Di seguito, presentiamo l'intervento integrale del prof. Francesco Pungitore, tenuto in occasione dell'evento “Naturium Cultura 2023”. La manifestazione, che ha avuto luogo il 24 agosto a Soverato, in Calabria, ha riunito eminenti figure del mondo imprenditoriale e della cultura, per discutere temi cruciali legati all'innovazione, al lavoro e al futuro. Al fianco di personalità di spicco come Giuseppe Stigliano, manager internazionale di grande successo, e Bernard Dika, Portavoce del Presidente della Regione Toscana, il prof. Pungitore ha offerto una profonda riflessione sull'Intelligenza Artificiale, esplorando il percorso dalla paura iniziale alla comprensione e alla consapevolezza necessaria per guidare responsabilmente il cambiamento tecnologico già in atto. Il suo discorso, ricco di spunti e visioni, rappresenta un contributo essenziale al dibattito in corso su come l'umanità può e deve affrontare le sfide e le opportunità presentate dall'era digitale.
Sono onorato di essere qui stasera, al fianco di figure di spicco come Giuseppe Stigliano e Bernard Dika, per discutere un tema tanto affascinante quanto complesso: l'Intelligenza Artificiale. Ringrazio per l'infaticabile impegno culturale Giovanni Sgrò e Roberta Ussia e mi complimento per l'organizzazione dell'evento.
Amici o nemici?
Iniziamo con una parola che ha spesso accompagnato il discorso sull'IA: la “paura”. Una paura alimentata, in molti casi, da notizie sbagliate e distorte diffuse dai media. Immagini di robot che prendono il sopravvento, scenari apocalittici dove le macchine sostituiscono l'uomo in ogni ambito. Ma quanto di tutto ciò è realtà e quanto è finzione?
Cos'è l'Intelligenza Artificiale (IA)?
L'Intelligenza Artificiale (IA) è un ramo della scienza informatica che si concentra sulla creazione di sistemi capaci di eseguire compiti che richiedono l'intelligenza umana. Questi compiti includono l'apprendimento, il ragionamento, la risoluzione di problemi, la percezione e l'interazione linguistica. L'IA utilizza algoritmi e modelli matematici per simulare aspetti dell'intelligenza umana, e può essere suddivisa in due categorie principali: l'IA debole, che è progettata e addestrata per un compito specifico, e l'IA forte, che possiede una consapevolezza e un'intelligenza generalizzata simile a quella umana.
IA Generativa: ChatGPT e Midjourney
L'IA generativa rappresenta una sottocategoria dell'Intelligenza Artificiale che si concentra sulla creazione di contenuti, come testo, immagini o musica. Due esempi notevoli di IA generativa sono ChatGPT e Midjourney.
ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI, addestrato su vasti dataset di testo, che può generare risposte coerenti e pertinenti a domande o prompt specifici.
Midjourney, d'altra parte, è un modello che può generare immagini a partire da descrizioni testuali. Ad esempio, se gli si chiede di creare un'immagine di un “gatto a forma di cubo”, Midjourney può produrre un'immagine che rappresenta esattamente quella strana combinazione. Entrambi questi modelli rappresentano passi avanti significativi nella capacità delle macchine di generare contenuti creativi e complessi, aprendo nuove frontiere nelle applicazioni dell'IA.
Il cambiamento ontologico
Questa tecnologia cambierà il mondo? La risposta è un inequivocabile sì. Ri-ontologizza il nostro mondo. Modifica la realtà. Lo sta già facendo nel campo della interazione comunicativa, ma non solo.
L'IA non solo cambia il nostro mondo concettuale, ma anche la realtà fisica. Con l'Internet delle Cose e l'automazione, stiamo già entrando in un'era in cui gli oggetti fisici sono integrati con l'Intelligenza Artificiale, cambiando il modo in cui interagiamo con il mondo materiale.
L'IA sta trasformando il modo in cui acquisiamo e interpretiamo la conoscenza. Con l'uso di algoritmi e analisi dei dati, possiamo ora scoprire schemi e relazioni che erano precedentemente inaccessibili. Questo non solo accelera la scoperta ma cambia anche la natura stessa di ciò che consideriamo conoscenza.
Con l'avvento di chatbot e assistenti virtuali, l'IA sta cambiando il modo in cui interagiamo gli uni con gli altri e con la tecnologia. Questo può avere implicazioni profonde sulla nostra comprensione dell'empatia, della comunicazione e delle relazioni interpersonali.
Il cambiamento nella nostra quotidianità
L’IA impatterà su lavoro, servizi, scuola? Ancora una volta, la risposta è sì. L'Intelligenza Artificiale sta già trasformando numerosi settori, dalla medicina all'industria automobilistica, dall'istruzione all'assistenza clienti. I grandi Paesi del mondo stanno riconoscendo il potenziale rivoluzionario dell'IA e stanno investendo massicciamente in questa tecnologia. Si stima che gli investimenti globali in IA raggiungeranno cifre miliardarie nei prossimi anni. Gli Stati Uniti e la Cina sono attualmente in prima linea in questa rivoluzione tecnologica, guidando sia in termini di innovazione che di investimenti. Tuttavia, anche altre nazioni stanno accelerando i loro sforzi, consapevoli che chi dominerà l'IA avrà un vantaggio significativo in termini economici, tecnologici e strategici nel panorama globale del XXI secolo.
Dalla paura alla consapevolezza
E allora torniamo alla paura che è una reazione naturale all'ignoto, ma è nostro dovere, come società, come educatori, come classe dirigente, trasformare quella paura in comprensione e consapevolezza.
L'Intelligenza Artificiale non è un nemico, né un sostituto dell'essere umano. È uno strumento, una tecnologia che può amplificare le nostre capacità, risolvere problemi complessi e aprire nuove frontiere di conoscenza e innovazione.
Educazione, istruzione e nuove competenze
E qui arriviamo al cuore del nostro discorso: educazione e istruzione. Dobbiamo insegnare alle nuove generazioni a utilizzare l'IA, a comprenderla, a integrarla nella loro vita in modo etico e responsabile.
Questo significa introdurre nelle scuole nuove competenze come il pensiero critico, la capacità di programmazione, l'etica dell'IA. Significa preparare i nostri giovani a un mondo in cui l'Intelligenza Artificiale sarà una presenza costante, non come minaccia, ma come alleato.
Cambiamento e responsabilità
Siamo di fronte a un cambiamento epocale. Un cambiamento che possiamo scegliere di governare o di subire. La scelta è nostra.
Governare significa prendere le redini dell'innovazione, guidare il progresso in modo che sia equo, inclusivo, democratico, sostenibile. Significa creare un futuro in cui l'Intelligenza Artificiale sia al servizio dell'umanità nella sua interezza.
Le sfide etiche
Le sfide etiche dell'Intelligenza Artificiale sono tra gli aspetti più dibattuti e complessi dell'odierna rivoluzione tecnologica. L'IA, con la sua capacità di prendere decisioni e agire in modo autonomo, solleva questioni profonde riguardo a responsabilità, equità, trasparenza e privacy. Ad esempio, come possiamo garantire che gli algoritmi non perpetuino o addirittura accentuino pregiudizi e discriminazioni esistenti? Chi è responsabile quando un sistema di IA commette un errore che ha conseguenze gravi, come nel caso delle auto a guida autonoma? Come possiamo assicurarci che l'IA rispetti i diritti e le libertà individuali, specialmente in termini di privacy dei dati? E infine, come possiamo garantire che l'IA sia utilizzata per il bene comune e non per scopi manipolativi? Queste sono solo alcune delle domande etiche che richiedono un'attenta riflessione, una regolamentazione chiara e una collaborazione tra scienziati, legislatori, filosofi ed esperti di etica per garantire che l'IA sia sviluppata e implementata in modo responsabile e benefico per l'umanità.
Conclusioni
In conclusione, l'Intelligenza Artificiale non è qualcosa da temere, ma da comprendere, da abbracciare con consapevolezza e responsabilità.
La strada è lunga, e le sfide sono molte, ma sono convinto che, con l'impegno di tutti, possiamo trasformare la paura in opportunità, l'ignoranza in conoscenza, l'incertezza in un futuro di progresso.
Marie Curie ha detto: “Nulla nella vita è da temere, è solo da comprendere. Ora è il momento di comprendere più, in modo da temere meno”.
Prof. Francesco Pungitore
Giornalista professionista
Docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione
Direttore tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale