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2024: l’anno della rivoluzione AI. E il 2025 promette ancora di più

Sistemi multisensoriali, strumenti creativi e futuri agenti AI: una tassonomia critica per organizzare il nostro cassetto di attrezzi tecnologici

di Francesco Pungitore*

 

Il 2024 si presenta come un punto di svolta storico. Nel corso dell’anno, l’Intelligenza Artificiale si è trasformata da risorsa accessoria a protagonista indiscussa della nostra vita quotidiana, accademica, professionale e creativa. Con oltre 300 milioni di utenti attivi globalmente, oggi ChatGPT non solo si conferma il modello di riferimento, ma rappresenta anche il paradigma di un’evoluzione tecnologica che il colosso OpenAI punta a perfezionare con il modello o3 e la nuova capacità multisensoriale, capace di integrare visione e audio. Tuttavia, la scena AI contemporanea è molto più articolata, dominata da strumenti che richiedono una classificazione razionale per massimizzarne l’utilità e il potenziale.

Gli LLM: al servizio dell’utente

Il primo cassetto di questa classificazione contiene i grandi modelli linguistici (LLM), il nucleo centrale dell’AI conversazionale. Questi modelli rappresentano un’ibridazione di potenza computazionale e ingegneria linguistica.

  • ChatGPT: ora multimodale, rappresenta l’avanguardia nella generazione testuale, nella risoluzione di problemi e nell’integrazione multisensoriale.
  • Claude 3.5: progettato per eccellere nella programmazione e nella creazione di applicazioni web, è un alleato indispensabile per i professionisti del digitale.
  • Google Gemini: nella sua versione 2.0 flash experimental, integra la capacità di visione, rendendolo uno strumento unico per l’analisi visiva e l’interazione con immagini.
  • Mistral AI con Flux1: forte nel testo ma anche nella generazione di immagini fotorealistiche, è una scelta ideale per chi ricerca alternative gratuite a ChatGPT.
  • Grok: il chatbot di Elon Musk si distingue per una maggiore libertà creativa, superando le restrizioni convenzionali in testi e immagini.
  • NotebookLM: una rivoluzione per la gestione delle fonti, capace di orchestrare fino a 300 risorse eterogenee e di creare isole di conoscenza personalizzate, particolarmente adatte alla ricerca accademica.

La multimedialità: l’officina della creatività

Il secondo cassetto accoglie gli strumenti dedicati alla produzione multimediale, con un focus sulla creatività e l’espressione artistica.

  • Canva: una piattaforma onnipresente per design grafici, infografiche e contenuti visivi, resa ancora più potente dalle sue funzionalità AI.
  • Ideogram: strumento potente e versatile per la creazione di loghi e brand identity.
  • Midjourney: la scelta prediletta per l’arte digitale e le immagini di alta qualità.
  • HeyGen: innovativo nella produzione di video personalizzati con avatar e cloni digitali.
  • Sora e Vidu: ideali per manipolare e riutilizzare clip cinematografiche.
  • ElevenLabs: una soluzione avanzata per l’editing vocale, che combina testo e audio in modo straordinariamente realistico.
  • Udio e Suno: strumenti che ridefiniscono la creazione musicale, dalla composizione di canzoni alla produzione di colonne sonore personalizzate.

Strumenti educativi: mappe concettuali e apprendimento

Nel contesto accademico, l’AI si pone come alleato fondamentale per l’organizzazione delle conoscenze.

  • Algor e Napkin: strumenti dedicati alla creazione di mappe concettuali e infografiche, essenziali per la sintesi e la visualizzazione delle informazioni.

Prospettive future: gli agenti AI

L’orizzonte dell’AI si espande con l’introduzione degli agenti AI, sistemi progettati non solo per rispondere ai prompt, ma per eseguire azioni complesse. Questi assistenti potranno gestire file, cartelle e documenti, ridefinendo l’automazione digitale. La visione futura include un’AI capace di orchestrare calendari, analizzare dataset complessi e ottimizzare processi come aggiornamenti software. Integrati con l’Internet of Things (IoT), tali agenti potranno trasformare ambienti professionali e domestici in ecosistemi autonomi, rendendo il nostro rapporto con la tecnologia sempre più simbiotico.

Impatto etico e ruolo umano

La rivoluzione dell’AI solleva, però, interrogativi etici e filosofici, invitando a riflettere sul ruolo dell’essere umano in un mondo sempre più dominato dagli algoritmi. Martin Heidegger avvertiva: “La tecnica è un modo di disvelare il mondo”, sottolineando l’importanza di mantenerne un controllo consapevole. L’AI è uno strumento straordinario, ma non sostituisce la capacità umana di dare significato, di immaginare un futuro carico di valore e di prendere decisioni critiche. In definitiva, l’AI è un mezzo per amplificare il potenziale umano, ma la responsabilità resta nelle mani di chi utilizza queste tecnologie.

Tuttavia, questa evoluzione tecnologica richiede una consapevolezza diffusa, una conoscenza approfondita e un dibattito aperto e partecipato. È fondamentale che la società intera si interroghi sugli impatti dell’AI, dal lavoro alle conseguenze sui contenuti diffusi online, promuovendo discussioni interdisciplinari che coinvolgano non solo esperti tecnici, ma anche cittadini comuni. Solo attraverso un confronto inclusivo e trasparente si potranno delineare le linee guida per un uso etico e responsabile dell’AI, preservando al contempo l’autonomia e la dignità umana. La tecnologia può arricchire l’umanità, ma solo se integrata con valori condivisi e un impegno collettivo.

 

*giornalista professionista, docente di Filosofia, Storia, Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione con Perfezionamento post-laurea in Tecnologie per l’Insegnamento e Master in Comunicazione Digitale. Direttore Tecnico dell’Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale

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