologico, i giovani hanno identificato la pandemia (88 per cento), le liti familiari (87 per cento) e la stessa scuola (84 per cento). Quasi il 40 per cento degli adolescenti conosce un coetaneo che pratica l'autolesionismo, e il 58 per cento ritiene importante ricorrere all'aiuto di uno specialista per affrontare i problemi di salute mentale.

L'introduzione di psicologi scolastici rappresenterebbe un importante passo avanti nella lotta contro i problemi di salute mentale tra gli adolescenti. Questi professionisti potrebbero fornire supporto costante, quotidiano e di qualità per gli studenti, contribuendo a creare un ambiente-aula più sano e inclusivo. Inoltre, gli psicologi scolastici potrebbero lavorare in collaborazione con insegnanti, genitori e altri professionisti del settore per identificare e affrontare tempestivamente i primi sintomi di disagio, riducendo il rischio di complicazioni a lungo termine.

Il coinvolgimento delle famiglie, delle scuole e del sistema sanitario nel sostegno alla salute mentale degli adolescenti è fondamentale per garantire il loro benessere e successo accademico. L'approvazione di un disegno di legge per l'introduzione di presidi psicologici nelle scuole e università italiane, peraltro già proposto dall'Unione degli Universitari (Udu) e dalla Rete degli Studenti Medi, sarebbe un passo significativo verso il riconoscimento e la tutela della salute mentale come diritto fondamentale per tutti gli studenti.

In conclusione, l'attuale emergenza sanitaria legata ai disturbi neuropsichici tra gli adolescenti italiani richiede un intervento rapido ed efficace. L'introduzione di psicologi nelle scuole italiane come figure fisse di riferimento è una proposta concreta che potrebbe contribuire a migliorare significativamente la situazione, offrendo un supporto adeguato e tempestivo ai giovani in difficoltà e garantendo un futuro migliore per le nuove generazioni.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

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