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Cala su Hollywood l'ombra dell'IA 

I lavoratori dell'industria cinematografica si mobilitano: scioperi per salvare i posti di lavoro

di Francesco Pungitore*

 

Hollywood, l'emblema dell'intrattenimento mondiale, si trova a fronteggiare una sfida senza precedenti: la crescente presenza dell'intelligenza artificiale (IA) nel settore cinematografico. Le tensioni sono esplose nelle ultime sei settimane, portando gli sceneggiatori a indire uno sciopero, seguiti da attori e registi, il tutto in uno scenario dove la paura dell'innovazione alimenta la mobilitazione.

Gli 11.500 membri della Writers Guild of America, in sciopero dal 2 maggio, non solo chiedono maggiori compensi e migliori condizioni lavorative, ma esigono soprattutto la garanzia che l'IA non prenda il loro posto. La paura, infatti, è che la prossima stagione di “The Diplomat” o il futuro film di Martin Scorsese vengano scritti da un algoritmo piuttosto che da un autore umano. Le tensioni hanno coinvolto non solo gli sceneggiatori emergenti, ma anche figure di spicco come Tony Kushner, sceneggiatore dell'ultimo film di Steven Spielberg “The Fabelmans”, mettendo in stand-by numerosi show televisivi.

La Sag-Aftra, sindacato che rappresenta 160mila attori, giornalisti televisivi, annunciatori e controfigure, ha ricevuto il mandato per proclamare uno sciopero con una stragrande maggioranza del 98% dei voti. Questo è un segnale forte della preoccupazione della categoria nei confronti del ruolo sempre più preponderante dell'IA. D'altra parte, la Directors Guild of America ha raggiunto un accordo definito “storico”, ottenendo la garanzia che l'IA non possa sostituire i membri del sindacato.

La presenza crescente dell'intelligenza artificiale nel settore cinematografico sottolinea un cambiamento radicale nel mondo del lavoro. Le preoccupazioni che ne derivano aprono la strada verso una necessaria e responsabile transizione verso l'innovazione. Questa rivoluzione dell'IA, se gestita con attenzione, può portare a opportunità inaspettate e creare nuove modalità di creazione e produzione cinematografica. La sfida, quindi, sarà armonizzare la rivoluzione dell'IA con i diritti dei lavoratori, assicurando che l'innovazione non soppianti la creatività e l'unicità umana.

Ma intanto la situazione a Hollywood resta incerta e continua ad evolversi, ma una cosa è chiara: fino a quando sceneggiatori e attori non avranno la stessa certezza ottenuta dai registi, Hollywood resterà in stato di agitazione.

 

Verso l’interazione uomo-macchina: una nuova era

L'intelligenza artificiale sta trasformando il modo in cui lavoriamo, rivoluzionando l'interazione tra esseri umani e macchine. La crescente presenza di macchine intelligenti nei luoghi di lavoro sta sfumando i tradizionali confini dei ruoli occupazionali, richiedendo una nuova concezione delle competenze e delle abilità.

Il lavoro del futuro non vedrà solo l'automazione di compiti ripetitivi o l'uso di algoritmi per analizzare grandi quantità di dati. Sempre più, ci aspettiamo che gli umani collaborino con l'IA, piuttosto che essere semplicemente sostituiti da essa. Questo significa che i lavoratori dovranno essere in grado di comprendere, utilizzare e, in alcuni casi, guidare le macchine intelligenti.

Questa crescente interazione uomo-macchina richiederà una maggiore alfabetizzazione digitale e la capacità di lavorare in maniera trasversale tra diversi campi. Ad esempio, un marketer potrebbe dover comprendere le basi del machine learning per ottimizzare una campagna pubblicitaria, mentre un medico potrebbe utilizzare l'IA per aiutare a diagnosticare e trattare le malattie.

Inoltre, con l'IA che si fa carico di compiti più meccanici e ripetitivi, gli esseri umani avranno l'opportunità di concentrarsi su aspetti del lavoro che richiedono creatività, pensiero critico, empatia e abilità interpersonali - competenze uniche e inimitabili, per ora, dell'essere umano.

È importante, tuttavia, che questa transizione sia gestita in maniera responsabile e inclusiva. L'accesso all'istruzione e alla formazione deve essere garantito a tutti i lavoratori, per assicurare che nessuno sia lasciato indietro in questa rapida marcia verso l'innovazione. Solo attraverso una gestione etica ed equa di questa rivoluzione, l'intelligenza artificiale potrà veramente diventare un'alleata dell'umanità piuttosto che una minaccia.

 

L'intelligenza artificiale sulla scena

Tornado al mondo del cinema, le preoccupazioni attuali a Hollywood riflettono un dilemma più ampio riguardante l'intersezione tra IA e creatività. Tuttavia, il mondo del cinema ha già iniziato ad esplorare le potenzialità dell'intelligenza artificiale, ed esempi di questa sperimentazione emergono con crescente frequenza.

Un caso notevole è quello del film “Sunspring” del 2016, interamente scritto da un'IA chiamata Benjamin. Anche se il risultato potrebbe essere visto come un curioso esperimento, ha aperto una nuova prospettiva sul ruolo potenziale dell'IA nella sceneggiatura. Altro esempio è l'uso dell'IA nella post-produzione, per migliorare l'editing o per creare effetti visivi più complessi e realistici.

Guardando al futuro, l'intelligenza artificiale potrebbe trasformare l'industria cinematografica in modi ancora più radicali. Ad esempio, potrebbe essere utilizzata per analizzare e prevedere le preferenze del pubblico, permettendo la creazione di film su misura per specifiche demografie o addirittura per singoli individui. Allo stesso modo, l'IA potrebbe essere utilizzata per creare personaggi CGI ultra-realistici, rendendo possibile la realizzazione di film con cast interamente digitali.

Tuttavia, come evidenziato dalle tensioni correnti a Hollywood, è cruciale che la transizione verso l'uso più esteso dell'IA sia gestita con attenzione. Mentre l'IA offre nuove opportunità per la creatività e l'innovazione, non dovrebbe mai sostituire il tocco umano che è al cuore del cinema.

La questione non è se l'intelligenza artificiale cambierà l'industria cinematografica - è già in corso - ma come gestiremo questo cambiamento. È fondamentale affrontare queste sfide in modo proattivo, guidando la rivoluzione dell'IA in modo responsabile per assicurarci che le macchine intelligenti si integrino con la creatività umana, piuttosto che sopprimerla. Come in tutti i settori, l'IA nel cinema dovrebbe essere un'alleata, non un antagonista.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche della Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale

 

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