di Luca Tealdi
Un weekend in cui ha dimostrato di essere forte: veloce, rapido. Ha dimostrato di meritare di essere lì. La tappa di Misano del WorldSSP300 l’ha corsa con la grafica speciale del casco dedicata alla sua Romagna, al suo papà Alfredo. “Grazie Bà!”, la scritta “Romagna” e un sole splendente: il disegno perfetto in onore di una terra che si sta rialzando più forte di prima, in onore di chi lo sta supportando nell’inseguire il suo sogno.
Ha affrontato così il round dell’Emilia Romagna Alessandro Zanca, deciso a raccogliere i frutti del duro lavoro. Sin dalle libere del venerdì il diciannovenne del team #109 ha messo nero su bianco le sue intenzioni, mostrando un gran ritmo tra i cordoli del Marco Simoncelli. Settima posizione in FP1, tredicesima in FP2. Antipasto di quello che sarebbe successo durante il turno della Superpole: P2 alla fine della sessione. Prima fila conquistata con le unghie e con i denti e prima volta al parco chiuso, frutto del feeling indiscusso con la squadra e dell’incisività del rider di Rimini sul giro secco.
In gara 1, complice un problema ai freni, il numero diciannove non è riuscito a replicare quando fatto vedere nei turni di prove: è rimasto nel gruppone di testa tagliando il traguardo tredicesimo. Grazie al lavoro del team le noie tecniche sono poi state risolte e domenica, nella sessione mattutina del warm up, “Zanchino” ha fatto segnare il primo tempo, schierandosi in griglia fiducioso per la seconda manche del pomeriggio. Manche in cui ha lottato davanti, andando anche in testa, giocandosi le posizioni con i primissimi. Purtroppo, però, a quattro tornate dalla fine un contatto al curvone, mentre era secondo, lo ha costretto al ritiro: asta del cambio danneggiata.
Nonostante Zanca non abbia potuto arrivare dove avrebbe meritato, rimane la consapevolezza di aver dato tutto e di essere stato efficace per tutto il weekend. Per la verità, la velocità non è mai mancata dall’inizio della stagione: e allora, la strada è quella giusta, l’impegno c’è. È solo questione di tempo.