di Luca Tealdi
Domenica 22 agosto presso l’Autodromo ‘Riccardo Paletti’ di Varano de’ Melegari si è concluso il primo, complicato, anno di gare di Edoardo Savino con le MiniGP. Il pilota cesanese, al debutto con le moto ‘grandi’, ha terminato il campionato sul tracciato emiliano con il quarto posto di gara due. A un soffio dal podio, ma non è questo (o meglio, non solo) il risultato che lascia a bocca aperta.
26 luglio 2015, è nata una stella
Magione, Autodromo dell’Umbria: domenica 25 aprile Edoardo è impegnato nel primo round del CIV Junior, realtà in cui milita al fianco del team DPS Racing. Per il giovane pilota è il primo impegno rilevante sulla MiniGP RMU 50cc: si è allenato duramente in inverno ed è pronto a dare spettacolo in sella, dove da quando ha iniziato (a quattro anni) ha saputo emozionare e imprimere, con le minimoto e con le Ohvale, il segno indelebile della sua velocità. Due campionati italiani, un titolo vinto in Spagna, un campionato europeo: sono solo alcuni dei traguardi che un ragazzino di Cascina Gaeta, con un amore immenso per le due ruote, ha saputo conquistare in moto. Quel 26 luglio 2015, sulla minimoto elettrica blu, la prima moto di quel (allora) bambino che dando gas saprà emozionare, è cominciato tutto: in un parcheggio lo si vede sfrecciare veloce. Edoardo è felice, spensierato. Finalmente sta provando la moto di cui è rimasto innamorato a prima vista. In quella carrozzeria di Desio, appena due mesi prima, è cominciata una storia d’amore che avrebbe portato a grandi risultati: quella tra il piccolo Edoardo e la sua moto, che ancora oggi è la sua più grande compagna d’avventure.
Magione: la caduta, il dolore
In Umbria le libere e le qualifiche vanno bene, l’atleta dei Talenti Azzurri scatterà dalla seconda casella. Si spengono i semafori, parte la prima manche: il talento di Savino salta, per l’ennesima volta, all’occhio. Edoardo si sta giocando la vittoria e al sesto giro su dieci è in testa alla corsa. Ma il destino gli taglia la strada: all’ultima curva finisce a terra per un contatto con un avversario e, sfortunatamente, viene investito da un altro pilota che non riesce ad evitarlo. Lo spavento è grande: bandiera rossa, gara interrotta.
L’ospedale, la riabilitazione
Il giovane campione viene quindi trasportato all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. La diagnosi è dura: sei costole rotte e altrettante contusioni importanti. La stagione, nella quale avrebbe potuto senza ombra di dubbio dimostrare la sua stoffa, rischia di essere compromessa. Edoardo e il papà Daniele restano in pediatria per undici giorni, durante i quali vengono prontamente assistiti da medici e infermieri (come poi scriverà il papà in una lettera di ringraziamento all’indirizzo della struttura).
Venerdì 7 maggio, dodici giorni dopo la sventura di cui è stato protagonista, spunta sui profili social la prima foto della riabilitazione: Edoardo è già al lavoro in modo da tornare più forte di prima. Per tutto il mese “Edo#31” si dedica alla fisioterapia, si impegna e ha sempre il sorriso: volontà e forza d’animo, Edoardo non si è demoralizzato nè arreso. E, si sa, il duro lavoro paga sempre: la fisioterapia svolta lo premia e dopo 51 giorni da quell’incidente, il 15 giugno, il pilota brianzolo torna sulla MiniGP e appena novantasei ore più tardi è in pista, sull’Autodromo Internazionale d’Abruzzo. 25 aprile e 19 giugno, dall’ospedale al tornare a fare ciò che più ama: Edoardo è caduto e si è rialzato.
Il grande ritorno
Dopo l’allenamento tra i cordoli del circuito abruzzese, buona parte del percorso di recupero è completata: Savino è ritornato a girare in pista cinquantacinque giorni dopo la brutta botta di Magione. Un traguardo di notevole rilevanza raggiunto grazie a disciplina e voglia di rifarsi, senza dimenticare la dedizione e il costante impegno. Impegno che si è rivelato fondamentale per il ritorno alle competizioni avvenuto il 10/11 luglio a Modena, in occasione del quarto e penultimo appuntamento del CIV Junior. In gara 1 è costretto al ritiro per noie tecniche, ma nella seconda manche si fa valere e conclude la corsa in settimana posizione in piena bagarre nel gruppo dei primi. È un risultato che conta, perché è la prima gara della stagione corsa dall’inizio alla fine. Missione compiuta: 25 aprile 2021-10 luglio 2021, Edoardo Savino è finito a terra, ha sofferto ma non si è arreso, è stato ricoverato in ospedale, ha affrontato sedute di fisioterapia e lavorato duro. E settantasei giorni dopo quel brutto episodio è tornato a correre per continuare la favola di cui è protagonista assieme alla sua compagna a due ruote.
L’ultimo ballo stagionale: l’impresa di Edoardo
Varano de’ Melegari, domenica 22 agosto: sono passati centodiciannove giorni dal brutto incidente di Magione. Edoardo si appresta a correre le ultime gare di una stagione che, comunque finirà, sarà la dimostrazione concreta del suo carattere. Perché non è facile tornare in moto dopo un incidente, per nessuno (specie se si è così giovani): ma Edoardo Savino ce l’ha fatta, è tornato in sella, proprio dove quasi tre mesi prima si era fatto tanto male ed è ora pronto a portare a termine ciò che ha iniziato, il campionato. Il weekend parte bene, il feeling con la moto del giovane atleta (al primo di assaggio di sempre con la pista) gli permette di avere un buon passo nelle libere e di qualificarsi in quinta posizione. Edoardo avrebbe potuto stampare il tempo che gli avrebbe assicurato la partenza dalla pole, ma ha dovuto rassegnarsi alla partenza dalla seconda fila a causa del traffico nel giro buono. Pronti via, si parte: lo stacco di gara 1 gli fa perdere qualche posizione ma nonostante questo il giovane pilota rimane con il gruppo dei primi per tutta la gara. A ciò che paga sul dritto Edoardo risponde mostrando la sua abilità nel misto, dove arriva a recuperare sugli avversari anche sei decimi. La prima manche lo vede tagliare il traguardo in settima posizione. “Faremo meglio in gara due” assicura il due volte campione italiano. E Savino mantiene la promessa: partito sempre dalla quinta casella, ‘Edo#31’ ha un ottimo spunto e sin dalle prime battute si preannuncia una corsa dal copione della prima. Edoardo se la gioca di nuovo nel gruppo di testa e nel guidato dimostra ancora di averne di più. La bagarre è serrata e, all’ultimo giro, l’alfiere DPS taglia il traguardo in quarta posizione, a tre decimi dal terzo, a tre decimi dal podio.
Io sono Edoardo Savino
25 aprile 2021 - 22 agosto 2021, dall’ospedale di Perugia al giocarsi l’arrivo in top3 nell’ultima gara stagionale. Tutto questo grazie al puro e genuino sentimento che un giovane pilota prova verso il motociclismo. Perché, se non si fosse capito, quello che l’atleta dei Talenti Azzurri ha affrontato e superato negli ultimi mesi è stata un’altra prova del suo talento. È stata la dimostrazione che Edoardo Savino, in moto dall’età di quattro anni, che ha passato una vita sulle due ruote, non si è arreso, non si arrende e non si arrenderà. Con la sua impresa, ha insegnato che non bisogna mai abbattersi e che l’amore per ciò di cui non si può fare a meno vince su tutto. Sul dolore. Sugli infortuni. Sulle cadute. E alla fine riporta il sorriso, quel sorriso con cui Edoardo, numero trentuno, ha mostrato la sua vera essenza tornando a fare ciò che più ama da quando è nato, tornando in griglia al fianco del papà Daniele dopo e nonostante quel pauroso incidente del 25 aprile.