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ChiaravalleArte: un faro di creatività contemporanea nelle Preserre calabresi

La terza edizione del premio nazionale celebra l'avanguardia artistica e getta le basi per un ambizioso progetto museale

di Francesco Pungitore*

 

Nel cuore pulsante delle Preserre calabresi, Chiaravalle Centrale si è trasformata in un vibrante crocevia di espressioni artistiche contemporanee. La terza edizione del Premio nazionale ChiaravalleArte ha illuminato il panorama culturale locale, offrendo una vetrina di straordinario valore a un caleidoscopio di talenti emergenti e affermati.

L'opera vincitrice, “Affioramenti Plutonici” di Antonio Pujia Veneziano, si è imposta come emblema di questa edizione. L'aerografia con vernice oro su tela dell'artista lametino ha catturato l'essenza stessa del premio: una fusione alchemica tra tradizione e innovazione, radicamento territoriale e slancio verso l'universale. Pujia Veneziano, figura di spicco nel panorama dell'avanguardia pittorica, ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di dialogare con le correnti artistiche nazionali pur mantenendo una voce distintamente calabrese.

Il podio si è arricchito con le opere del siciliano Agostino Tulumello, secondo classificato, e di Rocco Pangaro, già direttore dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, al terzo posto. 

Particolarmente significativa è stata la sezione “Giovani artisti in concorso”, dove Mario Muraca e Pina Cerchiaro hanno condiviso ex aequo il primo posto, incarnando la vitalità e l'audacia della nuova generazione di creativi. Il coinvolgimento del pubblico, attraverso un sistema di votazione via QR Code, ha aggiunto un elemento di democrazia diretta all'evento, premiando Pietro Colloca tra gli artisti in concorso e Giulia Iozzo tra i giovani.

La cerimonia di premiazione, tenutasi nelle sale gremite del Liceo Scientifico di Chiaravalle Centrale, ha visto la partecipazione di figure chiave del panorama culturale e istituzionale locale. Il vicesindaco Pina Rizzo, la presidente della Consulta comunale della Cultura Teresa Tino, la professoressa Lara Caccia dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e il direttore artistico Nicola De Luca hanno tutti sottolineato l'importanza di ChiaravalleArte come catalizzatore di energie creative e volano di sviluppo territoriale.

L'ambizione del premio va oltre la mera celebrazione artistica. L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Donato, ha delineato un progetto visionario: la creazione di un museo permanente di arte contemporanea. Questa istituzione, arricchita dalle opere donate dagli artisti partecipanti nelle tre edizioni del premio, si propone come un faro culturale per le Preserre, capace di attirare visitatori e stimolare un dialogo artistico continuo.

L'elenco completo degli artisti in concorso testimonia la ricchezza e la diversità delle proposte creative: Pippo Altomare, Daniele Bilotto, Alessandro Borrelli, Pietro Colloca, Angela Consoli, Nicola De Luca, Annamaria De Vito, Salvatore Dimasi, Gaetano Fiore, Roberto Franchitti, Flavio Gioia, Janax, Antonio Lori, Emidio Mastrangioli, Graziella Paolino Parlagreco, Rocco Pangaro, Antonio Pujia Veneziano, Federica Ricca, Vito Sardano, Maurizio Schächter Conte, Arianna Spizzico, Luminata Taranu, Agostino Tulumello, Paolo Viterbini.

I giovani artisti in concorso hanno portato una ventata di freschezza e innovazione: Alois Arruzzo, Maria Luisa Bevivino, Sara Cavaretta, Pina Cerchiaro, Andrea Corsello, Creeptica, Clelia Cupelli, Eros Iannoccari, Giulia Iozzo, Vincenzo Lavia, Martina Loiarro, Valentina Medica, Mario Muraca, Isabella Parisi, Maria Carlotta Romeo, Giuseppe Sabatino, Fiammetta Ornella Silipo, Maria Neve Vallone.

ChiaravalleArte si conferma così non solo come un premio, ma come un vero e proprio movimento culturale. In un'epoca in cui l'arte contemporanea spesso fatica a trovare spazi e riconoscimenti al di fuori dei grandi centri urbani, questa iniziativa si pone come un modello di valorizzazione del territorio attraverso la creatività. La visione di un futuro in cui la cultura diventa motore di sviluppo e definizione identitaria trova in ChiaravalleArte la sua più concreta e promettente realizzazione.

L'arte come specchio e catalizzatore della civiltà

L'arte, nella sua essenza più profonda, è molto più di una mera espressione estetica o un esercizio di abilità tecnica. È un potente veicolo di riflessione, un prisma attraverso il quale la società può osservare se stessa, i suoi valori, le sue contraddizioni e le sue aspirazioni. In questo senso, l'arte funge da specchio della civiltà, riflettendo non solo ciò che siamo, ma anche ciò che potremmo diventare.

Il ruolo dell'arte come motore di sviluppo culturale si manifesta in molteplici dimensioni.

Stimolo al pensiero critico

L'arte sfida le convenzioni, pone domande scomode e invita lo spettatore a guardare oltre la superficie. Questo processo di interrogazione continua è fondamentale per lo sviluppo di una società riflessiva e autocritica, capace di evolversi e rinnovarsi.

Ponte tra passato e futuro

Attraverso l'arte, una comunità può mantenere un dialogo vivo con il proprio patrimonio culturale, reinterpretandolo alla luce delle sfide contemporanee. Allo stesso tempo, l'arte avanguardistica proietta visioni del futuro, anticipando e plasmando le tendenze a venire.

Linguaggio universale

In un mondo sempre più globalizzato, l'arte si erge come un linguaggio capace di trascendere barriere linguistiche e culturali. Questa capacità di comunicazione universale favorisce lo scambio di idee e la comprensione reciproca tra diverse culture.

Catalizzatore di innovazione

La creatività artistica spesso si interseca con l'innovazione tecnologica e scientifica. L'approccio non convenzionale degli artisti può ispirare nuove soluzioni in campi apparentemente distanti, contribuendo all'avanzamento generale della società.

Strumento di coesione sociale

L'arte pubblica, i festival e gli eventi culturali creano spazi di incontro e condivisione, rafforzando il tessuto sociale di una comunità. L'esperienza collettiva dell'arte può generare un senso di appartenenza e identità condivisa.

Volano economico

Il settore culturale e creativo è sempre più riconosciuto come un importante motore economico. L'arte non solo crea occupazione diretta, ma può anche rivitalizzare aree urbane, attrarre turismo e stimolare l'innovazione in altri settori.

Educazione emozionale

L'arte offre un canale per esplorare e comprendere le emozioni umane in tutta la loro complessità. Questa "alfabetizzazione emozionale" è cruciale per lo sviluppo di individui equilibrati e di una società empatica.

Resistenza all'omologazione

In un'epoca di crescente standardizzazione, l'arte preserva e celebra la diversità culturale. Essa offre una resistenza creativa alle forze omologanti della globalizzazione, mantenendo vive le identità locali.

Anticipazione del cambiamento

Gli artisti, con la loro sensibilità acuta, spesso percepiscono e articolano i cambiamenti sociali prima che diventino evidenti. In questo senso, l'arte può fungere da “sistema di allerta precoce” per le trasformazioni culturali in atto.

Trascendenza e spiritualità

Infine, l'arte offre uno spazio per indagare dimensioni trascendenti dell'esperienza umana, rispondendo a quel bisogno di significato e connessione che va oltre la materialità quotidiana.

In conclusione, il valore dell'arte come motore di sviluppo culturale risiede nella sua capacità di essere simultaneamente specchio e visione, critica e ispirazione, radice e ala della civiltà. In un mondo in rapida evoluzione, l'investimento nell'arte e nella cultura non è un lusso, ma una necessità strategica per qualsiasi società che aspiri a un progresso autentico e sostenibile. L'arte ci ricorda costantemente che lo sviluppo culturale non è un mero sottoprodotto del progresso economico, ma il cuore pulsante di una civiltà vibrante e in continua evoluzione.

 

Il meridione come laboratorio di rinascita culturale

Iniziative come ChiaravalleArte rappresentano molto più di semplici eventi culturali locali; esse incarnano un paradigma di sviluppo alternativo per il Sud Italia, un modello che riconosce nella cultura e nell'arte non solo un ornamento, ma il fondamento stesso di una rinascita socio-economica.

Ri-mappatura dell'identità meridionale

ChiaravalleArte, nel suo piccolo, contribuisce a riscrivere la narrativa del Sud. Contro gli stereotipi di arretratezza e immobilismo, queste iniziative dipingono un Meridione vivace, creativo e proiettato verso il futuro. Questo processo di ri-definizione identitaria è cruciale: cambiare l'immagine che il Sud ha di sé è il primo passo per cambiare la sua realtà.

Valorizzazione del genius loci

Il premio mette in luce il talento locale, dimostrando che l'eccellenza può fiorire anche in contesti periferici. Questo approccio sfida la logica centralista che ha spesso dominato le politiche culturali, proponendo un modello di sviluppo policentrico che valorizza le specificità di ogni territorio.

Creazione di ponti culturali

Attirando artisti da diverse regioni, ChiaravalleArte crea connessioni tra il locale e il nazionale, tra il Sud e il resto d'Italia. Questi “ponti culturali” sono essenziali per superare l'isolamento che ha spesso frenato lo sviluppo meridionale.

Inversione della “fuga dei cervelli”

Offrendo opportunità e riconoscimento ai giovani talenti, iniziative come questa possono contribuire a trattenere le menti creative nel territorio. Più ambiziosamente, possono anche attrarre talenti da fuori, invertendo il flusso migratorio che ha storicamente impoverito il Sud.

Economia della conoscenza e della creatività

ChiaravalleArte è un esempio di come il Sud possa inserirsi nell'economia della conoscenza e della creatività. Questo settore, meno vincolato a infrastrutture fisiche, offre al Meridione l'opportunità di superare alcuni dei suoi svantaggi strutturali.

Recupero del patrimonio culturale in chiave contemporanea

L'iniziativa dimostra come la ricca eredità culturale del Sud possa dialogare con l'arte contemporanea. Questo dialogo tra passato e presente è fondamentale per uno sviluppo che non rinneghi le radici ma le reinterpreti in chiave moderna.

Creazione di ecosistemi culturali

ChiaravalleArte non è un evento isolato, ma il nucleo di un potenziale ecosistema culturale che può coinvolgere scuole, università, imprese e istituzioni. Questi ecosistemi sono cruciali per uno sviluppo sostenibile e radicato nel territorio.

Superamento del complesso di inferiorità

Storicamente, il Sud ha spesso sofferto di un complesso di inferiorità culturale rispetto al Nord. Iniziative di questo tipo dimostrano che il Meridione può essere produttore, e non solo consumatore, di cultura di alto livello.

Modello di sviluppo endogeno

ChiaravalleArte rappresenta un modello di sviluppo che parte dalle risorse interne del territorio - il suo capitale umano e culturale - piuttosto che dipendere da investimenti esterni. Questo approccio favorisce uno sviluppo più autentico e sostenibile.

Riappropriazione dello spazio pubblico

Trasformando luoghi come il Liceo Scientifico in spazi espositivi, l'iniziativa promuove una riappropriazione creativa dello spazio pubblico. Questo processo è fondamentale per rivitalizzare il tessuto urbano e sociale delle comunità meridionali.

Sfida alla perifericità

Il successo di ChiaravalleArte dimostra che la “perifericità” non è una condizione geografica, ma mentale. Un piccolo centro può diventare un polo culturale, sfidando la dicotomia centro-periferia che ha spesso penalizzato il Sud.

Creazione di una nuova narrazione

Infine, queste iniziative contribuiscono a creare una nuova narrazione del Sud, non più terra di problemi ma di opportunità, non luogo di conservazione ma di innovazione. Questa nuova narrazione è essenziale per attrarre investimenti e cambiare le politiche di sviluppo.

Pertanto, il valore di iniziative come ChiaravalleArte per lo sviluppo del Sud risiede nella loro capacità di innescare un processo di rinascita che parte dalla cultura per irradiarsi in tutti gli aspetti della vita sociale ed economica. Esse dimostrano che lo sviluppo del Meridione non può basarsi solo su interventi infrastrutturali o incentivi economici, ma deve passare attraverso una rinascita culturale e una ridefinizione identitaria. In questo senso, ChiaravalleArte non è solo un premio artistico, ma un manifesto di un nuovo possibile Rinascimento del Sud, un Rinascimento che parte dalla periferia per ridisegnare il centro, che usa l'arte come leva per sollevare un intero territorio verso un futuro di dignità e progresso.

 

*giornalista

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