di Luca Tealdi
È incredibile tutto quello che ha passato Marc Márquez negli ultimi undici mesi: il brutto infortunio all’omero destro il 19 luglio 2020, la prima operazione dopo due giorni, il disperato tentativo di tornare in pista appena una settimana dopo andato male. Si ferma, la placca fissata nella spalla si rompe. Serve una seconda operazione. Poi arriva l’infezione. E allora Márquez viene operato un’altra volta, a dicembre 2020, la terza. Salta i test invernali e le prime due gare del mondiale. Marc torna in Portogallo, fa fatica, ma prende sempre più feeling. Sotto il diluvio di Le Mans prende la testa della corsa, furbissimo nell’eseguire la procedura del “flag to flag”. Marc va forte, fortissimo e sembra lanciato verso una vittoria che avrebbe dell’incredibile. Ma la pioggia lo tradisce e all’ultima curva finisce per terra. Si arriva in Italia, al Mugello. Il pilota spagnolo cade di nuovo, e cade ancora nel GP successivo, quello di Catalogna. Tre cadute consecutive, è la prima volta nella carriera su 211 GP. Márquez è però soddisfatto, perché nei sette giri corsi in Spagna prima di finire per terra si è risentito il "vero" Márquez, quello che ha vinto il titolo in MotoGP nell’anno di esordio.
Márquez e Sachsenring, un amore infinito
Si arriva in Germania, al Sachsenring: qui Márquez dal 2010 al 2019 è sempre partito dalla pole e ha sempre vinto. Ha all’attivo dieci vittorie consecutive di cui sette in Top Class. Parte la gara: il pilota della Honda, dalla quinta casella, si mette subito in testa e inizia a tirare. Gli avversari tengono il suo ritmo ma arriva la pioggia e il pilota spagnolo allunga. “Ho capito che potevo vincere quando ha cominciato a piovere: avrei guadagnato gap e preservato forza fisica” dirà poi al parco chiuso. Márquez va via, Oliveira prova a riprenderlo ma non ce n’è per nessuno: dopo 581 giorni, Márquez torna a vincere al Sachsenring, sulla “sua” pista, ottenendo la undicesima vittoria consecutiva, di cui otto in MotoGP: è il secondo valore di tutti i tempi dopo le nove vittorie consecutive di Giacomo Agostini ad Imatra (1965-1973). Dal pensare di non poter correre mai più al ritornare sul gradino più alto del podio, che mancava dal 17 novembre 2019. “Ce l’abbiamo fatta e ce la faremo ancora”.
Questa è la storia di come Marc Márquez si rialzava dopo l’infortunio all’omero e di come tornava a vincere, questa è la storia di uno dei piloti più forti di tutti i tempi.
I numeri del pilota spagnolo in Germania
[20 giugno 2021]